«Metalcamp 2012»

Data dell'Evento:
05.08.2012

 

Nome dell'Evento:
Metalcamp 2012

 

Band:


 

Luogo dell'Evento:

 

Città:
Tolmin

 

Promoter:
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Autore:
Karmator»

 

Visualizzazioni:
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Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Parlare del Metalcamp 2012 non è affatto facile, per diversi motivi:
primo; è l'ultimo anno con questo nome (dal 2013 si chiamerà Metaldays poiché non sarà più organizzato dalla "Rock The Nation", ma lo staff e la location rimarranno gli stessi).
Secondo; un'infinità di bands che spaziano in moltissimi generi musicali tra le quali anche nel metal più commerciale come per Korn o Machine Head.
Terzo; il tempo che bene o male è sempre stato caldo e soleggiato (tranne per un pomeriggio).
Quarto; molta, molta gente.
Dopo aver messo in chiaro questo, possiamo cominciare a fare una breve descrizione di questi 5 giorni duri e crudi di sano metallo. Non posso certo soffermarmi molto su tutti i vari show altrimenti questa recensione diverrebbe chilometrica, perciò vi darò qualche spunto concentrandomi solo sui gruppi che davvero sono nell'olimpo del Metal.

Lunedì 06.07.2012
Tutti i concerti del second stage (che ho volutamente ignorato essendo da solo e quindi ho preferito sostare nel mani stage) iniziavano alle 3.00 del pomeriggio, mentre quelli sul primo palco alle 4.00. Come il sole si alzava alto nel cielo (ore 8.30) dormire in tenda era quasi impossibile e anche se avevi bisogno di qualche ora in più di sonno dovevi attaccarti dove tutti ben sappiamo. Quindi sveglia puntuale e via a raggiungere i miei amici nel campeggio (io dormivo nella VIP Area, lunghe camminate tutti i giorni) per iniziare la giornata. Si va al supermercator (la R è voluta) per comprare qualcosina da mangiare e poi si correva veloci al fiume per un po' di frescura, altrimenti ci si imbatteva in un collasso prematuro. Tutto questo si ripeteva giornalmente.
I primi ad aprire il Mainstage sono gli sloveni Morana che dopo 30 secondi di canzone scappo a gambe levate verso il fiume. Diciamo che non erano proprio sincronizzati e hanno ancora molto su cui lavorare.
I successivi sono i Vicious Rumors direttamente dalla Bay Area. Storici dell'heavy metal orami con una line-up rivoluzionata ci propongono un ottimo show portando il tour l'album dello scorso anno "Razorbak Killer". Una buona mezzora in cui suonano cattivi cercando di coinvolgere quelle poche persone riunitesi per vederli live.
Dopo di loro è il momento dei Gorguts. Gruppo culto della scena death metal che ritorna in Europa dopo 20 anni. Rimasti sempre poco conosciuti ma apprezzati dalla critica ci tritano timpani e ossa sparandoci a mille un death tecnico incredibile che fa alzare le polveri nella zona ormai senza erba del pogo. Canzoni come "Orphans of Sickness" mi hanno letteralmente stregato per la loro brutalità sul palco. 45 minuti di crudeltà che mi hanno fatto scoprire un'ottima band.
Alle ore 06.30 è il turno dei Sanctuary, altro gruppo che a me purtroppo non è piaciuto proprio per nulla. L'elemento che proprio non mi andava giù era la voce di Warrel Dane e la loro esibizione sul palco mi è sembrata un po' pacchiana. Importante forse l'importanza storica della loro reunion ma sinceramente avrei preferito dormire sui sassi del fiume.
Ma alle 07.50 è l'ora di cambiare le carte in tavola. Brutti, sporchi, anarchici e inglesi si presentano sul palco gli immortali Napalm Death. Grezzi e senza fronzoli ci massacrano con canzoni come "When All Is Sad and Done", "Scum", "You Suffer" che hanno proposto per ben 2 volte, minuti intensissimi, "Circumspect". Un'ora di puro odio e macello che rende questa giornata del Metalcamp più interessante di quanto lo sia stata finora.
Ore 09.15 signori e signore, sul palco finalmente una band che attendevo da tempo di poter assistere dal vivo. Per questo tour vengono aiutati dalla leggenda vivente Gene Hogan e più carichi che mai, ecco i Testament. Uno show degno del loro nome, con bellissimi effetti luce e sempre col sorriso stampato in faccia, un dettaglio che fa sempre piacere. Suonano canzoni da tutto il loro repertorio partendo con "Rise Up" spaziando con "Into The PIt" o "Over The Wall" e chiudendo con "The Formation of Damnation". Un bellissimo live, soprattutto per me che era la mia prima volta per loro.
L'ora è giunta, e il primo Headliner del Metalcamp si avvicina inesorabilmente. Alle 11.00 precisi come un orologio svizzero ecco i Machine Head. Questo non è solo il primo grande evento del festival, me è l'evento nell'evento; è la loro prima data in Slovenia della loro carriera, quindi sul palco daranno il 110%. Senza tanti fronzoli cominciano con luci rosse e cupe con "I Am Hell (Sonata in C#), per passare a vecchie glorie come "Old" o "Bulldozer" e "Ten Ton Hammer" senza dimenticare capolavori più recenti come "Beautiful Mourning" o Aesthetics of Hate" dedicata a Randy Blythe. Chiudono in maniera davvero perfetta picchiandoci "Halo" e "Davidian". Un grandissimo show che promette bene sulla qualità del festival, parlando di impianto audio e luci tutto ben bilanciato e molto alto. Alle ore 00.15 chiudono il concerto e io per la stanchezza del viaggio e delle poche ore di sonno me ne torno in tenda piano piano e mi addormento in attesa del secondo giorno, il mio giorno più atteso.

