Leviathan «Beyond The Gates Of Imagination Part 1» (2011)

Leviathan «Beyond The Gates Of Imagination Part 1» | MetalWave.it Recensioni Autore:
theclairvoyant »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
931

 

Band:
Leviathan
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Titolo:
Beyond The Gates Of Imagination Part 1

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Jonas Reisenauer - chitarra, voce
Tobias Dahs - chitarra
Tom Heinz - basso
Tobias Parke - batteria
Fabian Gocht - tastiere

 

Genere:

 

Durata:
46' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

L’album d’esordio dei tedeschi Leviathan mi travolgono con il loro death metal progressivo, tecnico ed assolutamente originale, a tal punto da non far pesare all’ascoltatore esterno al death la voce violenta e graffiante del cantante Jonas Reisenauer. La struttura dei brani, composta in maniera a dir poco geniale, vede riff power ed heavy mescolarsi a melodie più estreme, il tutto accompagnato da organo e tastiere. Questi elementi caratterizzano principalmente il primo brano dopo il prologo, “Beneath A Blackened Sky”, mentre con il seguente “Where Light and Death Unite” arriva letteralmente una mattonata in faccia all’ascoltatore che riceve un’ondata di pura violenza retta su ritmiche soliste molto melodiche che contrastano piacevolmente con una batteria a dir poco indemoniata e con la solita voce devastante che lascia la scena ad uno stacco solista di chitarra acustica che chiude il brano, continuato dal pianoforte nel seguente “Reaper’s Edict”. Con una intro degna dei Savatage, Jonas mette di nuovo in chiaro con il suo cantato che nonostante le varie influenze di genere, loro sono death; ancora un brano all’insegna della violenza concluso da un lento solo di chitarra di chiaro stampo heavy. Si continua l’ascolto con un coro dallo stile tipico dei compaesani Blind Guardian che introduce la potenza di “Servants Of The Nonexistent” alternata a tratti cantati con voce pulita ed a geniali stacchi di tastiere dell’ottimo Fabian Gocht che introduce anche la successiva “The Scourge We Wield”, dai toni iniziali molto pirateschi. Il sound e la qualità rimangono a livelli altissimi per questa band carburata al massimo ed includono in questa song un coro femminile di buon gusto. L’album continua con lo stampo epico di “About Fangs and Feathers”, che miscela alla perfezione un suono massiccio con ritmiche estremamente melodiche e veloci per poi terminare l’ascolto con “Sway Of The Stars”, un autentico pezzo bomba.
Ritengo questa band una rivelazione assoluta per la loro originalità, tecnica eccelsa ed un fantastico gusto compositivo. Con un debut album di questo livello non sarà senz’altro facile eguagliare questa registrazione con un secondo lavoro; complimenti a questi ragazzi che hanno creato un qualcosa di innovativo che motiva senza alcun ripensamento gli alti voti che ho dato nella recensione; speriamo di sentirli presto live nel nostro paese a supporto di questo album/capolavoro!

Track by Track
  1. Prologue 90
  2. Beneath A Blackened Sky 100
  3. Where Light And Death Unite 90
  4. Reaper's Edict 95
  5. Servants Of The Nonexistent 90
  6. The Scourge We Wield 95
  7. About Fangs And Feathers 95
  8. Sway Of The Stars 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 100
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
93

 

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