Gabriels «Fist of the Seven Stars Act I – Fist of Steel» (2016)

Gabriels «Fist Of The Seven Stars Act I – Fist Of Steel» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
08.08.2016

 

Visualizzazioni:
1758

 

Band:
Gabriels
[MetalWave] Invia una email a Gabriels [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Gabriels [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Gabriels [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Gabriels

 

Titolo:
Fist of the Seven Stars Act I – Fist of Steel

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gabriels :: All the Keyboards, Piano, Synth, Hammond and background vocals
Wild Steel (Shadows of Steel): Vocals
Dario Grillo (Platens): Vocals
Marius Danielsen: Vocals
Ida Elena (Bare infinity): Vocals
Dave Dell' Orto (Drakkar): Vocals
Iliour Griften: Background Vocals
Glauber Oliveira (Dark Avenger): Guitars
Stefano Calvagno (Metatrone): Guitars
Giovanni Tommasucci: Guitars
Francesco Ivan Sante’ Dall’O: Guitars
Angelo Mazzeo: Guitars
Tommy Vitaly: Guitars
Dino Fiorenza (Metatrone): Bass
Christian Cosentino: Bass
Simone Alberti: Drums
Guest:
Andrea "Tower" Torricini (courtesy of Vision Divine): Bass and Guitars
Davide Perruzza (Metaphysics): Guitars

 

Genere:
Metal / Rock

 

Durata:
1h 8' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.02.2016

 

Etichetta:
Diamonds Prod
[MetalWave] Invia una email a Diamonds Prod [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Diamonds Prod

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
[MetalWave] Invia una email a Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Mazzarella Press Office

 

Recensione

“Fist of the seven stars” è un disco tutto sommato non male, fondamentalmente ben composto, ma comunque non scevro da difetti e che per questo motivo pur se molto bello per certi aspetti resta un po’ di nicchia per altri. Basta la title track iniziale per capire cosa succede in quest’album: il fatto è che ci troviamo di fronte ad un brano ben composto, piacevolmente arrangiato dal punto di vista della tastiera, della quale si occupa Gabriel, ma con una qualità dove più che altro si sente solo lei, e con tutto il resto un po’ trascurato e impastato, ed è un peccato perché per questo brano così in stile power molto influenzato dagli anni 80 si poteva e si doveva fare di più.
Perlomeno, il resto dei brani mostra una piacevole alternanza, e se a volte brani come “She’s mine” o “Seven Stars” mostrano una tendenza a fare da power da cartone animato giapponese, è quando i Gabriels vanno sullo stile più maestoso ed epico che risaltano di più, come nella splendida “Mistake” o nella altrettanto eccellente “Break me”, più romantica e a volte quasi da inno. A tutto questo si aggiungano episodi più diretti e violenti come la bella “Black Gate”, ma anche episodi più introspettivi come “My advance”, ognuno di questi episodi oltre a mostrare una bella variazione musicale denota anche un ottimo sfruttamento delle capacità tecniche sia dei musicisti che dei cantanti, sia quelli maschili che la voce femminile, davvero sugli scudi. Altrove poi il risultato va un po’ perdendosi, come nel brano filler “Sacrifice”, o nella troppo pomposa “To love, ever invain”, che francamente finisce per essere un po’ troppo stucchevole. L’alternanza di questi stili è positiva, meno positiva è la riuscita degli stili compositivi che va e viene in un album lungo (quasi 70 minuti), che qualcosa lo azzecca, qualcos’altro no.
Insomma: per certi aspetti riuscito, per altri riuscitissimo, e per altri tutt’al più discreto (tra cui la dozzinale copertina), questo è il secondo album del gruppo capitanato dal tastierista siciliano. Si tratta di un album da ascoltare per potergli dare un giudizio. Chi apprezza, come me, la passione e l’originalità considererà quest’album come un cd consigliato all’acquisto, ma sappiamo anche che c’è anche chi in quest’ambiente punta moltissimo alla perfezione formale, e per tali persone questo cd risulterà mediocre. Personalmente, appartengo alla prima fascia di pubblico, ed il voto risalta questo (opportunamente da diminuire se appartenete alla seconda fascia). Per il disco successivo, però consiglio assolutamente di curare la produzione e anche di sfrondare un po’ il materiale.

Track by Track
  1. Fist of steel 70
  2. She’s mine 65
  3. Mistake 85
  4. Seven Stars 65
  5. A new beginning 75
  6. Break me 85
  7. My advance 70
  8. To love, ever invain 65
  9. Sacrifice 55
  10. Black gate 85
  11. Revenge Invain 65
  12. Decide your destiny 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 08.08.2016. Articolo letto 1758 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.