Light Silent Death «20 Years...Of Obscuration» (2008)

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Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1873

 

Band:
Light Silent Death
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Titolo:
20 Years...Of Obscuration

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Burning Soul - vocals
Shad0w - bass, backing vocals
Panduk - guitar
BronZ - guitar
Brian - keyboards

 

Genere:

 

Durata:
15' 3"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo aver dato i natali a gente come Synthesis, S.R.L., Kerosene e Subliminal Crusher, Terni và ad arricchirsi di una nuova, giovane realtà nell’ambito hard ‘n heavy. Stiamo parlando dei neonati Light Silent Death, band che si affaccia sulla prolifica scena metal ternana con questa sua prima realizzazione in studio, “20 Years...Of Obscuration”, con la dichiarata intenzione di voler dire la propria anche all’interno del calderone dell’underground italico.
In realtà, i nostri hanno cominciato a muovere i loro primi passi già dal 2005, ma soltanto nel 2007 hanno trovato una formazione stabile, tale da permettere una definitiva quadratura del progetto ed una maggiore definizione delle sue coordinate stilistiche, radicatesi per lo più su un death melodico di scuola scandinava. Ed è proprio da qui che muovono le influenze del quintetto ternano: a farsi sentire in dosi massicce sono infatti i richiami ai Dark Tranquillity di “Projector” e “Damage Done” e agli In Flames della prima ora, aspetto questo che a volte non evita ai Light Silent Death di cadere nella trappola di un’eccessiva somiglianza con le band suddette. C’è però da notare nel sound del gruppo la forte presenza di una componente melodica, frutto di un accurato lavoro alle tastiere, capace di legare al meglio le parti più atmosferiche con quelle più aggressive, in cui la lezione impartita dagli At The Gates si fa più che riconoscibile. Un’operazione ancora in fase di lavori in corso, ma già capace di offrire buoni spunti e basi per notevoli miglioramenti futuri.
“20 Years...Of Obscuration” è aperto da un’intro strumentale di due minuti circa, a cui fa seguito il primo pezzo vero e proprio, “Hypothetical End”. Aggressiva e potente quanto basta, con continue alternanze fra stacchi, furiose impennate e riff al fulmicotone, la traccia in questione risulta coinvolgente già da un primo ascolto, denotando un buon lavoro sia per quel che concerne il reparto strumentale, con le tastiere a svolgere un ruolo di primo piano, sia il lato esecutivo della voce, totalmente impostata su un growl modello Stanne. Senza dubbio, il brano migliore del lotto. Con la successiva “Deja Vu”, i Light Silent Death fanno perno sul loro lato più intimista, lavorando molto più sull’aspetto melodico e atmosferico delle proprie sonorità rispetto al precedente episodio. C’è però da rimarcare che, nonostante le composizioni siano tutto sommato discrete, fatto salvo un arpeggio acustico introduttivo letteralmente rubato a “Moonshield” degli In Flames, il pezzo in questione non convinca a pieno, sia per una certa monotonia generale, sia soprattutto per le parti vocali pulite, in cui si rendono necessari ampi lavori di restauro. Con la conclusiva “Obscuration”, si torna sui lidi thrash/death iniziali, con leggere variazioni sul tema, grazie all’apporto di efficaci inserti dal gusto psichedelico nella parte centrale del pezzo. Pur non raggiungendo i picchi qualitativi di “Hypothetical End”, “Obscuration” si fa sufficientemente apprezzare, risultando quindi pienamente godibile.
In definitiva, quella offerta da questi cinque ragazzi di Terni è una prova tutto sommato incoraggiante, in cui và sicuramente elogiato uno sforzo teso a imprimere in un genere inflazionato come il death melodico un’impronta più personale possibile. C’è però ancora parecchio da lavorare sotto quest’aspetto e vista l’impressionante quantità di band clone dei modelli nord-europei, sarà bene trovare in fretta quel “quid” che renda i Light Silent Death ben distinguibili dalla massa. I margini di miglioramento ci sono e le basi di partenza pure. Non resta altro che aspettare cosa arriverà dalla conca ternana nell’immediato futuro.

Track by Track
  1. Light Silent Death 70
  2. Hypothetical End 70
  3. Deja Vu 55
  4. Obscuration 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

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