Martedì 07.08.2012
Sono le 8.30 del mattino e il sole è già talmente caldo che non mi permette di dormire in tenda. Di conseguenza mi alzo doccia e raggiungo la mia compagnia. Mentre si aspettano le ore 16 cerchiamo di passare il tempo nei modi più disparati come bere, andare a prendere da mangiare o altro, ma la soluzione migliore per non morire di caldo rimane il fiume. Quel magnifico fiume che con il dolce suono dell'acqua che si infrange sulle rocce mi fa addormentare e perdere il live dei Brezno, cosa della quale non mi uccide. Arrivo però in tempo per assistere gli Avven. Anche questa band locale che apre le danze del secondo giorno. Ci propongono un ottimo folk metal cercando di intrattenere quelle poche persone riunitesi sotto il palco nonostante il caldo atroce. La cosa carina sono i testi tutti in sloveno. Consiglio di ascoltare "Vvile" che davvero merita una chance per i vostri timpani.
Dopo di loro con una grande foga si presentano sul Main-stage gli americani Madball. A disposizione 45 minuti degni di nota, con tutta la band che saltava senza mai una pausa sul palco sparandoci a mille il loro hardcore con canzoni come "Get Out" o "Split on Your Grave" e chiudendo con "Hardcore Still Lives". Erano visibilmente contenti di suonare al Metalcamp e per questo ci hanno regalato davvero un ottimo show.
Si passa poi ai Finntroll, band che non ho mai amato più di tanto. Un'ora a disposizione, nella quale il sole inizia a non cuocere come prima. Si sa però che il Folk-Metal è molto amato dai fan del Metalcamp, così questi finlandesi vengono accolti a grand voce soprattutto da molte ragazze. Testi rigorosamente in madrelingua e suoni che ricordano ovviamente le musiche folcloristiche della loro patria mischiate a note anche in alcuni momenti tendenti al black metal. Aprono con "Blodnatt" proseguendo con pezzi come "Nattfodd", "Solsagan" e chiudono con l'acclamata "Bastuvisan". Abbastanza statici sul palco, ma compensano con un ottimo live preciso e studiato.
Quando mancano poco meno di 10 minuti alle ore 20.00 avanza sul palco un gruppo che ha scritto la storia del Death Metal. Da poco pubblicata la loro raccolta "Iron Will" ecco i canadesi "Kataklysm". Il frontman italo-canadese Maurizio Iacono è divertito e incita la gente a fare il più grande macello mai visto al Metalcamp, citando anche la loro esibizione di qualche giorno prima al Wacken con il più alto numero di Body Surfing mai visto ad un concerto (lui dice 600 persone ma ne dubito, fatto sta che qui almeno un centinaio li ho visti passare sulle teste degli altri). Ci deliziano con le canzoni più brutali del loro repertorio come "As I Slither", "Push The Venom", "In Shadows and Dust" o "Crippled & Broken". Un live davvero incredibile, velocità e cattiveria l'hanno fatta da padrone. Per ora secondo me l'esibizione migliore vista finora.
Alle 9.15 è il momento di un'altra band leggendaria, gli inglesi Paradise Lost. In tour per il supporto del nuovo album "Tragic Idol" ci regalano un ottimo show dalle note tenue e calde, supportate da effetti luce soffuse e una voce brillante. Nonostante loro non siano proprio il mio genere preferito, mi hanno stregato e mentre mangiavo qualcosa altrimenti cadevo per terra inerme, mi sono assaporato il loro concerto seduto nelle retrovie. Davvero uno show ottimo che dona una nuova faccia al Metalcamp e che aiuta a respirare un po' dopo quasi 2 giornate di musica crepacuore. Suonano 14 canzoni che ripercorrono bene o male tutta la loro carriera. Cito "Honesty in Death", "Erased", "As I Die" e la conclusiva "Say Just Words".
Lacrime quasi agli occhi, perché ora è IL momento. Riunitesi nel 2008 e in tour da 4 anni finalmente potrò vedere uno dei miei gruppi che definisco leggendari. Svedesi che hanno costruito e, lasciatemelo dire, inventato un genere musicale. Ore 11.00 e quasi ancora non ci credevo, At The Gates. Suonano per un totale di 19 canzoni spaziando anche tra i loro primissimi demo. Un concerto che mai avrei pensato di assistere e che dalle prime note mi prendono senza mollarmi un secondo. Aprono con una delle mie più amate "Slaughter of the Soul" passando per "Cold" e "Terminal Split Desease". Mi uccidono con "Windows" e "The Swarn". Mi cullano con "Suicide Nation" e "The Beautiful Wound". Ma sprattutto mi chiudono il concerto con "Blinded By Fear" e "Kingdom Gone". Qui signori si sono esibiti in tutta la loro maestria. Precisi e tecnici, voce perfetta, carichi e allegri con una voglia di spaccare tutto che era palpabile. Io ero al Metalcamp credo solo per vedere loro. E mi hanno lasciato molto più che bene.
Con loro si chiude anche la seconda giornata, e piano piano con ancora in testa le note di "Blinded By Fear" me ne torno in tenda.

