Arryan Path «Terra Incognita» (2010)

Arryan Path «Terra Incognita» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1121

 

Band:
Arryan Path
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Arryan Path [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Arryan Path

 

Titolo:
Terra Incognita

 

Nazione:
Cipro

 

Formazione:
Nicholas Leptos - Vocals
Socrates Leptos - Guitars
George Kallis - Keyboards
Stefan Dittrich - Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A sei anni di distanza dal buon debutto "Road To Macedonia", ecco tornare alla carica gli Arryan Path, con tanta ambizione ed un contratto nuovo di zecca con la Pitch Black Records.
La proposta contenuta in "Terra Incognita" è dura da digerire ed apprezzare, non perchè complicata all'ascolto (tutt'altro, siamo di fronte ad un Epic/Power piuttosto canonico) ma perchè gli elementi di validità contenuti al suo interno vengono fuori con molta difficoltà.
Le intenzioni degli Arryan Path sembrano più che buone a partire dal lungo pezzo d'apertura "Cassiopeia", ma per il resto del disco il discorso è totalmente diverso e la ripetitività si rivela un pesante elemento di debolezza. Dopo un'anonima e mielosa "Molon Lave" arriva un brano potenzialmente buono, cioè la titletrack: melodie che rimandano al folklore balcanico e mediterraneo si fondono benissimo col ritmo ipnotico sostenuto per tutto il brano, ma l'eccessiva ripetitività lo banalizza, anche se la voglia di premere il tasto skip è ancora tenuta a freno dalla curiosità e dalla speranza. Con "Open Season" la band si velocizza leggermente e fanno ingresso alcuni fraseggi maideniani, ma anche qui il talento non è sfruttato al 100%. Un delicato sitar introduce "Ishtar", dove la band punta tutto sulla vena Epic (di sicuro quella in cui riesce meglio) e possiamo di nuovo dire di essere di fronte ad un pezzo piacevole, anzi, davvero ben riuscito. Cambio totale di registro con "The Blood Remains On The Believer", che sembra rubata agli Helloween dell'era Kiske, solo con un tocco più moderno. Non mi sarei stupito se me l'avessero presentato come una b-side degli Helloween, e questo non è un complimento per gli Arryan Path.
Per fortuna i ciprioti ritornano subito in sé con "Elegy", buon incrocio di ritmiche Epic e melodie Power, con un'accoppata ritornello/assolo davvero toccante. Per bilanciare tanto sentimento ecco arrivare "Angel With No Destination", classico pezzo Power senza infamia e senza lode che come molti altri del disco ha un ritornello ripetuto all'infinito. E su un pezzo di tre minuti scarsi questo si sente non poco.
Non vorrei sembrare troppo feroce, ma l'album per me potrebbe già essere concluso. Le ultime "Minas Tirith" e "The Mind" scorrono via senza scuotere l'ascoltatore in nessun modo.
A disco finito, vorrei fare una nota a parte sulla cover: non paghi di quanto fatto con il "collage" del primo album, ecco arrivare un'accozzaglia di elementi ancora peggiore a presentare il disco: un drago che svolazza su alcune piramidi dalla dubbia tridimensionalità, pianeti perfettamente visibili ad occhio nudo (a momenti si potrebbero toccare) in barba a qualsiasi legge della fisica, un'aquila (nel deserto?) grande tre volte il suddetto drago e due minacciosi occhi di Ra nel cielo che fissano il potenziale (a questo punto non tanto) acquirente. Il tutto semicoperto da una mappa dell'Africa centro-orientale, a rendere ancora meno comprensibile il tutto.
Sfogo artistico a parte, bisogna riconoscere la bontà degli intenti (musicali) degli Arryan Path, che però ancora non sono sufficienti. Snellire la struttura dei brani (oppure diversificarla) e puntare sugli elementi Epic rappresenta la carta vincente, e spero tanto che ne avremo dimostrazione nel prossimo disco.

Track by Track
  1. Cassiopeia 80
  2. Molon Lave 55
  3. Terra Incognita 75
  4. Open Season 70
  5. Ishtar 80
  6. The Blood Remains On The Believer 45
  7. Elegy 75
  8. Angel With No Destination 55
  9. Minas Tirith 60
  10. The Mind 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 20
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
64

 

Recensione di HeavyGabry » pubblicata il --. Articolo letto 1121 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti