Intervista: Claudio Simonetti

Nessuna Descrizione Abbiamo da poco recensito il remix della colonna sonora di “Demoni”, film horror classe 1985, realizzata da Claudio Simonetti, grande compositore italiano di numerosissime colonne sonore sia italiane che americane soprattutto di film horror, dirette dal grande Dario Argento, quali, per fare qualche nome, Phenomena, Profondo Rosso, Suspiria, Zombie e moltissimi altri tra cui, per l’appunto anche Demoni. A breve distanza dalla predetta recensione siamo riusciti ad ottenere un’intervista direttamente con il grande maestro che, oltre alle domande proposte ci ha rivelato anche qualche piccola sorpresa per il prossimo 9 luglio in quel di Roma….Ma adesso leggete l’intervista e buon divertimento!!

 

Ciao Claudio vuoi dirci come mai dopo tantissimi anni dall’uscita del film Demoni diretto da Lamberto Bava e prodotto da Dario Argento hai voluto riproporre una sorta di remix della colonna sonora; questa tua idea credo che sia in qualche modo una sorta di omaggio per il trentesimo compleanno dalla prima uscita del film nelle sale cinematografiche. Vuoi parlarcene.

Dall’uscita avvenuta nel 1985 e poi per molti anni, la colonna sonora del film non si trovava più; io l’ho ristampata su cd alcuni anni fa e poi adesso con la Rustblade abbiamo fatto una versione un po’ più completa anche con l’aggiunta di alcuni remix eseguiti da altri Dj. A breve uscirà prima un cd normale e un disco colorato dove è stato impresso anche un mio personale remix dal titolo “Demoni Lounge”; successivamente uscirà un box in metallo con dei gadget che conterrà tutti i remix dei brani più importanti del film fatti da vari artisti americani e stranieri proprio per diversificare un po’ tutto rispetto a come era prima.

E’ stata una sorta di ritorno al passato per te dopo tutti questi anni rimettere le mani su brani che avevi composto quando eri poco più che un trentenne in piena attività. Cosa ricordi maggiormente di quel periodo.

Era un bel periodo, musicalmente felice, d’altronde erano gli anni ’80, un decennio pieno di creatività, meno facinorosi degli anni ’70 ma si viveva in maniera un po’ diversa, non c’erano più tutte le contestazioni degli anni ’70, si viveva un periodo di sano divertimento, discoteche, musica d’ascolto; le persone entravano nei negozi e compravano i dischi, c’era anche un certo benessere economico che è durato per tutto quel decennio. Con Demoni, stiamo parlando del 1985 nel pieno degli anni ’80, ho fatto musica dance tra la fine degli anni ’70 e primi anni ’80 e per circa 5-6 anni, venendo da quel tipo di musica, quando ho pensato di realizza la colonna sonora di demoni, ho idealizzato subito un qualcosa di elettronico misto un po’ alla dance che c’era stata negli anni precedenti.

Cosa ti ha appassionato maggiormente, nel corso della tua carriera, a concentrarti prevalentemente sulla realizzazione di colonne sonore, anche passate alla storia, che hanno fatto da sfondo soprattutto a film horror.

Beh diciamo che io sono stato fortunato perché ho cominciato la mia carriera proprio con Profondo Rosso, è stato un inizio sfolgorante; in realtà io facevo proprio il musicista e suonavo con band come i Goblin ma mai avrei pensato che un giorno la mia attività sarebbe stata quella di fare colonne sonore per i film prima con gli stessi Goblin e poi, successivamente, da solo. E’ un’esperienza molto bella quella di realizzare colonne sonore perché ti permette di spaziare e di creare cose che altrimenti non faresti se non ci fosse un film.

Cosa pensi della tecnologia musicale contemporanea adottata per gli odierni film, horror inclusi ovviamente, paragonata a quella risalente ad un trentennio fa nel periodo di realizzazione di Demoni.

Considerando che in Italia e in America oramai se ne fanno pochi di horror, io credo che il genere di musica horror nei film si sia particolarmente appiattita, nel senso che è diventato uno standard sia Americano che Hollywoodiano; è diventata un qualcosa più che altro di commento per i film. Non è vera e propria musica a se stante come effettivamente lo era negli anni ’70 e ’80 dove magari la colonna sonora poteva avere una vita propria indipendentemente dal film; oggi difficilmente vai a vedere un film e poi esci dal cinema e dici che vai a comprare la colonna sonora del film visto; i film hanno appiattito molto la musica un po’ per gli stessi suoni utilizzati ma soprattutto per la carenza di idee che spesso si abbraccia anche ad una scelta dei produttori di non basare troppo tutto sulla musicalità;

E' la prima volta che hai deciso di riproporre un remix in occasione di un cult horror come Demoni o hai già avuto modo di farlo per altre tue colonne sonore diciamo più datate;

Come Remix è la prima volta che ripropongo un qualcosa in edizione speciale;

Torniamo a Demoni; abbiamo visto che ti sei avvalso anche dell’operato di alcuni artisti electro/ alternative per ritoccare anche la song di apertura Demons proposta all’interno del cd in diverse versioni; hai dovuto fare una sorta di selezione per i collaboratori di cui ti sei avvalso e sei andato a colpo sicuro.

E’ una scelta che è stata fatta direttamente da Stefano della Metalblade che ha avuto l’ idea di contattare tutta questa gente; io ovviamente ascoltavo i brani e poi davo la mia approvazione; si sono offerti diversi artisti, alcuni li conoscevo, altri invece no.