Mercoledì 08.08.2012
Con oggi il festival è quasi a metà. Ma come sempre alle 8.30 mi devo alzare e ripete la classica routine.
Mi guardo dalle retrovie, se non ancor di più, sia i Doomed che i Warbringer. Sinceramente nulla di speciale, è stato solo un'occasione per ricaricare le batterie ed assistere ai The Black Dahlia Murder. Band che propone un death-core coi fiocchi, mette animo e cuore ma soprattutto tanta simpatia nel Main Stage. Con poco meno di un'ora a disposizione picchiano sulle corde e sulle pelli quel giusto per alzare ormai il classico polverone da pogo di erba secca. Il cantante è entusiasta sia del festival che della location e invita tutti con loro dopo l'esibizione a scendere in spiaggia per bere qualcosa. Super-attivi e brillanti ci sparano 10 intense canzoni tra le quali "A Shrine to Madness", "Necropolis", "Miasma" chiudendo con "Funeral Thirst". Davvero non male. Tra l'altro ho la fortuna di incontrare Trevor Strmad poco dopo lo show vicino all'ingresso dei fotografi e scambiare 2 parole con lui, davvero simpatico!!
Dopo di loro sul palco salgono le piramidi, una certa puzza di mummia in putrefazione si aggira a Tolmin e echi egiziani si alzano in cielo: ecco a voi i Nile.
Ore 16.30 e qui cari lettori metallari si scatena l'inferno alle porte di Sethu. Un'ora secca senza fronzoli, cattivi ma allegri come pochi (Sanders sempre con un mega sorriso stampato in faccia) e precisi al milli-secondo grazie ad un Kollias in piena forma. Molti lo hanno definito il concerto della settimana, è un po' grossa da dire, certo è che quello che hanno sfornato in termini di sonorità in questo caldissimo pomeriggio rimarrà nelle menti dei presenti per sempre. Non hanno sbagliato una nota, una tecnica fuori di testa e tanto tanto pogo. Partenza con "Kafir!" passando per altri classici come "Sacrifice Unto Sebek", "Ithyphallic", "Sarcofagus" e chiudendo con "Black Seeds of Vengeance". Tutta la loro carriera in meno di un'ora, questo e altro per loro.
Immaginate ora dopo un concerto del genere come è messo il pubblico, ecco un'immagine abbastanza cruda direi (scherzando ovviamente), siete caldi e avete appena fatto il giusto rodaggio per pogare tutto il giorno, aspettate quindi un'altra band per spaccarvi le ossa eeeee….ecco salire sul palco gli Epica.
Non voglio sembrare troppo di parte, ma è stata una noia infinita. Loro proprio non mi sono andati giù in nessun modo e ho fatto fatica a stare nell'area del Main-stage. Bravi ok musicalmente e Simons ha un gran talento, non posso negarlo, ma dal vivo sarei riuscito a tagliarmi le vene (mi scuso in anticipo con tutti i fan di questa band, ma io amo il death metal quindi spero che mi possiate capire). In un'ora propongono pezzi che spaziano da tutta la loro discografia come ad esempio "Monopoly on Truth", "Unleashed", "Cry for the Moon" e "Consign to Oblivion". Un live che mi ha lasciato un po' assonnato, ma non posso certo pretendere sempre e solo death metal in un festival.
