Atlantean Kodex «The Golden Bough» (2010)

Atlantean Kodex «The Golden Bough» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
BlackWingAngel »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Atlantean Kodex

Titolo:
The Golden Bough

Nazione:
Germania

Formazione:
Markus Becker :: Vocals
Michael Koch :: Lead Guitars
Florian Kreuzer :: Bass
Manuel Trummer - Rhythm Guitars
Mario Weiss :: Drums

Genere:

Durata:
1h 5' 23"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

È dalle terre teutoniche che questa volta viene il full lenght di cui ho l'onore e l'onere di occuparmi, loro sono gli Atlantean Kodex,bavaresi di Vilsek attivi dal 2006, che fanno capolino nella penisola con il loro 'The Golden Bough'. Il titolo di questo disco, come loro precisano, è ripreso dal libro di Sir James George Frazer, noto antropologo scozzese che, con le sue teorie avanguardiste, ha dato un enorme contributo allo sviluppo dello studio delle origini delle mitologie e delle religioni. L'intento ed il prgetto sono senz'altro ambiziosi, data la serietà e l'accademicità della tematica; con queste premesse sicuramente ci si potrebbe aspettare un prodotto ai limiti del cervellotico, a tratti quasi incomprensibilmente complesso. Il risultato, purtroppo, non è nulla di questo ed anzi ci troviamo davanti ad una produzione che di interessante ha solo il tema che tratta. Siamo di fronte ad un epic metal di opinabile fattura, che non esalta e non appassiona, che non fa ripercorrere all'ascoltatore antiche strade ed epiche leggende, ma che, con la sua piattezza, scarsità di idee e coinvolgimento emotivo, potrebbe addirittura fargli odiare l'interessantissimo concept che si snoda nelle nove tracce che compongono questa produzione. È davvero difficile trovare qualcosa da salvare in questo disco, infatti, entrando più nel dettaglio della stesura dei brani è palese una quasi totalitaria mancanza di originalità, di perizia nell'arrangiamento e di spunti armonico/melodici degni di nota, l'intento di dare un'afflato di maestosità all'incedere delle canzoni non raggiunge minimamente il suo scopo, anzi paradossalmente rende tutto ancor più monotono e monocorde. A peggiorare la situazione è anche la riproposizione di un filone che ormai ha fatto il suo tempo e che, oltretutto, viene presentato senza la minima personalizzazione ed assimilazione, tutto quello che ci giunge alle orecchie ha un sapore di stantio, già fatto, già sentito, gia esplorato, piatto e senza nulla che possa far, anche per un minuto, far alzare la soglia dell'attenzione dell'ascoltatore. Dal punto di vista prettamente tecnico sicuramente si può dire che questo 'The Golden Bough' è suonato in maniera sufficientemente buona, senza eccessive sbavature e ritocchi digitali, gli stessi autori ci tengono a precisare che le registrazioni della batteria sono state fatte in presa diretta senza alcun artificio tecnologico per modificarne la resa e la precisione. L'esecuzione dei pezzi è pulita, semplice, quasi pedissequa, niente che possa far gridare al virtusismo ma neanche all'imperizia, semplicemente scolastica. Non mi sentirei, francamente, di consigliare questo prodotto neanche agli irriducibili del genere, che magari hanno ancora nelle orecchie gruppi come i nostri Domine o White Skull, ne rimarrebbero sicuramente delusi.