Hell 'n' Heaven «Hell 'n' Heaven» (2005)

Hell 'n' Heaven «Hell 'n' Heaven» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
715

 

Band:
Hell 'n' Heaven
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Titolo:
Hell 'n' Heaven

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Martin Hell - voce, chitarra, keys
Oreste Martinelli - chitarra, piano
Emanuele Chais - chitarra
Diego Delle Monache - basso
Simone Bravi - batteria

 

Genere:

 

Durata:
22' 8"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ davvero curioso osservare come nell’era della comunicazione globale e della tecnologia super avanzata ci sia gente desiderosa di ritornare indietro negli anni e di rivivere le atmosfere, i sapori ed i momenti di epoche lontane, quasi a voler riportare alla luce i gloriosi fasti del passato. Naturalmente tutto ciò non ha niente a che fare con ipotetici e surreali tentativi di colpo di Stato da parte di qualche mente ottenebrata, ma se dovessi dare una chiave di lettura per questo cd di debutto dei giovani viterbesi Hell ‘n’ Heaven, difficilmente ne darei un’interpretazione diversa. Il qui presente lavoro è infatti un coraggioso tentativo di rivisitazione e, perché no, di continuazione su quanto già in passato abbiamo avuto modo di apprezzare da gente come Joy Division, Cure e compagnia bella. Poco più di venti minuti in cui sonorità psichedeliche/alternative fanno da sottofondo ad atmosfere ora cupe e rarefatte, quasi crepuscolari, ora più limpide ed armoniose. A dirla tutta, se fosse stato pubblicato vent’anni fa, un album come questo si sarebbe ben amalgamato a quella corrente dark/new-wave che a cavallo fra l’inizio e la metà degli anni ’80 arrivò al picco del suo massimo splendore. Ma oggi come oggi, l’operato di una band come gli Hell ‘n’ Heaven rischia di finire ben presto nell’oblio, in quanto certi tipi di sperimentazione sonora sono già stati archiviati sotto la voce “già sentito”. Ed in un certo senso, lo spettro degli artisti di riferimento sopraccitati (che più volte riemerge durante l’ascolto del disco) non fa buon gioco all’operato del combo laziale. A complicare le cose ci si mettono poi uno stile ancora piuttosto acerbo ed una fastidiosa piattezza in sede di esecuzione vocale; ed è forse quest’ultimo aspetto a rappresentare il maggiore tallone d’Achille per i nostri. Rimangono però anche buoni spunti, come le settantiane “There Shall Be a Dream” e “The Sea Into The Sky”, episodi in cui il ricordo dei Pink Floyd emerge palesemente, ma che potrebbero rivelarsi anche un’ottima base di ripartenza su cui è caldamente suggerito insistere. In definitiva, manca ancora un po’ di qualità e di sostanza, ma la stoffa sembra esserci. Lasciamoli crescere. Buon lavoro!

Track by Track
  1. Fancy Story 45
  2. No Time To Die 60
  3. There Shall Be a Dream 70
  4. The Sea Into The Sky 70
  5. Runaway 55
  6. Tears and Stardust 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
58

 

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