Seguono poi gli Svizzeri Eluveitie. Ormai presenti come il prezzemolo li avrò visti almeno 6 volte e di strada questi ne hanno fatta tanta. Il tempo per sgobbare è finito ed ora la loro carriera è tutta in discesa. Amati da quasi tutti i metallari si presentano sul palco gentili e socievoli ringraziando tutti sempre dopo ogni fine canzone. Ottimi i suoni con i tanti strumenti presenti nella band e una scaletta che mette un tocco di allegria a questa giornata. Suonano "Helvetios", "Ins Mona" e altre presenti nel nuovo album per un totale di circa 15 canzoni più o meno. Non ero particolarmente interessato visto quante volte li avevo già assistiti però fa sempre piacere vederli, soprattutto quando sono carichi come questa sera.
Ed ecco che anche per il terzo giorno, c'è il terzo Headliner. Sul palco la band metal più commerciale (ma non per questo scarsa) di tutto il festival. Rimane una realtà forte del nostro panorama anche con il mezzo passo falso dell'album in dubstep. Dai avete capito. Americani e nu-metal, vi presento i Korn. Assente al basso Fieldy poiché è rimasto in America in attesa della futura bimba nascente, al suo posto Ryan Martinie (Mudvayne) che di certo non fa sentire la sua mancanza. Il loro show ben studiato lo dividono in modo molto interessante. Per chi avesse la scaletta totale sotto mano può notare facilmente che l'intero show è composto di 4 parti. L'inizio del concerto è dedicato a canzoni vecchie ma meno conosciute come "Divine", "No Place to Hide" o "Goog God", dopodiché si passa alla seconda parte, quella riguardante l'ultimo album con brani come "Narcissistic Cannibal", "My Wall" o "Get Up!". Si passa poi alla terza parte con canzoni più famose del loro incredibile repertorio, parlo di "Here To Stay", "Freak on a Leash", "Falling Away From Me" ed infine un grandissimo regalo inaspettato, tutta e dico tutta (è la prima volta che la sento per intero, e loro li ho visti 6 volte) "Another Brick in the Wall". Bel regalo devo dire. Chiudono con ormai le celebri "Shoots & Ladders/One", "Got the Life" e la classicissima "Blind". Devo dire che è stato un grandissimo spettacolo, come solo loro sanno fare. Degna di nota la scenografia che ha donato un tocco artistico notevole a tutta l'esibizione insieme ad un meraviglioso gioco di luci. Tra tutti i miei concerti dei Korn, dico con certezza che questo è stato il migliore.

