Imperial Triumphant «Shrine to the Trident Throne» (2014)

Imperial Triumphant «Shrine To The Trident Throne» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.06.2014

 

Visualizzazioni:
2187

 

Band:
Imperial Triumphant
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Titolo:
Shrine to the Trident Throne

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Ilya Goddessraper :: Guitars, Vocals
Erik Malave :: Bass
Kenny Grohowski :: Drums

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
38' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.06.2014

 

Etichetta:
Code666
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Distribuzione:
Aural Music
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Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)
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Recensione

Gli statuinitensi blacksters Imperial Triumphant ristampano il loro cd uscito precedentemente autoprodotto 2012 tramite la nostrana Code666 Records, e lo fanno aggiungendoci due bonus tracks. E non ci sono altre parole per definirlo: “Shrine to the trident throne” è una bomba!
L’ascolto dell’album, per quanto sia costituito da 8 canzoni a formare “solo” quasi 39 minuti di musica, mi ha completamente conquistato. Basta sentirlo dai riffs sfornati sin dall’intro “Hierophant”, dove dei riffs sinistri fanno pericolosamente somigliare gli IT a nientemeno che i grandiosi Arkhon Infaustus di “Orthodoxyn”, e precisamente alla loro “Magnificat Satanas”, elemento questo che sarà presente un po’ in tutto il disco. E se pensate che questo sia molto bene, aspettate di sentire che altro c’è in quest’album: “Manifesto” è schizoide, contiene atmosfere alla Teratism, ma anche ritmiche nervose, un eccellente lavoro del basso nonché un gran tocco inesorabile stile Dodsengel, mentre “Crushing the Idol” tira in ballo dei riffs e con largo uso della leva della chitarra che arrivano a citare “Diabolus Absconditus” dei Deathspell Omega, per concludere solo la prima metà dell’album con un tocco pazzo di Funeral Mist in Deus est machina.
Insomma: per me, qualcosa di incredibile. “Shrine to the trident throne” è il motivo che mi ricorda per qual motivo scrivo per una webzine: perché tra le varie cose, potresti scoprire autentiche gemme nere come quest’album, che manco a dirlo, sbanca e vince tutto. E il resto dell’album passa per qualche intermezzo, tipo la lenta, macabra e delirante “Bellvm”, la violentissima e tempestosa “Sodom” e la conclusiva “Gomorrah”, vorticosa sulle prime, ma poi lenta. Proprio come se la distruzione di quelle due città fosse stata espressa in musica.
Individuare un picco per me è quasi impossibile, anche se nella valutazione dell’album ci ho provato, ma non importa niente. Blacksters, fanatici delle atmosfere malate e sacrileghe, del cosiddetto Religious Black Metal: questo cd è per voi. Il mio consiglio tanto semplice quanto perentorio è quello di comprarlo a scatola chiusa se siete in questo genere musicale o adorate le bands succitate. Che disco!

Track by Track
  1. Hierophant 85
  2. Manifesto 90
  3. Crushing the idol 90
  4. Credo in nihil 85
  5. Deus est machina 90
  6. Scaphism 85
  7. S.P.Q.R. 90
  8. Bellvm 95
  9. Sodom 95
  10. Gomorrah 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
89

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 24.06.2014. Articolo letto 2187 volte.

 

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