Intervista: Destrage

Nessuna Descrizione In attesa di ascoltare "Are you kidding me? No.", terzo album dei fantastici Destrage, faccio qualche domanda al simpatico cantante Paolo che ci fornisce risposte e informazioni molto interessanti a proposito del nuovo lavoro e del sound della band. Enjoy!

 

Contratto con la Metal Blade, nuovo album in arrivo: raccontateci un po’ le vostre reazioni e sensazioni per queste novità.

Siamo carichi come non mai e non vediamo l’ora di tutto! Non vediamo l’ora che escano i nuovi video, non vediamo l’ora di poter far ascoltare questo nuovo lavoro, non vediamo l’ora di portarlo in tour e condividerlo con le persone.

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro terzo album “Are you kidding me? No.” che uscirà a marzo del prossimo anno?

Mmm, dovete aspettarvi un disco estremo, lucido, psichedelico, isterico, furioso e pieno di entusiasmo. Ma molto diverso dai due predecessori.

Come si è evoluto il vostro modo di comporre negli anni? Rispetto al passato, ora ci sono degli aspetti della composizione o della produzione a cui fate più attenzione?

E’ difficile dire come si sia evoluto. Sicuramente è aumentata la complicità tra di noi, la consapevolezza dei nostri mezzi e ogni singolo membro della band ha avuto un proprio percorso di crescita. Facciamo sempre attenzione ad ogni singola fase dalla scrittura al mastering. Su questo siamo fin troppo malati.

La vostra musica è a dir poco stratificata e variopinta: qual è il comune denominatore secondo voi che tiene insieme il vostro sound e stile?

Da parte nostra c’è sempre la volontà di fare musica che ad ogni ascolto possa regalare qualcosa di nuovo, rendere i nostri dischi longevi è sempre stato uno dei nostri principali obiettivi. L’altro lato della medaglia è che questa caratteristica richiede più ascolti del disco da parte delle persone prima che possano realmente apprezzarne ogni sfumatura, ma noi preferiamo così. Credo non esista un comune denominatore, il nostro stile e il nostro sound scaturiscono da quello che siamo.

Personalmente trovo il vostro sound capace di essere estremo e orecchiabile allo stesso modo: come ci riuscite?!

Mi fa davvero piacere. Non so risponderti, ma per noi è fondamentale riuscire ad essere orecchiabili ed estremi allo stesso modo.

Questa specie di “ironia” sonora che rende la vostra musica particolare e vivace sembra discostarvi dai clichè del metal come genere dall’attitude scura e maledetta. Siete d’accordo?

Assolutamente, come ti dicevo la nostra musica rispecchia quello che siamo, se vuoi essere credibile devi essere onesto, e se vuoi essere onesto devi scrivere, suonare e parlare per come sei veramente. Le influenze poi arrivano da qualsiasi genere, tra cui ovviamente il metal, ma l’attitudine di noi cinque è tutto tranne che scura e maledetta. Non saremmo credibili ahaha

La sperimentazione è sicuramente il vostro forte ed è necessaria per ravvivare i generi musicali ma, in un periodo in cui fioriscono band postmetal un po’ ovunque, qual è secondo voi un tratto della musica metal che è imprescindibile e necessario perché non si arrivi a una lenta estinzione del genere?

Personalmente credo che il destino inevitabile (e già bello che avviato) del puro genere metal sia estinguersi, come è stato e come sarà per tutti i generi che hanno segnato la storia della musica. Però vivranno sempre nelle contaminazioni che hanno generato e nelle band che l’hanno reso un genere così influente. Una delle cose più affascinanti della musica è che, in quanto forma d’arte, è esattamente come l’uomo, in continua evoluzione.

Quali sono i tratti “Made in Italy” della vostra musica? Quali sono le band italiane che vi hanno influenzato e ispirato maggiormente?

Credo che il tratto più Made in Italy sia il nostro lato più ironico, sia nei testi che nella musica. Io sono cresciuto ascoltando principalmente band estere, non so se ci sia stata una band italiana che ci abbia ispirato, soprattutto considerando il tipo di musica che suoniamo.

Avendo suonato molto all’estero oltre che in Italia quali differenze trovate tra l’audience nostrana e quella estera?

Paese che vai usanze che trovi, ma in realtà non c’è una grande differenza, a parte per il Giappone, ma quello è un mondo a parte. Noi vorremmo che le persone vivessero un nostro live sempre come un party. E spesso è quello che succede, ma capita anche di trovare il pubblico più attento alla performance, ai suoni, ai soli ecc..

Con quali band che ammirate siete riusciti a dividere il palco?

Parlo per me e dico, Red Hot Chili Peppers, Jeff Loomis, Every Time I Die, After The Burial, Parkway Drive, Unearth e Enter Shikari.

Termino con un grande in bocca al lupo per tutto e con una domanda sul futuro: progetti/impegni/live nei i prossimi mesi?

Crepi! Il nuovo disco “Are You Kidding Me? No.” Uscirà a Marzo quindi presto confermeremo tutti gli impegni per promuoverlo al meglio. A breve usciranno anche nuovi video e nuova musica quindi rimanete aggiornati su ogni cosa attraverso le nostre pagine ufficiali: facebook.com/destrage, youtube.com/destrage, Twitter.com/destrage e http://www.destrage.com. Yo!

Intervista di Jezebel Articolo letto 3105 volte.

 


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