Quale brano ti ha maggiormente appassionato in questo remix e per quale motivo;

Ci sono un paio di brani molto particolari e comunque tutti quanti hanno fatto un buon lavoro; ci sono stati i Simulakrum Lab, Chris Alexander e anche gli altri artisti che hanno proposto delle versioni dalle sonorità molto spinte.

Ho notato che prevalentemente è stata ritoccata Demons, brano di apertura della colonna sonora, addirittura dall’ascolto sembra essere stata realizzata quasi in chiave rap, come mai proprio quel brano e qual è la versione che più ti è piaciuta in chiave remix;

Quella versione diciamo che è uguale all’ originale, non c’è stata alcuna manipolazione; i brani contenuti nella colonna sonora originale sono rimasterizzati, poi magari rispetto all’album originale, grazie al cd e al digitale, si riescono a sentire delle cose che prima si sentivano meno. Però in realtà non c’è stato un lavoro di manipolazione sull’arrangiamento ma solo di masterizzazione; gli unici che hanno effettivamente cambiato un po’ tutto sono stati i remix fatti sul secondo cd. La colonna sonora originale è tale e quale a quella dell’epoca.

Quale tipologia di sound in chiave tecnologica è stata prevalentemente utilizzata durante il remix; e ancora, nel corso delle tue attuali composizioni ti capita mai di utilizzare la strumentazione di un tempo.

Per quanto riguarda i remix fatti dagli altri sinceramente non so quale tipo di tecnologia abbiano usato ma credo comunque che abbiano utilizzato la tecnologia moderna, plug-in e cose del genere; per quanto riguarda invece la masterizzazione della colonna sonora originale, quella è rimasta tale e quale a come era, l’abbiamo un pochino migliorata; la colonna sonora è esattamente originale; devo dire che molte di quelle tastiere e molte di quelle sonorità le uso ancora anche se alcune effettivamente sono datate; in ogni caso l’effetto è lo stesso, mantengono la vera caratteristica della colonna sonora del film; la tecnologia oggi ci permette di fare, soprattutto nel campo della dance e dell’elettronica cose molto varie e belle. Io credo che la vera innovazione negli ultimi anni sia stata proprio nella tecno e nella dance perché in realtà nel rock, nel pop, sembra sempre molto tutto appiattito; c’è molta ricerca di questo genere che io sinceramente trovo molto più interessante rispetto all’altro tipo di musica.

Oltre alla classica confezione formato CD, considerando che ci sono soltanto un numero limitato di copie (circa 666 vinili colorati; 299 copie limitate con confezione in metallo contenente un bonus remix e gadgets; 100 copie ultra limitate di un bag box che include LP e gadgets), come vi siete regolati per la distribuzione sul territorio nazionale e non.

Diciamo che con la Rustblade il lavoro che facciamo è prevalentemente di esportazione; purtroppo l’ Italia è un mercato piuttosto limitato; io in Italia sono distribuito dalla Zeus mentre la Rustblade mi distribuisce i prodotti in tutto il mondo, maggiormente in America e in tanti altri posti dove magari il distributore italiano non arriva; la Rustblade ha un più ampio raggio di distribuzione grazie al quale facciamo arrivare tutte queste colonne sonore che precedentemente non sono mai arrivate; comunque questo box si troverà anche in Italia magari con internet lo si può facilmente rintracciare.

Cosa consiglieresti ai giovani musicisti moderni appassionati anche di horror che cercano prevalentemente uno sbocco come compositori nel mondo teatrale/cinematografico e che ti considerano un po’ una fonte d’ispirazione.

Purtroppo i consigli sono sempre quelli di cercare di essere innovativi, avere un proprio stile e di avere la fortuna di trovare un regista o qualcuno che ti faccia utilizzare le tue musiche per fare un film; diciamo che non c’è un particolare iter da seguire se non quello del caso fortuito, di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, come è capitato a noi all'epoca con Dario Argento. L’importante è credere in se stessi e fare girare il proprio materiale il più possibile anche grazie a youtube e ad internet dove oggi puoi presentare tutto quello che fai e magari, se sei fortunato, puoi anche essere scelto da qualche cineasta; non c’è comunque un iter particolare.

Vuoi dirci se hai già qualche iniziativa per il futuro e se ha a che fare con qualche altro horror di cui ancora non sappiamo l’esistenza.

Ho da poco finito tre film: un film argentino intitolato Necrophobia di Daniel De La Vega, un altro film intitolato the dark side con un regista francese Gerard Diefenthal, un film di stregoneria con effetti speciali e infine un film drammatico con la presenza di Giancarlo Giannini dal titolo “Prigioniero della mia Libertà” di Rosario Enrico;

Vuoi infine parlarci del tuo rapporto con la Rustblade anche in previsione del quarantennale dell’opera "Profondo Rosso".

Per "Profondo Rosso" è già uscito un EP con la Zeus, con quattro pezzi tra cui il brano principale del film, unitamente ad un box di 666 copie, subito esaurito, che conteneva l’album di Demoni, l’album di Opera; oltretutto c’erano tutti i poster originali del film, oltre all’Ep di colore rosso dove c’erano incisi i brani principali del film tra cui “Profondo Rosso” “Mad Puppets”, “Deep Shadow” e “Death Dies” ed è uscito a febbraio di quest’anno; adesso in ogni caso faremo con la Rustblade una versione più completa di tutto l’album originale di “Profondo Rosso” dove ci sono tutte le versioni originali risuonate in studio da me con la Claudio Simonetti’s Goblin.
Il prossimo 09/07/2015 a Roma al mattatoio località Testaccio ci sarà un grande festival ad Eutrophia e suoneremo la colonna sonora di “Suspiria” dal vivo.

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Intervista di Wolverine Articolo letto 5825 volte.

 


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