Starbynary «Divina commedia - Paradiso» (2020)

Starbynary «Divina Commedia - Paradiso» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
01.11.2020

 

Visualizzazioni:
2447

 

Band:
Starbynary
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Titolo:
Divina commedia - Paradiso

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Joe Caggianelli :: Vocals;
- Ralph Salati :: Guitars;
- Luigi Accardo :: Keyboards;
- Alfonso Mocerino :: Drums;
- Sebastiano Zanotto :: Bass;

 

Genere:
Progressive Heavy Metal

 

Durata:
48' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.11.2020

 

Etichetta:
Art Gates Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Concludono la saga dantesca con l’ultimo capitolo dalla “Divina Comedia-Paradiso”, i power prog milanesi Starbynary già noti sia nella scena nazionale che internazionale per il loro power metal non scevro da passaggi progressive apprezzabili nei contenuti. Neanche ad un anno di distanza dall’uscita dell’ultimo lavoro, la band si cimenta nella propria onnipotente performance mantenendo elevate le aspettative dei propri fan; dall’ascolto emerge l’oramai noto clean che talvolta alterna tra un brano e l’altro, l’immancabile cantato in lingua madre appoggiato spesso anche dal clean femminile; forse ciò che un po’ ritengo utili sono i momenti protesi alla narrazione in apertura o a chiusura di qualche brano. Il disco in ogni caso stilisticamente non si distacca affatto dai due precedenti capitoli mantenendosi sulle medesime linee compositive che avevamo già avuto modo di elogiare; ritmicamente il power ha indubbiamente un ruolo di maggior spicco ma gli stacchi che la band offre determinano la giusta correlazione che non stanca né tanto meno rende l’intero lavoro noioso. Ottime anche le propositive iniziative di matrice più prog, sempre pronte ad offrire la compattezza ritmica che ha in sostanza semmpre premiato l’estro di questa band; le melodie trascinano l’ascoltatore in una dimensione quasi surreale fatta di altalenanti ritmiche in continua evoluzione e ricche di repentini mutamenti e immancabile pathos. Il tutto prende via con i pianeti che giocoforza, fanno parte del percorso paradisiaco ed immaginario della band a cominciare da “The Moon” pura dinamite tra power e prog rigorosamente cantata in lingua madre, i cui contenuti spaziano in sorprendenti iniziative ritmiche tutte da assaporate; molto diretta è invece “Mercury”, altro pezzo da novanta per il combo nazionale in cui a far forza è l’ottimo lavoro del synth e le potenti ritmiche delle chitarre, vere asce da guerra di tutto l’album; molto coese sono anche “Venus” e “The Sun” forti ancora una volta dell’ottima congiunzione ritmica che accomuna la band nelle proprie, migliori scelte; “Mars”, “Jupiter” e “Saturn” ci dimostrano una band in grado di trasformare la musica in emozioni realmente trasmesse nota dopo nota nel cuore dell’ascoltatore; apparentemente oscura è invece l’apertura di “Stellae Fixae” un progressive roccioso e dinamico, che cede poi la propria energica potenza a “Primum Mobile”, un brano quasi nobile e dolce, un’apparente ballad che a poco a poco cresce ed incentra tutto il proprio potenziale nelle proprie compatte andature; ha del brio invece l’apertura di “The Empyrean”, dove un narrato rappresenta l’introduzione al clean reso in inglese su base di pianoforte di seguito intensificata in ritmiche assai moderate; a concludere il lavoro è poi “Stars” forte di un iniziale corale misto maschile femminile di seguito mutato tra narrato e potente prog in cui addirittura anche giovanissime leve hanno il loro ruolo nel clean. Non c’erano dubbi sul potenziale di questo disco, che conferma ancora una volta una band made in Italy di cui essere totalmente fieri.

Track by Track
  1. The Moon 85
  2. Mercury 80
  3. Venus 80
  4. The Sun 85
  5. Mars 80
  6. Jupiter 85
  7. Saturn 85
  8. Stellae Fixae 85
  9. Primum Mobile 80
  10. The Empyrean 80
  11. Stars 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 01.11.2020. Articolo letto 2447 volte.

 

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