Angelspit «Hello My Name Is» (2011)

Angelspit «Hello My Name Is» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Angelspit
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Titolo:
Hello My Name Is

 

Nazione:
Australia

 

Formazione:
Zoog :: Voce, Tastiere, Vocoder
Destroyx :: Voce
Valerie Gentile :: Chitarra
Matt James :: Batteria
The Liar :: Videography

 

Genere:

 

Durata:
40' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornare ad accostarmi alla cultura cyberpunk per recensire l’ultimo lavoro degli Angelspit mi fa molto piacere.
Muovendosi a partire dall’immaginario letterario degli anni Ottanta si arriva oggi a una sempre maggiore ibridazione, in campo musicale, dell’immaginario visionario tecnologico e delle sonorità industrial, gothic, techno, punk.
Gli Angelspit, come molti altri musicisti simili, si muovono già da alcuni anni in questa direzione. Ma giungendo in questo 2011 alla sesta release, “Hello my name is”, si dichiara che stavolta trattasi di “something we've never done before" (cit. Zoog).
Vado subito al punto e vi dico che ciò che mi ha colpito di più - e con piacere – è stata la straordinaria varietà di suoni e accostamenti che i nostri riescono a mettere insieme in un unico pezzo. I singoli elementi sonori, ora industrial ora squisitamente techno, sono organizzati secondo una capacità compositiva che sembra quasi inesauribile.
Gli Angelspit dimostrano che le combinazioni possibili sono pressoché infinite, e mi sorprendo di come l’amalgama non generi mai cacofonia. E’ come se di fondo ci sia un caotico ordine delle cose, una matematica nascosta nell’estetica visionaria e allucinata di questo vastissimo universo sonoro.
I loops si rincorrono schizofrenici, samples incontrollati appaiono e scompaiono continuamente, spesso si lascia in sottofondo quell’arrangiamento squisitamente industrial o quel riff di chitarra che da al sound un tono decisamente più materico e brutale. Si toccano punte aggrotech con elementi acidissimi in pesante distorsione.
L’uso della voce è ora al maschile, ora al femminile, talvolta corale; ricorre spesso l’uso del vocoder. Il tutto su una base ritmica pressoché omogenea nel singolo brano, che ne permette una certa utile coesione.
In definitiva, promuovo questo “Hello my name is” per la capacità di inventiva e di ossessione sonora che riesce a generare, naturalmente ancora più apprezzabile per gli amanti del genere.

Track by Track
  1. Cubicle 70
  2. Counterfelt 75
  3. Vermin 75
  4. Catatonic 75
  5. Monkey Byte 70
  6. Defibrillator 75
  7. Bullet Proof 75
  8. Static 75
  9. Jailbait 70
  10. Deadly 70
  11. Violence 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

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