Recensione

Con questo "Un altro giorno d'amore" i Kessler esordiscono sul mercato alternative rock, che essenzialmente è un genere che di "alternativo" attualmente non ha proprio nulla dal momento che è e suona tutto uguale (ah! quanto lo rimpiangiamo il grunge...). Il disco è prodotto da Riccardo Tesio dei Marlene Kuntz e questo sulla carta dovrebbe essere un buon biglietto da visita, oltre al fatto che sti qua sulla bio dichiarano di avere "tante cose da dire"... Vabbe'. In realtà a quello che ho potuto sentire i pezzi sono tutti simili, stessi giri di chitarra distorta, stesse linee vocali moscissime, stessi tempi di batteria senza una variazione manco a pregarli in ebraico antico, stessi testi falsamente poetici ma in realtà banali e così via. Ok, buona produzione e registrazione, ma per un genere che dovrebbe dare emozioni all'ascoltatore è troppo poco. Le idee latitano clamorosamente e la noia va avanti per quaranta minuti. Non c'è molto altro da aggiungere, un'idea penso che ve la sarete fatta, consiglio vivamente di passare oltre.

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