Omega Flare «A Clockwarp Machine» (2009)

Omega Flare ĞA Clockwarp Machineğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Clode »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1529

 

Band:
Omega Flare
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Titolo:
A Clockwarp Machine

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Bigi :: Bass And Vocals
Daniele Lipparini :: Keyboards And Harsh Vocals
Alessandro Soggiu :: Drums
Federico Venturi :: Guitars

 

Genere:

 

Durata:
31' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Omega Flare sono una giovane band bolognese composta da musicisti di indubbio valore provenienti ognuno da una realta’ musicale diversa, cosi’ questi quattro ragazzi si sono riuniti portando ognuno la propria esperienza nel gruppo per creare un suono discretamente originale.
Infatti il suono di cui si tratta è una commistione ben riuscita di progressive, con richiami a gruppi come Dream Theatre, ma senza disdegnare sonorita’ vicine agli ultimi In Flames e Soilwork, piu’ un tocco di tastiere che vengono usate per impreziosire i pezzi con arrangiamenti elettronici.
Si parte con l’intro spaziale Signal Acquired per proseguire subito con Endorphine Abuse con il suo incedere che strizza l’occhio sia alla nuova ondata svedese sia ai grandi gruppi come Ayreon per via delle particolari orchestrazioni di tastiere, veramente un pezzo che ti resta in testa, merito anche del ritornello veramente azzeccato a cura del cantantebassista Andrea.
Un riff che sembra uscito da uno dei tanti gruppi thrash bay area che popolavano gli anni 80 ci porta nei meandri di Wreath of Lust che, ancora, con il suo refrain davvero catchy vi conquistera’ al primo ascolto mentre è una tastiera che potrebbe essere assimilata ai lavori dei Lacrimosa apre Gray, brano in cui si puo’ sentire anche una voce femminile che si interseca con quella del cantante della band, e qui’ viene fuori la vena piu’ progressive degli Omega Flare che portano avanti per piu’ di sei minuti un discorso molto interessante tra assoli di chitarra e tastiera e parti piu’ intimistiche.
Artificial Antihuman è un pezzo dai connotati quasi cibernetici per l’uso della tastiera e della voce sporca e decisamente filtrata che fa da contraltare a quella pulita sostenendo un pezzo potente ed con riusciti break ariosi.
E’ l’ora di salutarci con l’ultimo pezzo Deviant Addiction e la band ritorna a pestare, soprattutto la batteria e le chitarre che insieme alla tastiera creano atmosfere adatta anche per la voce growl e che concorrono a costruire il pezzo piu’ lungo di questo a Clockwarp Machinery.
Per concludere mi sento di consigliarvi questo disco e, soprattutto, di supportare questa band perché davvero tra tanti gruppi clone si sforzano di mantenere il livello di originalita’ dei pezzi ben al di sopra della media.

Track by Track
  1. Signal Acquired 65
  2. Endorphine Abuse 80
  3. Wreath of Lust 80
  4. Grey 75
  5. Artificial Antihuman 75
  6. Deviant Addiction 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

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