Johann Wolfgang Pozoj «Birth Of Pozoj» (2011)

Johann Wolfgang Pozoj «Birth Of Pozoj» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1324

 

Band:
Johann Wolfgang Pozoj
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Titolo:
Birth Of Pozoj

 

Nazione:
Croazia

 

Formazione:
Ivan Borcic - vocals
Filip Fabek - guitar, programming
Marko Balaban - guitar
Slaven Milic - bass
Luka Kovac - drums

 

Genere:

 

Durata:
54' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Parlare dell'ultima trovata dei croati Johann Wolfgang Pozoj non è un'impresa semplice poiché per meglio spiegare le atmosfere di “Birth Of Pozoj” è necessario immaginare di addentrarsi pian piano in una grotta profondissima che porta fino agli inferi di un baratro pieno di spazio vuoto e buio, da cui mille occhi sinistri osservano colui che è giunto sin lì.
Due tracce, non una di più non una di meno. La prima di più di mezzora, composta di un'incredibile susseguirsi di passaggi oscuri e maledetti, su cui le nostre orecchie si apprestano a memorizzare ogni vibrazione sonora. Cantate rigorosamente in lingua madre, e quindi difficilmente accessibili da parte di un medio ascoltatore che non mastica la lingua croata, possono certamente spaventare e quindi accantonare, ma l'approfondimento è imperativo per coloro che amano sonorità avanguardiste miscelate con il black metal e leggere influenze progressive metal. “Bellum Omnium Contra Omnes” è la prima parte di un cammino sonoro che non lascia indifferenti nemmeno per un secondo e che non abbandona mai; lunghissima ed intensa come poche, è una traccia di difficile accostamento per l'ascoltatore medio. Richiede tempo e almeno un paio di ascolti di fila per essere compresa in quanto i cambi di tempo e di atmosfere, benché non repentini, sono all'ordine del giorno: si va dall'ambient all'avantgarde più complesso, mai esente da melodie, per quanto a volte minimali. Qualitativamente è un pezzo da non sottovalutare e da tenere in stretta osservazione.
“Queen Emeraldas” è tutto l'opposto invece, sembra che nel baratro oscuro il malcapitato sia stato minacciato da qualcosa di non meglio identificato e inizia a fuggire verso l'entrata. I ritmi si fanno fin da subito più cadenzati, più veloci, così come i riff ed il modo di cantare. C'è ansia, inquietudine e il brano si ferma solo in pochi momenti (come desse un minimo di respiro per colui che sta scappando) e poi riprende a intervalli semi-regolari. Le chitarre sono violente ma non sottovalutano le soluzioni melodiche e i vari arpeggi che decretano il valore della canzone in sé.
Molto cautamente il fuggitivo trova la via di fuga e ritorna da dove è venuto e tutto finisce nel modo più dolce possibile. Un disco difficile senza dubbio ma ascoltarlo è un'esperienza molto intensa. Consigliato vivamente.

Track by Track
  1. Bellum Omnium Contra Omnes 80
  2. Queen Emeraldas 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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