Superhorror «Hit Mania Death» (2017)

Superhorror «Hit Mania Death» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
07.11.2017

 

Visualizzazioni:
2753

 

Band:
Superhorror
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Titolo:
Hit Mania Death

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Edward J. Freak :: Frontman
- Mr.4 :: Bass;
- Didi Bukz :. Guitar, Kazoo;
- Franky Voltage - Drums;

 

Genere:
Undead Rock

 

Durata:
38' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Logic(iL)Logic
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Distribuzione:
Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
Atomic Stuff
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Recensione

Unificando hardrock, blues, metal e country, i nazionali Superhorror rilasciano il loro quarto disco intitolato “Hit Mania Death”, riuscendo a racchiudere un insieme di elementi che spaziano dal divertimento esplicato al meglio tra riff sempre vivaci e composti nella propria genesi da numerosi elementi hard rock anni ‘80 che finiscono per sviluppare ritmiche tenaci e decise dal sapore abbastanza sfacciato. Tra un brano e l’altro emergono, come si accennava all’inizio, tutti quegli elementi che fanno una certa differenza in un genere come questo assai personalizzato dalla band. Coinvolgente non poco il ruolo del clean vocale, dal sapore un po’ rauco che di tanto in tanto viene affiancato da un supporto clean tutto al femminile meno vivace e un po’ più malinconico. I dodici brani si susseguono in maniera decisamente rapida non tanto per la lunghezza ma per i contenuti che trascinano l’ascoltatore al divertimento nella maniera più reale possibile. Un country rock potente si ravvisa nella traccia d’apertura “Ready, Stay..Die!”, con l’obiettivo di coinvolgere al meglio dando sin da subito prova di cosa ci si aspetti nelle successive tracce; da segnalare anche “Ed Wood Blues”, un brano i cui contenuti si rifanno particolarmente al genere hard rock blues sempre particolarmente dinamici e d’effetto e con quel tocco di aggressività che fa solo del bene; ancora “ Nice To Meat You”, la cui vena hard rock anni’ 80 non si nasconde affatto tra riffettoni spaccatimpani, andature dinamiche e decise ispirazioni a tempi migliori. Anche “Selfish Son Of A Witch” è tutt’altro che indifferente nei contenuti sia per quella vena di aggressività sonora sia per i richiami passati proiettati ai tempi moderni. Un disco che pur ispirandosi parecchio al passato, con la sua personalità riesce pur sempre ad offrire quel divertimento che lascia tutt’altro che indifferenti.

Track by Track
  1. Ready, Steady… Die! 75
  2. Nazi Nuns From Outer Space 65
  3. Mr. Rigor Mortis 70
  4. Ed Wood Blues 70
  5. No Love For The Deceased 70
  6. Dead To Be Alive 60
  7. Rock Is Dead (Like Us) 70
  8. Nice To Meat You 75
  9. Little Scream Queen 70
  10. Mourir, C’Est Chic 65
  11. Selfish Son Of A Witch 75
  12. Nekro-Nekro Gym 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 07.11.2017. Articolo letto 2753 volte.

 

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