Septem «Septem» (2013)

Septem «Septem» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
31.05.2013

 

Visualizzazioni:
2837

 

Band:
Septem
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Titolo:
Septem

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Armanini :: Vocals
Francesco Scontrini :: Guitars, Harsh Vocals
Enrico Montaperto :: Guitars
Andrea Albericci :: Bass, Vocals
Graziano Mariotti :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
1h 0' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
04.03.2013

 

Etichetta:
Nadir Music
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Distribuzione:
Audioglobe
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Code7 Distribution
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CM Distro (Germania)
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Chi ha detto che non si può suonare Heavy Metal nel 2013? La Nadir di certo è stata attenta a selezionare per bene ed ha scovato i liguri Septem i quali forti di una classicità fuori dal comune, promettono molto bene e se concederete loro una possibilità vi renderete ben conto di come le loro canzoni sopravvivano felicemente a più di un ascolto permettendovi di entrare in una vortice di energia per un’ora di sorprese a non finire.
Sorprese già, poiché i nostri non sono certo novellini del mestiere pur trovandosi alla soglia dell’omonimo debut album e pur non facendo certo mistero della volontà ferrea di riportare la musica Metal ai grandi fasti del passato, riescono con una semplicità disarmante a svecchiare tutta la situazione e a restituirla personalizzata a dovere. Si tratta certamente di talento e di un sano entusiasmo riscontrabile praticamente in tutto il disco.
Fondamentali le prime tre tracce di “Septem” ovvero tre ipotetiche facce della stessa medaglia, tre influenze principali sulle quali i nostri muovono i propri passi cercando a più non posso di suonare ciò che amano di più ma rendendolo un pizzico più moderno.
L’opener “Mind Loss” apre il disco con atmosfere tipicamente maideniane e ci introduce nel migliore dei modi, la seconda “The Stranger” ci mostra -pur in un incedere con un HM evergreen- un quintetto perfettamente coeso e “Purified (...By The Pain)” ci rimanda un po’ al Power Metal vecchio stampo; per altro un brano più che discreto.
Interessante la violenta ed esplicita “Cold Dead Heart” e anche la successiva strumentale “Septima”, di certo un brano non semplice ma dalla resa buona frutto di un ottimo lavoro di gruppo.
Non dovete pensare però che i Septem rappresentino una band in grado di proporre solo ed esclusivamente HM pseudo-classico con le sonorità di oggi poiché sbagliereste strada: i cinque di La Spezia sono ben consci che a fianco delle basi musicali di provenienza coesiste una vera e propria vena creativa che guarda anche a ciò che è figlio dei nostri tempi. Oggi si gioca più sul ritmo e sui giochi di tecnica e gli stessi Septem inseriscono questo e molto altro ancora all’interno dei pezzi rendendoli più groovy. Il risultato è immaginabile: musica che ti colpisce e che non annoia mai, specie se fatta da gente che sa il proprio mestiere. Il lavoro di Tommy Talamanca dietro il mixer ha certamente influito conferendo un sound che valorizza interi passaggi e interi soli dei quali il disco è strapieno.
Sarà anche un debut album ma io intravedo già molta maturità.

Track by Track
  1. Mind Loss 70
  2. The Stranger 75
  3. Purified (...By The Pain) 75
  4. Rebirth 70
  5. Journey To Eternity 65
  6. Cold Dead Heart 80
  7. Septima 80
  8. A Different Day 75
  9. Choose Your Death 70
  10. Keep Metal Alive 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 31.05.2013. Articolo letto 2837 volte.

 

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