Frangar «Totalitarian War» (2007)

Frangar «Totalitarian War» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1704

 

Band:
Frangar
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Titolo:
Totalitarian War

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Il Colonnello :: Voce
S.H. 01 :: Chitarra
Il Reverendo :: Chitarra
Sacerdus H.M. :: Basso
Algol :: Batteria

 

Genere:

 

Durata:
45' 38"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Album di debutto dopo un demo del 2004 per i novaresi Frangar, che firmano per la The Oath, casa discografica che punta parecchio sul Black Metal italiano. Questi Frangar non sono del tutto un gruppo di sconosciuti: in formazione infatti, scorrendo il libretto, si nota la presenza di Algol alla batteria (già bassista nei Forgotten Tomb e chitarrista dei The Tombers), e di Il Colonnello dietro il microfono, anch’egli già nei The Tombers. Il loro debut album si chiama “Totalitarian war”, e con un titolo come questo, non ci vuole molto a capire come la pensino i Frangar riguardo a certe tematiche politiche…
Ma passiamo alla musica. Quello dei Frangar è un Black Metal che manifesta diverse influenze: si passa infatti da momenti che tendono maggiormente all’impatto frontale, ad influenze thrash e anche a momenti più atmosferici ed evocativi. Una serie di stili diversi tra loro, che però i Frangar fanno funzionare abbastanza bene, con le canzoni più evocative (come la title track o “Lupi Bianchi”) che riescono quasi sempre a lasciare un ricordo nell’ascoltatore, nonostante lo stile sia poco o per niente originale. Anche le parti thrash risultano azzeccate, con la canzone “1943” che si avvicina a qualcosa dei Carpathian Forest, e risultando forse la migliore canzone di questo cd. Altrove, come in “Frangar”, la band mischia bene alcune trovate di stampo thrash con la melodia, dimostrando di saper fondere questi due stili.
Purtroppo a queste belle intuizioni i Frangar aggiungono anche delle altre idee che trovo molto meno riuscite. Le parti veloci, infatti (presenti nella opener “In armi” e in “Veleno”), non mi hanno mai convinto: forse a causa di un riffing troppo semplice non scaricano mai la rabbia in maniera adeguata, e risultano in ultima analisi poco o per niente aggressive e incapaci di ergersi al di sopra della media. Disapprovo, inoltre, intermezzi francamente insignificanti come “Polverepiombo” o come il finale di “In armi”, parti composte da voci, clangori e canzoni popolari di chiaro stampo bellico che non comunicano proprio niente, a parte l’orgoglio nazionale. Magari questo tipo di trovate potrà piacere a qualcuno, ma io le trovo assolutamente ininfluenti alla riuscita del disco.
Per fortuna i momenti negativi non sono tanti, e comunque non compromettono la riuscita di questo album. Un album che magari manifesta uno stile compositivo ancora da maturare completamente, ma che comunque già da ora testimonia una band in grado di scrivere canzoni gradevoli e con diverse influenze abbastanza ben amalgamate tra loro, che lasciano intravedere un discreto potenziale della band. In futuro potrebbero migliorare ancora, nel frattempo questo “Totalitarian war” rappresenta un buon inizio.

Track by Track
  1. In Armi 55
  2. 1943 75
  3. Totalitarian War 70
  4. Oscurità 55
  5. Frangar 70
  6. Polverepiombo 50
  7. Veleno 65
  8. Lupi Bianchi 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

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