Zenit «Black Paper» (2019)

Zenit «Black Paper» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
27.03.2019

 

Visualizzazioni:
2342

 

Band:
Zenit
[MetalWave] Invia una email a Zenit [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Zenit [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Zenit [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Zenit

 

Titolo:
Black Paper

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Federico Fracassi :: Vocals;
- Andrea Pedruzzi :: Bass & Growls;
- Simone Prudenzi :: Guitars;
- Daniele Carlo :: Drums;

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
34' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2019

 

Etichetta:
Time To Kill Records
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Time To Kill Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Time To Kill Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
[MetalWave] Invia una email a Anubi Press [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Anubi Press [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Anubi Press

 

Recensione

Otto brani per poco più di mezz’ora di ascolto è la proposta degli Zenit per questo “Black Paper”, un disco che si interpone tra djent, progressive e metal ma che a fatica si riesce a digerire a cagione delle semplici quanto elementari propensioni strutturali dei brani. Cominciando dal doppio timbro di voce non sempre piacevole e convincente all’ascolto, soprattutto nella proposta del growl, la band presenta un genere tra l’altro anche di non semplice collocazione spaziando tra momenti appena grintosi su alcuni brani per poi di seguito forgiarne altri diametralmente opposti come genere e stile. Le melodie adottate dal combo paiono, in alcuni casi, anche apprezzabili all’ascolto ma nulla di più; in effetti, a cominciare dall’opener “Zenith” per giungere poi a “Above Below”, si ha un po’ l’impressione di una certa sofferenza stilistica, all’interno della quale anche la voce clean tende a trascinarsi sin troppo tanto da fomentare non poco una sensazione di ristagno nei brani; molto djent è “King Of Lies”, forse la resa più apprezzabile del disco, per la grinta che a tratti la caratterizza; ma ancora da segnalare anche “Black Paper” che tra groove e djent si armonizza in maniera più coerente rispetto ai precedenti brani; anche il clean si interpone bene a differenza di un growl sin troppo impostato e quasi insensato. Un disco che in definitiva lascia dell’amaro in bocca, sia per la tipologia stilistica sin troppo differenziata che per la poca presa che lo stesso ha sull’ascoltatore; una maggiore cura sia nell’apporto vocale che in quello stilistico migliorerà non poco le attitudini di questa giovane band.

Track by Track
  1. Zenith 60
  2. Wraith 55
  3. Above and Below 60
  4. Crow’s Perch 60
  5. King Of Lies 65
  6. The Prophecy 60
  7. Black Paper 65
  8. Nadir 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 27.03.2019. Articolo letto 2342 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.