«Metal Valley Open Air»

Data dell'Evento:
11.07.2009

 

Nome dell'Evento:
Metal Valley Open Air

 

Band:
Entombed
Rotting Christ
Necrodeath [MetalWave] Invia una email a Necrodeath [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Necrodeath [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Necrodeath [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Necrodeath
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Luogo dell'Evento:
Area Expo

 

Città:
Rossiglione (Ge)

 

Promoter:
Nadir Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Nadir Music

 

Autore:
Kika»

 

Visualizzazioni:
4940

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione E' la classica giornata calda e afosa quella di sabato 11 luglio a Genova, quando mi appresto ad avviarmi verso Rossiglione, a 40 km circa dal capoluogo ligure, dove Trevor (Sadist) ha organizzato la prima edizione del Metal Valley open air, un piccolo festival destinato ad ingrandirsi e speriamo, ha diventare un punto fisso tra i meeting estivi degli amanti delle buone sonorità.
Sono le 17, 30 quando finalmente riesco ad arrivare, giusto in tempo per sentire i KADAVAR, giovane gruppo Milanese, dalle crude sonorità Death. I ragazzi sul palco sembrano mettercela veramente tutta, ma forse causa il sole a picco e anche la moltitudine di stand che catturano l'attenzione, la partecipazione nel sottopalco è un pò scarsina, e tra una chiacchera e l'altra l'esibizione passa quasi inosservata. Il tempo di riprendersi sembra quasi inesistente perchè poco dopo il termine del suono delle chitarre distorte dei Kadavar, parte il suono più graffiante e decisamente roccheggiante dei BAD BONES, che sembrano quasi l'antitesi dei loro predecessori. Sonorità che ti entrano sotto pelle e ti fanno muovere il corpo senza accorgertene sono la loro caratteristica distintiva. Carichi dell'energia residua del loro tour americano e dell'affetto che i fan gli trasmettono, riescono in una buona performance.
Sembra che non ci sia tempo per cominciare ad apprezzare i Bad Bones che sul palco salgono i RITUAL OF REBIRTH gruppo proprio di Genova, promosso e sponsorizzato dallo stesso Trevor dei Sadist. Devo dire che questo gruppo riesce a stregarmi, nonostante la mia chiara insoferenza per il sole, che malgrado siano le sei e mezza continua a picchiare imperterrito. Il loro sound crudo e decisamente death con chiarissime influnze hardcore riesce a fare l'effetto di una scarica di adrenalina. Non siamo neanche alla seconda canzone che già noto un folto gruppo di ragazzi sotto il palco che, sbarazzatesi della maglia, inizia a pogare sotto i ritmi martellanti e l'accostamento delle due voci. Mi rendo conto solo verso la fine che anche io ho abbandonato la mia solita postazione un pò discostata dal palco per raggiungere questi 5 ragazzi, e che senza rendermene neanche conto sto seguendo la musica son un interesse decisamente insolito per il mio carattere.. Decido in quel momento che insieme al proposito di intrufolarmi nel backstage per riuscire a parlare un pò con Trevor e con i Sadist, voglio scambiare quattro chiacchere anche con questi ragazzi. Ora è il turno dei CORAM LETHE, altro gruppo di cui sono a totale digiuno, ma dopo la bella rivelazione dei Ritual, sono un pò impaziente, e rimango completamente sconvolta quando vedo una ragazza con i lunghi capelli biondi salire sul palco, già penso che dati i miei gusti, riacquisterò la mia classica postazione discostata. E invece i Coram cominciano immediatamente con dei suoni decisamente aggressivi, un misto tra il trash e il death, con una batteria martellante e riff interessanti, ricchi di assoli che non stancano. Erika, la cantante, cattura tutta la mia attenzione, facendomi rimangiare quello che fino a poco prima avevo pensato delle donne. Ascolto con piacere tutto il loro breve concerto ed è solo nel cambio palco che finalmente vedo Trevor. Con una faccia tosta di cui solo io sono capace mi avvicino e lo saluto, spalleggiata anche dal fatto che il mio accompagnatore sembra conoscerlo da molto tempo, ed è proprio chiaccherando che mi chiede cosa ci faccia una romana nelle sperdute campagne liguri. Colgo la palla al balzo, e gli dico che mi piacerebbe scambiare due chiacchere con tranquillità e rimango basita quando mi invita nel backstage e mi fà accomodare all'interno. Tra una risata e l'altra comincia a raccontarmi del Metal Valley "Sai, io vengo proprio da questo paesino" mi