Intervista Flash: Black Light

Immagine di BLACK LIGHT BLACK LIGHT è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Nicholas: Siamo sempre stati appassionati di musica ma l'idea di fondare il nostro gruppo è partita da me appoggiato da mio fratello Mattia.rnAbbiamo iniziato facendo qualche cover di gruppi come Ac/Dc, Nirvana... ma abbiamo capito che la nostra strada era un'altra, cioè quella di comporre brani inediti. Solo così abbiamo trovato la vera essenza della musica. Nel nostro cammino abbiamo cambiato il nostro genere musicale, inizialmente i nostri primi brani erano grunge, influenzati dai Nirvana, imparando le loro strutture musicali, ma poi non eravamo molto soddisfati ancora del genere, quindi abbiamo deciso di passare all' Heavy Metal stile Ozzy Osbourne, Black Label Society, imparando nuove tempistiche e strutture.rnMattia cercava un genere che potesse esprimere aggressività ma con melodie nei ritornelli, quindi abbiamo iniziato ad ascoltare i gruppi di questo genere, e su tutti i Bullet For My Valentine.L'idea partì proprio così di fare Metalcore, chitarre aggressive, batterie con doppio e controtempi e voci in scream e in pulito, e d'allora abbiamo cominciato a fare Metalcore e la nostra prima canzone che abbiamo scritto con questo genere è stata "Through The Window".rnInoltre abbiamo avuto tanti cambi di line-up, inizialmente trovavamo persone che lo facevano per Hobby e non per passione e quando vedevano che questo stava diventato un progetto serio, se ne andavano perchè non avevano le nostre stesse idee.rnNel 2014 abbiamo fatto un concerto a Verona davanti ad un produttore discografico Francesco Marchiori, sapevamo di avere una persona importante davanti a noi e abbiamo dato il meglio di noi per piacerli.rnNel 2015 abbiamo cambiato cantante perchè il primo ha avuto dei problemi, abbiamo registrato un Ep di 3 canzoni con il nuovo vocalist e lo abbiamo mandato al produttore che abbiamo conosciuto quella serata a Verona. Siamo stati contenti perchè gli era piaciuto e da quel momento è arrivata la proposta discografica, proprio quello che cercavamo da sempre. Ne abbiamo parlato anche con gli altri due componenti e sembravano entusiasti, ma il giorno prima della firma ci piantarono in asso e siamo quindi rimasti io e Mattia.rnMattia: ho lavorato al Cat Sound studio di Badia Polesine nel periodo estivo del 2015 conoscendo un ragazzo francese che stava facendo lo stage nello stesso studio, si erano conosciuti ed era un cantante screamer. Gli ho chiesto se poteva interessagli fare parte di questo progetto con noi e Lou accettò questa proposta.rnSiamo veramente contenti di averlo nel gruppo sapendo delle sue grandissime potenzialità con uno scream fatto molto bene e che sa giostrare lo scream con il pulito.rnLou: Grazie ahaha divento rosso ogni volta che mi dite cosi!!! Comunque anch'io come Nicholas e Mattia sono sempre stato appassionato di musica, praticamente tutta la mia famiglia suona o canta e mio padre mi fece innamorare di Janis Joplin quando avevo tre anni. Down On Me è stata la prima canzone rock che ho ascoltato penso in tutta la mia vita, me lo ricordo ancora. Ho iniziato a cantare piu o meno verso gli 11 anni ispirato da gruppi pop rock/punk Crescendo ho esplorato vari generi musicali tra derivati del rock e non, ma mi sono innamorato del metal più o meno verso i 15 anni. Era un periodo dove ho dovuto affrontare molte delusioni, disillusioni e verità brutte ed ero adirato, insomma incazzato con il mondo intero che non capiva il mio modo di ragionare. Ho trovato nel metal, soprattutto nello scream un modo per rinfacciare questo a tutti, per poter urlare in faccia alle persone quanto schifo mi facevano. Tra i gruppi metal ho iniziato ad ascoltare soprattutto gli Slipknot, anche loro mandavano a fanculo tutti, erano strani, unici, con loro qualsiasi cosa poteva diventare uno strumento musicale, e poi usavano (e usano tuttora) una tecnica di scream chiamata yelling che comprende sia distorsione che voce naturale. Un puro urlo di rabbia insomma. Sono davvero felice di essere entrato nei Black Light anch'io, sono stato in altre band prima, ma nessuna faceva sul serio insomma, era una bomba finché coverizzavamo canzoni delle band alle quali ci ispiravamo ma quando si arrivava a comporre era difficile. Nessuno sapeva molto dove voleva arrivare, che genere voleva precisamente fare, spesso litigavamo tra componenti per divergenza di opinioni sulla musica in generale e il modo di farla. Solo una settimana prima di entrare nei Black Light non pensavo quasi più che sarei andato oltre a questo con la musica, e invece dopo il mio stage mi parlarono del progetto e io tornai in Italia per prenderne parte. Era fantastico. Mattia e Nicholas avevano l'ep già praticamente pronto (ho solo riscritto i testi) e in soli due mesi ne abbiamo scritti altri 10. L'aggressività e la melodia della chitarra coabitavano perfettamente insieme circondate dal doppio pedale martellante della batteria, tra l'altro un batterista che sa usare il doppio a 16 anni pensavo non si trovasse nemmeno.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

La band è influenzata da generi come Thrash Metal, Metalcore e Nu Metal. rnLe nostre principali band di ispirazione sono Trivium, Architects, Megadeth, Metallica, Slipknot, Asking Alexandria, Breakdown of sanity .

