Infamy «The Blood Shall Flow» (2015)

Infamy «The Blood Shall Flow» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
16.01.2016

 

Visualizzazioni:
797

 

Band:
Infamy

 

Titolo:
The Blood Shall Flow

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
- Mark “Shark” Casillians :: Guitars;
- Josha “Jagger” Heatley :: bass, vocals;
- Memo Mora :: guitar voice;
- James Grijalva :: Drums;

 

Genere:
Death Metal / Grindcore

 

Durata:
39' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Terror From Hell Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

L’etichetta italiana Terror From Hell mette in ristampa anche su vinile e a distanza di diciotto anni dall’uscita d’esordio dell’album degli americani Infamy il loro unico lavoro intitolato “The Blood Shall Flow” con una cover art completamente rinnovata. L’album in questione entrò in circolazione nell’anno 1998 e poi nell’anno 2002 messo in ristampa anche con una edizione ampliata in una sorta di split album assieme ai Christ Denied. Musicalmente si percepisce lo stile e l’andamento della brutal death americano anni ’90: andature tirate, chitarre in sottotono con cupe sonorità e parte vocale in modalità growl cavernicolo. Le dieci tracce del platter complessivamente appaiono un po’ troppo ripetitive anche in considerazione del fatto che all’epoca dell’uscita di questo lavoro c’erano delle eccellenti death metal band in circolazione, soprattutto nella Bay Area dove maturavano degli strepitosi lavori di cui solamente i più fortunati ne possiedono oggi delle copie originali in prima tiratura tra Lp e Cd. Tra i brani di questo disco degli Infamy che meritano di essere ricordati, pongo l’attenzione su “Cranial Implosion”, un brano che senza dubbio ha un’andatura maggiormente più elaborata rispetto ad altri brani soprattutto da un punto di vista ritmico; così come anche “Lacerated” che dimostra un’andatura leggermente più moderata anche se supportata da un sound che sinceramente non reputo ottimale nonostante la band abbia avuto del discreto potenziale creativo; anche la conclusiva “Cryptobiosis” appare alle orecchie dell’ascoltatore contenente elementi difformi rispetto ad altri brani del platter; le ritmiche appaiono sempre accelerate ma spesso contengono dei passaggi di discreta fattura soprattutto nel contesto ritmico delle chitarre che ben riescono ad alternarsi sui passaggi più complessi e veloci del brano. La ristampa di questo disco potrà indubbiamente rappresentare per gli appassionati una interessante occasione per averne una copia ma personalmente non comprendo la necessità di rimettere in stampa un lavoro, del quale non se ne sentiva comunque la mancanza anche in considerazione del fatto che era già stato ripubblicato nel 2002 e che non appare brillante rispetto ad altre band dell’epoca che hanno effettivamente fatto la storia.

Track by Track
  1. The Maggots Are In Me 55
  2. Bodily Disembowelment 50
  3. Onslaught Of Carnage 55
  4. Cranial Implosion 60
  5. Putrid Infestation 50
  6. Salem's Burning 50
  7. Mass Cremation 55
  8. Lacerated 60
  9. The Blood Shall Flow 55
  10. Cryptobiosis 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
57

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 16.01.2016. Articolo letto 797 volte.

 

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