Heimdalls Wacht «Nichtorte - Oder Die Geistreise Des Runenschamanen» (2010)

Heimdalls Wacht «Nichtorte - Oder Die Geistreise Des Runenschamanen» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
693

 

Band:
Heimdalls Wacht
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Titolo:
Nichtorte - Oder Die Geistreise Des Runenschamanen

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Feuerriese - Drums
Narhemoth - Vocals
Saruman - Vocals, Guitar

 

Genere:

 

Durata:
1h 1' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Heimdalls Wacht sono un combo pagan black metal tedesco, arrivato al suo quarto album con questo “Nichtorte”, un album lungo, che dluisce quasi 62 minuti di musica in 8 tracce + intro, outro e due intermezzi.
E sin dalle prime tracce si può intuire che gli HW con i loro strumenti ci sanno fare alla grande, non tanto in termini di capacità tecniche quanto proprio come gusto musicale, che propone nella prima metà del cd delle tracce di durata media, di velocità medio – alta, e riffs spesso debitori alla tradizione death thrash melodico svedese, sempre melodici, ma mai banali e con un trasporto, come nel magistrale cambio di atmosfera in “Der wind gibt mir geleit”, davvero fantastico. Tutto ciò rende questo disco magari poco originale, ma nondimeno parecchio riuscito, con dei cori puliti molto belli e poco ruffiani, che citano nientemeno che la solenne maestosità degli Skyforger.
Tuttavia, dalla settima canzone in poi, in disco cambia registro: va piano, si cimenta in ballads lunghe, un po’ prolisse e che non si scatenano se non per la fine del brano. Quando è troppo tardi. Sinceramente, questa seconda parte non mi è molto chiara, e questo sia perché le canzoni sembrano allungate in maniera forzata, sia perché sembrano slegate dalle canzoni precedenti e sembrano fatte dallo stesso gruppo, ma in un altro cd. Solo “Die buerde der schande” riesce un po’ a far riprendere la seconda parte del cd aumentando la vivacità delle canzoni, ma è solo un brano transitorio: troppo poco.
Il risultato è chiaro: è un disco molto bello nella prima metà, e non molto attraente nella seconda parte. Per questo motivo reputo questo disco per completisti, per chi vuole un nome di più da aggiungere alla sua collezione. Certo, può essere che leggendo i testi (in tedesco) si capisca il perché di questa scelta stilistica, ma ciò non toglie che ora come ora, il disco resta qualcosa che musicalmente convince a metà. Se lo trovate, dategli comunque una chance, ma se trovate anche gli album precedenti, vi consiglio di comprare prima loro e poi quest’album.

Track by Track
  1. Deindividuation 65
  2. Maelstrom 75
  3. Der wind gibt mir geleit 85
  4. Ignis Fatuus 85
  5. Die Lichtung im Mondesschein 65
  6. Die Einsamkeit des Gestaltenwandlers 85
  7. Waldeinsamkeit 65
  8. Die Buerde der Schande 70
  9. Das Treffen der Bergtrolle 60
  10. Im Steinkreis der Alben 70
  11. Der Zug der Wolkenfrauen 65
  12. Reindividuation 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

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