Chronosfear «The Astral Gates Pt. 1 – A Secret Revealed» (2022)

Chronosfear «The Astral Gates Pt. 1 – A Secret Revealed» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
09.03.2022

 

Visualizzazioni:
816

 

Band:
Chronosfear
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Titolo:
The Astral Gates Pt. 1 – A Secret Revealed

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Michele Olmi: drums
Davide Baldelli: keyboards
Filippo Tezza: vocals
Xavier Rota: bass
Franl Campese: guitar

 

Genere:
Symphonic Power Metal

 

Durata:
52' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.02.2022

 

Etichetta:
Elevate Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I CHRONOSFEAR si formano a Brescia nel 2003, inizialmente con il nome di "Wings of Destiny" come cover band di power metal (Gamma Ray, Rhapsody, Stratovarius, Sonata Arctica ecc).
Dopo numerosi cambi di line-up, nel 2012 viene adottato il nome di CHRONOSFEAR, con il solo Michele della formazione originale e l’obiettivo di scrivere dei pezzi propri.
Altri cambi interni al gruppo avvengono nel tempo, ma nel 2016 viene raggiunta la tanto agognata stabilità: Michele Olmi (batteria, anche mente del suo progetto solista Embrace of Souls), Davide Baldelli (tastiere), Xavier Rota (basso, anche negli Embrace of Souls) Filippo Tezza (voce e songwriting, anche mente dei suoi progetti solisti Tezza F. e Silence Oath) e infine Edoardo “Thespot” Lamacchia, entrato nella band nel novembre 2016.

Nel maggio 2018 esce il disco omonimo con l'etichetta Underground Symphony Records; nell’autunno dell’anno successivo Edoardo lascia il progetto e il posto a Frank Campese.
Il nuovo disco si intitola “The Astral Gates Pt. 1 – A Secret Revealed” ed è la prima parte di un concept suddiviso in due album.


Si inizia con un’intro futuristica (2101: Ruins of our world) che ci porta direttamente a Faithless time, un brano complesso in cui troviamo momenti più accattivanti legati ad altri più melodici, come accade nel dinamico chorus.
For a new tomorrow è veloce e diretta, sembra essere un inno alla rivincita e alla voglia di non arrendersi che ben emerge nella perfetta fusione tra voce e musica.
The astral Gates si muove su sonorità epiche e sinfoniche, ho trovato apprezzabile la presenza massiccia di cori che rende il tutto molto più teatrale e scenico, sicuramente rende di maggiore impatto l’ascolto; Under this bleeding Sky parte subito con la quinta inserita: anche qui cambi di tempo e di interpretazione con voci differenti e l’elemento corale che imprime personalità al tutto e offre una notevole apertura nel ritornello, un must have da palco, senza alcun dubbio.
Con Paralyzed (interlude I) ci troviamo immersi in un’atmosfera surreale e lievemente angosciante che dura giusto qualche decina di secondi; a seguire, Beyond, una delle migliori song con un alto potenziale live, ma anche come singolo rappresentativo delle capacità e della continua crescita dei Chronosfear.
Eccoci a Fragments, qui notiamo subito la presenza di una voce femminile delicata che si intreccia perfettamente con quella maschile creando un equilibrio apprezzabile, soprattutto nel ritornello che mostra una melodia easy catching che non sfocia nel banale, fortunatamente.
Altro sipario (Code red interlude II) che ci presenta Eyes of the wolf, una perla dal sapore lievemente old school, ma che ha uno sviluppo decisamente interessante e mostra l’aspetto più “soft” della band.
Discorso differente per The fortress Tower, la quale si dimostra accattivante ed energica, con una punta di classic metal che non guasta mai e viene rimarcato da un ottimo lavoro da parte del batterista in collaborazione con chitarra e tastiere.
La ballad arriva alla fine dell’opera con The world I left behind, intensa e liberatoria, direi che si presenta al momento giusto e lascia una punta di malinconia che l’ascoltatore saprà accogliere non con dispiacere.

Appena ho terminato l’ascolto di quest’opera, mi è venuto subito in mente un termine: coerenza. Sì, perché questo lavoro è lineare e segue un fil rouge come è giusto che sia se si decide di seguire la strada del concept.
Sono molti gli aspetti che ho trovato interessanti: l’interpretazione del cantante sempre di un buon livello, i cori sapientemente inseriti che creano un’atmosfera imponente ed epica, ma anche l’apporto dato da tutti i musicisti con le loro capacità.
Nonostante si tratti di un album piuttosto melodico, non mancano i riffoni e i momenti più graffianti, come i passaggi più introspettivi o quelli liberatori.
Personalmente, ritengo “The Astral Gates Pt. 1 – A Secret Revealed” come un ottimo nuovo capitolo per la band, la quale non ha dormito sugli allori, nonostante la situazione mondiale, ma ha cercato di aggiungere valore e originalità al suo percorso.
Un’opera piacevole e interessante che vi consiglio di ascoltare.

Track by Track
  1. 2101: Ruins Of Our World – Prologue S.V.
  2. Faithless Times 75
  3. For A New Tomorrow 75
  4. The Astral Gates 75
  5. Under This Bleeding Sky 75
  6. Paralyzed – Interlude I S.V.
  7. Beyond 80
  8. Fragments 75
  9. Code Red – Interlude II S.V.
  10. Eyes Of The Wolf 80
  11. The Fortress Tower 75
  12. The World I Left Behind 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di reira » pubblicata il 09.03.2022. Articolo letto 816 volte.

 

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