Novembre + Klimt 1918 + Room With A View
25.05.2006
Band:
Novembre
Klimt 1918
Room With A View
Luogo dell'Evento:
Alpheus
Città:
Roma
Promoter:
Kick Promotion Agency
Autore:
Lord Lucyfer»
Visualizzazioni:
3440
Live Report
Novembre, Klimt 1918, Room With A View. Il concerto del trio romano, fantasticato da tanti fans per alcuni anni, si è concretizzato finalmente il 25 maggio, ovviamente nella capitale, radunando un bel po' di gente anche dai confini estremi del belpaese...
Avrei comprensibilmente mal digerito di perdere quest'evento che mi auguravo da anni, 3 dei miei gruppi preferiti, affini seppur con approcci stilistici differenti, a dividersi il palco in una serata dalle tinte malinconiche o sognanti, tenui o strazianti, pronte a far vibrare l'anima e perchè no? a strappare qualche brivido come già provato coi loro album...
L'occasione è stata anche il pretesto per il raduno della chat che accomuna gli appassionati dei gruppi in questione ed affini, ma questa è un'altra storia come i casini patiti da un sardo che per uscire dall'isola ha sempre l'incognita di scioperi, mobilitazioni e ritardi in aeroporto (questa volta i miei insulti se li guadagna con merito l'Alitalia) o analoghi inadempimenti via mare della Tirrenia...
Arrivo di corsa mentre dall'esterno del locale sento le note dell'intro di "Penitence", primo brano nella scaletta dei Room With A View e mi faccio largo fin sotto il palco per assistere al loro show... Devo dire che onestamente sono andato al concerto più per loro che per gli altri due gruppi, che avevo già visto, e non è certo stato simpatico vedere che gli veniva tagliata la scaletta (senza peraltro aver sforato nei tempi) per la poca considerazione verso di loro da parte degli organizzatori... Quindi nessun pezzo da First Year Departure, il loro primo affascinante album, ma solo estratti dall'altrettanto (seppur diversamente) bello "Collecting Shells At The Lighthouse Hill", quali "Sometimes Anywhere", "Against My Will", "Breathe The Water", "Friction" e la conclusiva "Till Morning Comes", tutte cantate a squarciagola da una piccola rappresentanza sotto il palco (me compreso ovviamente).
Quello che francamente non mi è piaciuto è stato l'eccesso dell'utilizzo di basi per far rendere i brani come sul disco, che in alcuni passaggi ha avuto un po' l'effetto opposto riducendo l'impatto degli stessi... un peccato considerando pure che per suonare i RWAV hanno suonato eccome, fra tutti il batterista che è preciso ed elegante nel tocco proprio come lo si immagina ascoltando il disco, senza però dimenticare la decisione e la potenza.
Calda e intensa l'interpretazione alla voce di Francesco (ma anche delle back vocals di Alessandro), suonare e cantare assieme mostra qualche difficoltà ogni tanto e qualche linea vocale viene un po' accorciata ma il livello resta comunque alto, con un ottimo affiatamento tra i vari componenti stando anche al fatto che il gruppo sul palco non si sentiva bene ed è andato un po' a memoria...
Dispiace che la loro esibizione sia stata un po' mutilata dalla mancanza (o quasi) di soundcheck e quanto già detto, visto anche che il loro livello qualitativo non è certo inferiore a quello dei Klimt 1918, saliti sul palco subito dopo di loro: molto veloci i cambi di palco, anche troppo per chi magari cercava anche il tempo per cercare qualche cd o maglietta, fare qualche foto o farsi una birra fuori dal locale... Ad ogni modo era il primo concerto dei Room With A View, e piccole imperfezioni a parte è stato un battesimo riuscitissimo, una band capace di trasmettere belle emozioni anche dal vivo e che ha solo bisogno di intensificare il rodaggio live per fare il decisivo salto di qualità.
Sento dunque vagamente il primo brano dei Klimt 1918 mentre sono agli stand e torno sotto per "La Tregua", si vede che i vari concerti in giro per l'Europa li hanno coesi ancor più di quando li vidi 2 anni fa sempre all'Alpheus al Pale Moon Night... Affiatamento a parte, notevole l'impatto della batteria, che al di là dell'atmosfera delicata di molti passaggi riesce a mantenere un'impronta decisa e carica senza difettare nelle dinamiche, dando un suono "più metal" a dei brani che su disco appaiono più leggeri...
