Sectu «Inundate» (2011)

Sectu ĢInundateģ | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1527

 

Band:
Sectu
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Titolo:
Inundate

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
Stefan Lundgren - guitar/vocals
Anders Exo Ericson - guitar
Erik Arko - bass
Calle Backstrom - drums

 

Genere:

 

Durata:
33' 24"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il debutto dei Sectu, band svedese dedita ad un death metal dai tratti tecnici ben evidenti, ci ricorda che quando si cita la parola “death” si pensa, sì, all'America, ma contemporaneamente anche alla Svezia. A partire dalla pulizia sonora di una registrazione francamente ottimale, cupa e fragorosa, degna dei tempi che furono, ma adatta alle sonorità più moderne talvolta toccate dal gruppo. E' un elemento fondamentale all'interno delle composizioni, la delineazione di atmosfere morbose e vischiose, potremmo anche usare l'aggettivo “marce”; sembra quasi di stare chiusi in un budello (ma niente gore, però!): le classiche chitarre downtuned e il growl profondo vi aiuteranno a percepire ancora di più la mancanza d'aria. Per questo forse hanno deciso di basare la costruzione dei pezzi su momenti controllati o cadenzati, memori degli insegnamenti dei Morbid Angel di "God Of Emptiness", per citare un termine di paragone più comodo. Ascoltate ad esempio la traccia “Storms” passare attraverso mid tempo ancestrali, cambi di tempo, tremolo picking dal suono luciferino e vorticosi assoli taglienti.
Nel brano d'apertura “Age Of Splendor” si possono sentire quelle dinamiche moderne citate all'inizio della recensione, su ritmiche ardite, sincopate. In “Unseeing Divine” e “Incantation Of The Lost Continent” abbiamo delle prove più agili e forsennate, che ci fanno capire che non c'è nessuna concessione; si tratta comunque di episodi ricchi di interesse per gli appassionati di death metal, ben inteso. Spiace (ma anche no...) concludere dicendo che alla fine di tutto si tratta solo di un album di death metal, ma mi voglio levare lo sfizio, e vi dico che si tratta di un album eccezionale, corredato di ottimi riff di chitarra, tetri e violenti, in grado di evocare atmosfere orrorifiche, senza perdere un'oncia di groove e di sana violenza, che vi porteranno ad un headbanging sfrenato.

Track by Track
  1. Age Of Splendor 85
  2. Storms 90
  3. Dominion 90
  4. Dream Vessel 80
  5. Ceremonial March 80
  6. Unseeing Devine 85
  7. Incantation Of The Lost Continent 85
  8. Procession Through Flesh 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

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