Whiskey & Funeral «After The Chaos... Who's Alive» (2011)

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Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1838

 

Band:
Whiskey & Funeral
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Titolo:
After The Chaos... Who's Alive

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrei Francesco - Bass
Maurizio Montagna - Drums
Stefano Montagna - Guitars, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
33' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Whiskey & Funeral (da Ostia, e da non confondersi coi Whiskey Ritual) arrivano al loro secondo cd full length con questa release, e sembrano essere una realtà abbastanza vivace e interessante del death metal italiano underground. Sì perché il loro “After the chaos…” magari non sarà il top dell’originalità, ma ha il pregio di costituire un bel ripasso di come fare del death metal non troppo tecnico e tirato come si deve.
A discapito infatti del death/black che loro dicono di fare, qui per me di black c’è davvero poco o nulla. Certo, c’è qualche riff più cupo, ma questo per me non basta a definire i W&F death/black. Più spesso invece si trova il thrash old school, e infatti l’opener “Zombie Priest” propone una fulminea accoppiata di impatto death/thrash (con death predominante) che fa avvicinare questo trio romano nientemeno che ai formidabili Torture Squad per il loro mix originale di aggressività mista a tecnica, che si esalta soprattutto nei tempi veloci.
I punti di riferimento stilistici di questa band sono comunque variabili e anche se l’assalto frontale è la caratteristica predominante in questo cd, non è difficile intravedere che in “Holy whiskey” la compattezza di fondo ci fa pensare ai Gehenna di “Murder”, o anche a certi Sarcofago per il grezzume che la canzone trasuda. “Cannibal mass” inoltre sembra rifarsi maggiormente alla tradizione brutal death ma sempre con l’aiuto di riffs thrasheggianti alternati ad altri cupi. Il culmine del disco è per me dato dalla bella “Santa Claus”, molto old school e forse la più lineare.
Dove invece i W&F non sembrano invece eccellere al massimo è in certe divagazioni più tecniche e su tempi meno veloci. Qui sinceramente i W&F non sembrano maturi abbastanza e si lasciano andare a certe trovate che, per quanto non inascoltabili, non sono neanche niente di che. Colpisce in negativo infatti la strana “Blood heroin” e anche certi rallentamenti di “Zombie Priest”, dove come detto il songwriting sembra meno a fuoco.
Tirando le somme, nonostante qualche zavorra che ostacola un po’ i W&F in quanto a songwriting, non posso negare che la mezz’oretta passata a sentire il cd non è stata affatto sprecata. Consiglio comunque alla band forse una maggiore linearità delle composizioni e di eliminare certe divagazioni che sinceramente a loro sembrano poco consone. Se trovate questo disco e siete appassionati di death metal underground, questo cd dovrebbe avere le carte in regola per piacervi e quindi ve ne consiglio l’acquisto. Non saranno fenomenali come i Dead Twilight, ma anche questo trio romano il fatto suo lo sa.

Track by Track
  1. Zombie Priest 70
  2. Out of the graveyard 70
  3. Holy whiskey 70
  4. Cannibal mass 75
  5. Blood heroin 60
  6. Whiskey n Funeral II 70
  7. Santa Claus 80
  8. Terror from the space 70
  9. The last sigh 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

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