«Nel Segno del Marchio Nero» di Flavio Adducci
Nel Segno del Marchio Nero
Autore:
Flavio Adducci
Prefazione:
Ormai sono molti gli autori che si sono inoltrati nei vasti territori del black metal moderno ma forse nessuno ha osato sviscerare in lungo e in largo le sue origini individuabili nei mitici anni '80. Benvenuti quindi nella lunga parabola della cosiddetta “first wave of black metal”, ovvero un movimento musicale che, durato dal 1981 al 1991, cioè dall'uscita del seminale “Welcome to Hell” dei Venom all'apertura del negozio di musica “Helvete” con il quale si sarebbe realmente scatenato l'Inferno, ha messo le radici praticamente ovunque sconvolgendo in maniera totale il modo di suonare heavy metal. Allora, ecco che si va dall'Israele al Canada, dal Singapore alla Norvegia, dai Paesi dell’America Latina fino a quelli appartenenti al blocco sovietico, dove già il solo suonare musica rock costituiva di per sé un'impresa eroica. E' stata quindi analizzata ogni scena nazionale proto-black metal descrivendone le peculiarità e i gruppi rappresentativi andando così oltre ai soliti nomi (Venom, Sodom, Mercyful Fate, Hellhammer…), in una continua ricerca a effetto nei meandri di una musica che all'epoca, più che un genere, era un modo di pensare, di concepire l'heavy metal, esprimendone la versione satanica e blasfema per antonomasia. Comprensivo di interviste ai Necrodeath, agli Schizo e ai brasiliani Holocausto e anche di brevi recensioni delle produzioni dell'epoca, il libro contiene inoltre una sezione focalizzata sulla scena del rock occulto dagli anni '50 ai '70. Adesso non vi resta altro che cominciare un viaggio in un mondo ostile e senza pace dove i dannati imperversano beati e torturati fra le Fiamme Eterne… e lunga e tortuosa sarà la strada. 666% garantito!
Pagine:
372
Lingua:
italiano
Casa Editrice:
autoproduzione
Codice ISBN:
Recensore:
Snarl»
Visualizzazioni:
1003
Recensione
Interessante libro, questo di Flavio Adducci, che ci propone una retrospettiva sulle origini del Black Metal dal 1981 al 1991, ovvero citando in rassegna tutti i possibili e probabili antesignani del genere, da quelli più noti (Venom, Hellhammer, Mercyful Fate etc), a quelli mediamente noti, passando per degli illustri sconosciuti, come la scena Islandese pre black metal o quella ad esempio colombiana. Il tutto per addirittura 372 pagine e dal layout inevitabilmente un po’ noioso visto che non c’è neanche una foto in tutto il libro. So che è arduo trovare foto dei gruppi del sud est asiatico degli anni 80 può essere difficile, ma avrebbe arricchito molto questo libro.
Se devo essere sincero, mi sono avvicinato alla lettura di questo libro con un bel po’ di scetticismo, perché sinceramente molti provano a fare una cosa del genere (me compreso tanti anni fa), ma finiscono tutti per perdersi nella discussione di opinioni personali su cosa è o non è il black metal, o finendo per trattare dei gruppi musicale senza alcun ritegno, descrivendo anche il più inutile con due righe e trattandolo come se fosse un dio di gruppo quando in realtà molto probabilmente non lo è. Inoltre, con i tempi che corrono, perché non fare un canale youtube dove si parla di questo, o allegare un bonus cd d’ascolto, o ancora più semplicisticamente, perché non limitarsi a una playlist su youtube?
Semplice: perché in questo caso, il risultato c’è e riesce a descrivere la situazione musicale in una maniera abbastanza impersonale e priva di marchette verso chicchessia, descrivendo una cronistoria abbastanza sincera di tutto ciò che ha originato il Black Metal, come e in che modo. “Nel segno del marchio nero” è un libro che tra racconti di storie e riflessioni inquadrate nel contesto storico nonché politico e sociale, riesce a darvi per bene un’idea sia di come tutto è nato sia da cosa è nato, e che riesce a riordinare le idee in un genere come questo, purtroppo piagato sia da troppe interpretazioni personali dell’attitudine musicali, sia da una decontestualizzazione che va sempre più di moda in questi ultimi anni, dovuta forse all’avvento dei social network, ormai imprescindibili per alcuni aspetti della società.
Ho sempre detto che per conoscere un genere musicale bisogna solo fare una cosa ormai rara: sedersi col disco nello stereo e leggersi i testi. Bene: qualche nozione sul background musicale del Black Metal di certo non vi farà affatto male, anzi aumenterà la vostra cultura musicale e la vostra sete di conoscenza. Cose preziose e molto rare, al giorno d’oggi.
Recensione di Snarl inserita il 14.09.2019 - Articolo letto 1003 volte.