Giovedì 09.08.2012
Come ogni mattina il sole mi obbliga a svegliarmi ad un orario improponibile. E come ogni giorno io e i miei amici cerchiamo un posto sopportabile lontano dal sole. Ma oggi qualcosa sta cambiando, aria di pioggia, sperando non in un temporale tipico da Metalcamp, ma qualcosa per far abbassare la temperatura. E di fatto questo accade. Una leggera pioggerella che dura poco meno di un'ora giusto per poter avere delle temperature umane dopo 4 giorni di fuoco e fiamme e giusto per non poter usare la macchina fotografica durante i Warcult, che sinceramente non mi hanno detto granché.
Quindi è il momento per una band che era da tempo che volevo assistere, i Finlandesi Before The Dawn. Propongono un ottimo melodic death metal anche se per colpa del piccolo temporale in qualche occasione l'impianto audio si interrompe per poi tornare pochi istanti dopo. Hanno a disposizione solo 30 minuti e il pubblico scarseggia ma cercano in tutti i modi di fare un'ottima figura. Personalmente non mi sono dispiaciuti e spero di potervi vedere di nuovo magari in un posto chiuso con più tempo a loro favore. Suonano comunque "Disappear", "Wraith" e "Phoneix Rising" per citarne alcune.
Salgono poi dopo di loro gli Svedesi Grand Magus. Leggenda dell'heavy metal si presentano sul palco allegri e fiduciosi nel vedere che ci sono molti loro fan ad aspettarli. Suonano in modo perfetto, per una band come loro è il minimo che ci si può aspettare e ci sfornano pezzi che riprendono tutta la loro carriera, o si cerca di fare il possibile visto il tempo a loro disposizione. Cito "Kingslayer", "Raven Guide Our War" e l'intramontabile "Valhalla Rising". Notevoli devo dire e buoni suoni.
Seguono poi gli ormai super amati Korpiklaani che hanno fatto innamorare migliaia di fan in tutto il mondo con il loro folk metal di incredibile allegria. Suonano per un'ora buona e rallegrano davvero in modo esponenziale questa giornata. Per me è già la terza volta che li vedo e come sempre mi mettono di buon umore. Canzoni come "Beer" o "Vodka" sono davvero necessaire per aggiungere qualche litro alcolico nel proprio corpo. Che dire quindi? Ottimo show che mette in evidenzia ancora una volta la qualità di questa band.
Qui purtroppo succede un'imprevisto, ad un mio amico mangiano allo stand (non ricordo quale per la precisione) gli viene un intossicazione alimentare e quindi giustamente sto con lui in infermeria a controllare le sue condizioni (direi all'inizio abbastanza brutte). Per questo spiacevole contrattempo perdo lo show degli Edguy, ma arrivo in tempo per assistere agli Hatebreed.
Secondo gruppo del panorama hardcore, riescono a zittire il pubblico metallaro mostrando la loro cattiveria ed uno show coi fiocchi. Lo stesso Jasta al mic ci confessa che il connubio tra hardcore e metal qui a Tolmin è invincibile. Un'ora intensa e ben calibrata fanno salire ancora il polverone da pogo nonostante la pioggia e la temperatura che si aggira sui 15 gradi. Canzoni come "Defeatist" o "Everyone Bleed Now" per passare poi a "Doomsayer" e "Destroy Everything" fanno letteralmente sobbalzare tutto il festival e a lasciare un ottimo ricordo nella storia del Metalcamp. Grande show niente a che dire.
Giunge poi l'ora per il penultimo Headliner di questo 2012. Anche loro svedesi, vichinghi; ecco gli Amon Amarth. Visti per la prima volta in quel brutto locale del New Age di Roncade, qui le cose sono ben diverse. Prima di tutto il palco, poi l'audio ed infine i giochi pirotecnici, ormai quasi alla pari di quelli dei Metallica. Ci spezzano le ossa con 23 brutali canzoni, piene di storie e di leggenda solcando mari, monti e paesi innevati. Storie di guerrieri e battaglie cominciando per l'appunto con "War of the Gods" e "Master of War". Altri capolavori come "The Fate of Norns", "For Victory or Death", "Twilight of the Thunder God" o "Live for the Kill" mi fanno letteralmente impazzire e muovere la testa con loro che sputano fuoco e fiamme sul palco. Ma non c'è tempo per prendere fiato e tutto il finale è lasciato alla crem de la crem: "The Pursuit of Vikings", "Runes to My Memory", "Cry of the Black Birds", "Death In Fire" ed infine "Guardians of Asgaard". Che spettacolo sia per gli occhi che per le orecchie. Un concerto perfetto e pieno di pathos nella quale i nostri mettono in gran luce le loro abilità sia di band che dominatori del palco.
Dopo il loro concerto rimango incuriosito della band che chiude il palco dopo l'headliner, è solo per questa sera che mi fermo più del solito. Per dire fine a questa giornata di metallo ci pensano i tedeschi Milking The Goatmachine. La cosa interessante è la loro presenza sul palco con le maschere da caprone, ma la cosa incredibile è che il batterista è anche il cantante!! Geniali ma soprattuto fuori di testa, le loro canzoni Death-Grind incredibilmente mi fanno ridere con le loro trovate da ragazzi. Ad esempio sul palco saliva un tizio vestito con la maschera di un lupo e faceva un po' il c******e sul palco e altre trovate assurde. Direi che ho fatto bene a rimanere a vedere questi crucci.