Il magico singolo dell'ultimo album, "Snow Of '85", acclamato con cori e battiti di mani, la non meno bella "Rachel", dove sempre grazie a Paolo Soellner il brano acquista spessore rispetto al cd (non avevo notato per esempio alcune terzine sulla cassa che hanno dato più corpo al suono), si susseguono i brani di Dopoguerra mentre qualcuno arriva a richiedere qualche brano degli Another Day, la band germinale pre-Klimt 1918...
"Tanto Stalingrad non ve la facciamo..." è la risposta di Marco Soellner alle richieste di pezzi da "Undressed Momento" (persistono quindi i dubbi che la sappiano rifare dal vivo, doppia cassa iniziale compresa...), da cui vengono poi estratte la stupenda "That Girl", con deludente stecca, interruzione e ripresa, e "Parade Of Adolescence", anche qui con alcuni problemi, forse all'accordatura della chitarra.
E ancora "Because Of You, Tonight", "Sleepwalk In Rome", "Nightdriver", mentre per la chiusura parte l'intro di Dopoguerra che sfocia in "They Were Wed By The Sea", a completare un'esibizione sicuramente molto buona e toccante ma con qualche ombra... compresi l'uso di spartito o testi davanti da parte del cantante e la mancata "donazione" del foglio con la scaletta a chi l'aveva richiesta per farne invece un aeroplanino di carta da spedire in mezzo al pubblico... non molto simpatico...
Ed è infine il turno dei Novembre, reduci da un tour europeo intensivo di spalla ai Katatonia e acclamatissimi in "patria"... forse perchè la "patria" era (abbastanza) popolata più da stranieri che da indigeni, vista la massiccia presenza di gente arrivata da lontano rispetto ai romani, che ancora una volta danno l'impressione di snobbare un po' alcune band invece validissime, e forse finalmente anche un po' più lanciate oltre i confini consueti...
L'inizio è affidato a "Verne", stupenda opener dell'ultimo Materia, e le prime file cominciano a saltare, cantare e accompagnare ogni nota con la mente e il cuore, mentre la band passa attraverso "Come Pierrot", "My Starving Bambina", "Nostalgiaplatz" per poi tornare al presente con i singoli "Aquamarine" e "Memoria Stoica / Vetro"... Ci sarebbe da definirli semplicememte perfetti, visto che pure la voce di Carmelo non sbaglia un colpo, il nuovo bassista non si limita a suonare ma si lascia trascinare dai brani, aggiungendo carica e impatto alla band, mentre le chitarre (compresa quella a doppio manico usata in alcuni pezzi da Pagliuso) trasportano verso viaggi onirici con le seguenti "Everasia" e "Geppetto"...
Spendere parole di elogio per il batterista Peppe Orlando credo sia superfluo, è impressionante vederlo suonare con quella semplicità disarmante, sia nei passaggi più intricati che in quelli più furiosi, come l'inizio di "Comedia", inaspettata, che lascia di sasso i presenti...
Affiatamento impeccabile, si va avanti con "Venezia Dismal" e "Materia" dopo la quale la band prende una piccola pausa per poi tornare con gli ultimi 3 brani, "The Dream Of The Old Boats", "Child Of The Twilight" e la riscoperta "L'Epoque Noire", inserita nella setlist di questo tour un po' a sorpresa visto che nel recente passato non veniva eseguita... e onestamente, seppur bella, avrei preferito fosse sacrificata a vantaggio di qualche pezzo da "Arte Novecento", grande assente fra i brani proposti, ma c'è da dire che probabilmente in tanti avrebbero voluto che i Novembre suonassero ancora molti altri brani...
Un altro salto agli stand e nel giro di un paio di minuti tutto il pubblico era stato fatto evacuare all'esterno, non si sa bene perchè nè con quale convenienza anche per locale / organizzatori...
Ultime spese al volo, e via a ripensare e continuare la stupenda serata con tutte le sue emozioni.
Immagini della Serata
Recensione di Lord Lucyfer Articolo letto 3440 volte.
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