Grime «Grime» (2012)

Grime «Grime» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Karmator »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2087

 

Band:
Grime
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Titolo:
Grime

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Chris - Drums
Lorenzo (tubo) - Guitar
Marco - Vocals, Guitar
Paulo (cougar) - Bass Guitar

 

Genere:

 

Durata:
33' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mi occupo stavolta di una band davvero singolare, i triestini Grime. Hanno pubblicato il loro primo full-leght il 9 giugno sotto un'etichetta inglese Mordgrimm e ci propongono un sludge/doom metal molto, molto strano. Lo possiamo capire fin da subito osservando la bellissima copertina disegnata da Dilek Baykara, un Newyorkese anche lui verso la fama. Sono 6 le tracce piene di rumori sinistri e malati che ci accompagnano in questo progetto sonoro unico e mistico. Un'altra cosa da tenere a mente è che questi hanno già condiviso il palco con molte band europee e hanno suonato fino in Scandinavia, quindi abbiamo a che fare con gente che sa davvero in fatto suo. Apre le danze "Self Contempt" che per tutta la durata contiene distorsioni basse, cupe e lineari. Una voce in scream piena di sofferenza e la batteria che ci infligge il dolore della band attraverso colpi abbastanza letti e pieni di rabbia. Niente assoli, niente cambi di tempo. Diretti come pochi che ci uccidono lentamente. "The Journey", beh.. è abbastanza simile alla precedente. Sembra quasi un copia-incolla aggiungendo solo un paio di note in più e 2 passaggi un po' elaborati per donare qualche sfaccettatura al loro sound. La voce rimane uguale, scream piattissimo. "Charon" più lenta rispetto alle precedenti, non si scosta però dai suoni pesanti. Ho capito fare doom/sludge però anche in questi generi si può viaggiare con la fantasia. Con "Chasm" finalmente assaporiamo aria di novità. Note leggermente più alte e "allegre" che finalmente creano una canzone un poco diversa dalle solite, magari, perché dopo poco meno di un minuto torna alla tipica tristezza e malinconia piatta e uguale. Il vero problema rimane la voce che purtroppo manca di pathos. Urla straziante sempre senza motivo. "Born Sick" parte piena di speranza, davvero un suono simile alla Down dei tempi migliori. E non è niente male. L'unica canzone che davvero salverei dall'album finora. Ritmi calzanti e batteria che fa un ottimo lavoro, come per le chitarre e in questo frangente la voce di Marco non annoia. "Wife-Beater" chiude questo album abbastanza strano e trasparente. Anche quest'ultima ricorda un ottimo sludge che non fa altro che bene per noi per tornare a vivere dopo 4 batoste subite con le prime tracce. Direi in maniera molto chiara che è quasi un buco nell'acqua. I triestini si sono concentrati troppo sui suoni cupi, viscerali e intrinsechi di agonia facendo risultare alla fine la solita minestra, eccetto per le ultime 2 canzoni. C'è ancora molto da lavorare e lo spero visto che questi Grime di strana ne hanno fatta e ne avranno ancora. Ma non così. So perfettamente che il genere Doom lascia poco su cui lavorare ma di sicuro si poteva fare di meglio che questo. Alla prossima!!

Track by Track
  1. Self-Contempt 60
  2. The Journey 50
  3. Charon 50
  4. Chasm 55
  5. Born Sick 75
  6. Wife-Beater 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
64

 

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