Veberdì 10.08.2012
Eccoci all'ultimo giorno di questo ultimo Metalcamp. Per questa giornata la farò breve, di interessante ci sono solo 4 gruppi e durante il pomeriggio io e i miei amici abbiamo fatto i bagagli pronti per partire subito dopo i Sabaton per essere a casa in un orario decente evitando le cose del sabato in autostrada. Quindi il primo gruppo che guardo con interesse sono i Doom metaller Swallow The Sun. Il cantante forse se la tira troppo, per il resto un grande live. Devo dire che dal vivo non annoiano ne ti fanno addormentare nonostante il genere. Grande show, hanno davvero talento questi. Suonano brani come "Emerald Forest and the Blackbird", "Cathedral Walls" e chiudono con "Swallow (Horror Pt. 1)". Mi sono davvero piaciuti.
Dopo di loro tocca al thrash metal più crudo in circolazione. Dalla Germania con furore ecco i Sodom!! In tour per festeggiare i 30anni di carriera eseguono uno spettacolo sonoro devastante. Vanno a ripescare canzoni vecchissime ma che ancora oggi spaccano ampliamente. Canzoni come "In War and Pieces", "Sodomy and Lust", "City of God" o "Bombenhagel" fanno a pezzi il main-stage con i fan che acclamano a gran voce il loro nome. Avranno anche la loro età, ma danno km di distanza a molte band giovani, c'è poco da dire. Peccato per il poco tempo a disposizione, secondo me dovevano essere headliner al posto dei Sabaton.
Dopo di loro tocca ai Pain. Ma c'è qualcosa che non va. Peter è stonatissimo e il batterista non sta dietro alle canzoni. Uno show rovinato, forse per la bassa temperatura o non saprei, rimane che il loro show è stato davvero orribile. Non voglio nemmeno soffermarmi più di tanto ma non p stato uno show degno dei Pain, avendoli visti a Bergamo mesi fa sono sicuro del loro stile, diciamo che non erano in serata. Pezzi come "The Great Pretender" o "Shut Your Mouth" completamente rovinate. Davvero un grosso peccato.
Dunque giungiamo all'ultimo gruppo di questo festival, gli svedesi Sabaton.Da pochi anni sotto Nuclear Blast ci propongono un Heavy Metal di ottima fattura, con una buona tecnica e una gran voce da parte di Joakim Brodén. Un'ora e mezza intensa che non mi è affatto dispiaciuta nonostante non conoscessi nulla di questo gruppo. Aprono con "The Final Countdown" degli Europe prima di salire tutti sul palco e spettinarci tutti. "Ghost Division" apre le danze seguita da altre 15 canzoni come "Cliffs of Gallipoli", "Into The Fire" o "Carolus Rex" chiudendo con "Panzer Battalion". Bello show senza dubbio, anche se alla fine me ne rimane uno: sinceramente non meritavano di essere headliner, poche ore prima ripeto, c'erano i Sodom.

Ecco questo è tutto. Un po' lungo si ma non potevo ridurre il tutto in poche righe. Per chi non fosse ancora stato a questo festival beh, è l'ora di farlo. Il primo di settembre daranno le prime info riguardanti il Metaldays, l'unica cosa sicura per fortuna è la location che rimane la stessa.
Buona musica, bella gente e scuriti disponibile. Non c'è festival metal migliore, credo.

 

Immagini della Serata

 

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