dice, "E' importante per me essere riuscito a portare un pò di metal anche qui, e poi tutto il festival ha il sapore di festa tra amici in casa, se fossi passata ieri avresti visto tutti i vecchietti del paese che si erano offerti di dare una mano per montare il palco". Anche se in sottofondo sento che i DARK LUNACY iniziano i loro pezzi decido di saltare un pò di concerto per continuare a parlare con Trevor, che si rivela minuto dopo minuto una persona deliziosa e gentilissima. Gli chiedo come è nata questa idea, di un festival all'aperto in una zona molto spoglia di eventi. "La liguria è sempre stata una regione ricca di musicisti, ma povera di eventi, noi Sadist, i Necrodeth, veniamo tutti da qui, e visto che per quello che mi riguarda la voglia di riscattare la mia terra dall'apatia in cui sembra piombata è tantissima eccoci qui! Ti piace?" Rispondo in maniera affermativa, dicendo che è un pò strano essere arrivata a un festival con così tanta gente e notare che tutti si conoscono. Mi chiede che ne penso dei gruppi e con un sorrisetto rispondo che mi piacciono molto e della buona impressione che mi hanno fatto i Ritual, senza problemi mi invita a tornare dopo per conoscere meglio i ragazzi. Le chiacchere proseguono e noto che gli brillano gli occhi e che già parla del prossimo anno, "non mi importa se questa volta ci abbiamo rimesso oppure no, il pubblico reagisce bene, e già sogno che il metal valley diventi un evento importante, un appuntamento fisso tra i metallari di mezza italia" Mi rendo conto solo allora che i Dark Lunacy stanno suonando ormai da parecchio e che io sono ancora nel backstage, mi congedo quindi da Trevor, non prima di aver indagato un pò di quello che mi aspetta con i Sadist, e finisco di seguire il concerto sotto palco.
E' il momento dei NECRODEATH, storico gruppo italiano, che riascolto con piacere ogni volta. Propongono molti brani provenienti dal loro nuovo album, e si divertono a giocare con il pubblico. Si capisce subito che sono di casa. ridono e scherzano e la folla li segue nelle loro canzoni e nei loro giochi, intonando a memoria moltissimi brani. Sorrido tra me e me ripensando a l'ultima volta che ho avuto occasione per sentirli a Pescara, e di quanto mi erano sembrati freddi. Complice anche il fresco venticello che comincia a soffiare il pubblico sembra moltiplicarsi. Sono decisamente dispiaciuta quando scendono dl palco. Ormai il sole comincia a tramontare e anche la stanchezza si comincia a far sentire.
E' il turno dei ROTTING CHRIST, gruppo Greco che festeggia quest'anno il loro ventesimo anniversario. Le loro sonorità sono troppo black per i miei gusti ritrovo la mia posizione defilata e ascolto in pace i loro pezzi. Un sound decisamente troppo influenzato dal gotich, che stona sia con i predecessori necrodeth che con gli Entombed rendono dopo una mezz'ora il pubblico insofferente e mi accorgo con dispiacere dei cori che invitano in maniera assai poco carina il gruppo ad alzare i tacchi. C'è quasi un ovazione quando terminano il concerto. Ho giusto qualche minuto per ritrovare i miei amici e raggiungere una postazione non troppo lontana dal palco quando tra un coro e l'altro mi volto per vedere che ormai la gente non si conta più, l'area è gremita di persone.
Sono le undici e finalmente lo spettacolo ha inizio. E' un delirio. Il pogo sembra inarrestabile uno sciame enorme di ragazzi salta e si dimenano travolti dalla frenesia che gli ENTOMBED trasmettono. Il gruppo death svedese sembra non aver pace sul palco, Lars, urla con tutta la voce che ha in corpo mentre in sottofondo Nico Alex e Olle suonano come non mai.. e saranno le influenze punk- hardcore, la loro lunga storia o solo i loro ritmi trascinanti ma la foga del pubblico sembra inarrestabile, nonostante siano svariate ore che il concerto è iniziato. Nel momento in cui partono le note di Wolverine Blues ho il timore di essere presa e scaraventata nella mischia anche io. Si rivela un ora e mezza magica, che sembra volare. E al termine del bellissimo spettacolo mi ritrovo esausta, ma felice e ringrazio di cuore Trevor e tutti gli organizzatori per averci regalato questa serata, che ci dimostra che nonostante tutto, con buona volontà e tanto impegno, può nascere un signor festival anche nelle zone più sconosciute.

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Kika Articolo letto 4940 volte.

 

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