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Secondo noi è un buon lavoro, possiamo fare ancora di più, migliorando le nostre capacità e il modo di fonderle insieme. Storms And Shades è, secondo noi il risultato della fusione dei generi a cui ci ispiriamo con una forte impronta metalcore. Ci piace da morire, ma per i nostri prossimi brani vorremmo staccarci ancora di più da generi definiti e creare il sound più originale e nostro possibile.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Qualcosa di più no, alla fine tutti i gruppi hanno i loro temi prediletti, anche se spesso ricorrono pazzia, rabbia, morte e il modo di affrontare la consapevolezza della morte, magari anche ridendoci sopra. Noi trattiamo temi molto diversi in realtà, c'è la pazzia, la solitudine e la rabbia sono molto presenti, ma non la morte. Parliamo soprattutto di rivoluzione, di ribellione a un modo di pensare imposto, ma anche alle piccole cose della vita quotidiana. Dunque più che di affrontare la morte parliamo soprattutto di come affrontare la vita.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Sinceramente pensiamo non venga abbastanza considerato, e la parola "underground" viene spesso capita solo a metà. Molte persone pensano di ascoltare musica underground quando in realtà molti tipi di musica, come il punk, il metal o anche il rap sono nati come underground ma poi facendosi conoscere ne sono un pò usciti. Dopo un certo livello di successo un gruppo non è più davvero underground, perchè il genere e lo stile di quel gruppo esce alla luce del sole. Il vero underground sono le band emergenti, locali, soprattutto quelle a cui piace sperimentare, e in Italia ce ne sono forse molte, ma sempre meno gente che le ascolta. Anzi, molti preferiscono andare a vedersi le cover band, rendendo molto difficile la realtà underground italiana. Il metal è comunque forse rimasto un pò più underground rispetto ad altri generi, essendo comunque mirato verso un certo tipo di pubblico.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Le cose che si vorrebbero cancellare sono i Live iniziali perchè la gente non ti ascolta ed è difficile farsi notare sopratutto con il nostro genere, ciò che è bello ricordare sono le esperienze fatte sia in studio che in Live e tutte le cose che si condividono assieme alla band.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Diciamo che è un buon trampolino di lancio. A giorno d'oggi internet è diventato il mezzo di comunicazione più importante e usato per qualsiasi cosa, e dunque anche per la musica. Ha facilitato molto i modi nei quali una band può farsi conoscere ma essendo diventato un vero e proprio mondo virtuale, bisogna sempre e comunque lottare per spiccare dalla massa ormai anche su internet.

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Dipende molto dal cd o dall'artista. Ne ascoltiamo parecchi, anche musiche da diversi cd e con internet è diventato tutto più facile. Poi ovviamente quando le nostre band preferite escono con un nuovo cd corriamo a comprarlo. Avere la musica è bello ma avere il cd è come avere una parte della band con sè.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Noi vorremo che questo diventi il nostro lavoro, la musica è la nostra passione e vogliamo che diventi la nostra vita, non vorremmo, ma vogliamo perchè non vediamo che altre strade potremmo prendere, e secondo noi la vita ha davvero senso solo se si realizzano i propri sogni senza mai adeguarsi ed accontentarsi, o almeno facendolo il meno possibile. Vorremmo anche che il nostro pubblico si tenga a cuore quello che abbiamo da dire e, come abbiamo già detto, portare sempre nuovi elementi musicali al nostro genere.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Ascoltateci, comprate i nostri cd venite ai nostri concerti e riempiteci di soldi! A parte gli scherzi penso che il messaggio che vogliamo lasciare come musicisti e come band a chi ci ascolta e anche agli altri se per caso capitano per caso su qualsiasi cosa parli di noi è: seguite sempre quello che vi rende felice, quello che siete portati per fare e che vi fa piacere fare. Non ascoltate chi pensa che agli altri di quello che fate non gliene frega nulla. Prima o poi i frutti di chi ci mette il cuore nelle cose arrivano, voi vivrete circondati da ciò che amate e agli altri piacerete proprio per quello. E anche se gli altri non capiscono, fregatevene.

Intervista di Jerico Articolo letto 1972 volte.

 


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