Hijss «Stuck On Common Ground» (2024)

Hijss «Stuck On Common Ground» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
29.06.2025

 

Visualizzazioni:
42

 

Band:
Hijss
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Titolo:
Stuck On Common Ground

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lois Lane :: Vox, Guitars
Maurice :: Drums
Pan :: Bass, Keyboards

 

Genere:
Power Rock Trio

 

Durata:
36' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
08.03.2024

 

Etichetta:
Heavy Psych Sounds
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Purple Sage PR
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Recensione

Disco di debutto per gli Hjiss da Bolzano, fautori di ciò che loro definiscono come “Cosmic grunge”, etichetta che per me ci può stare, e che con questo “Stuck on common ground” in 37 minuti ci propongono una varietà di moods all’interno dei loro brani che fa ben sperare, anche se, come vedremo, questo avviene anche con qualche punto di riserva per il futuro.
I primi tre brani d’apertura più l’intermezzo, infatti, sono ottimi per descrivere le capacità degli Hjiss, che nel primo brano ci propongono un grunge dai suoni molto strani e dalla struttura anomala, come se i Nirvana avessero flirtato con nientemeno che i Joy Division, con un tiro secco ma anche diretto e piacevole, e questo stile è confermato dalla successiva “1234me”, mentre con “Headless blues” i nostri riescono addirittura a prendere il loro sound è accoppiarci delle influenze tipo certi Nine Inch Nails, per un risultato che fa rimanerre ben impressionati su come gli Hjiss sanno avere una loro personalità e sanno inglobare delle influenze. E come se non bastasse, chiudiamo il poker d’apertura di brano con il primo intermezzo, che va a somigliare vagamente a qualcosa in stile Xasthur!
Da qui in poi, tuttavia le cose cambiano un po’, e a parte una qualità sonora che forse si poteva fare un po’ più nitida, devo dire che la seconda parte del disco contraddice un po’ la prima, visto che senz’altro abbiamo brani come “Narcolepsy” che riprende le influenze alla Nine Inch Nails più acustici su un brano mosso, ma d’altro canto abbiamo anche brani come “Train tracks”, “Black disease” e “Blow out” che non ho molto capito. “Train tracks” infatti sembra un brano dove gli Hjiss si dimenticano di ciò che hanno fatto finora e preferiscono buttarsi in un brano che, specialmente per la voce, cambia tutto e va a sembrare qualcosa dei Motorhead con risultati appena discreti, mentre le voci narranti di “Black disease” le trovo un po’ cliché, e “Blow out” sembra fare il verso ai Placebo, ma con meno idee e una voce troppo stridula che contrasta col risultato finale.
In conclusione, direi che “Stuck on common ground” è un disco che mostra una band con potenzialità molto alte, ma forse anche che osa un po’ troppo e va un po’ a caso nella seconda parte, con brani che invece di assorbire le influenze, stravolgono il sound della band, rendendo gli Hjiss difficilotti da comprendere in tutto il disco. Resta il fatto che la prima parte del disco è molto buona, e forse questi Bolzanini hanno bisogno di un po’ più di maturità, per cui per ora diamo agli Hjiss il voto che vedete, ma per il futuro vogliamo sentire di più, perché questi ragazzi sembrerebbero avere la stoffa.

Track by Track
  1. Ingraved 80
  2. 1234me 80
  3. Headless blues 80
  4. Interlude no.1 S.V.
  5. Train tracks 60
  6. Narcolepsy 80
  7. Black disease 65
  8. Interlude no.2 S.V.
  9. Blow out 65
  10. Tilt mode 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 29.06.2025. Articolo letto 42 volte.

 

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