Kupid's Kurse «Decahedron» (2013)

Kupid's Kurse «Decahedron» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
23.02.2014

 

Visualizzazioni:
1619

 

Band:
Kupid's Kurse
[MetalWave] Invia una email a Kupid's Kurse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Kupid's Kurse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Kupid's Kurse

 

Titolo:
Decahedron

 

Nazione:
Svizzera

 

Formazione:
Emi – Vocals
Jack – Guitars
Rob – Guitars
Amos – Keyboards
Igor – Bass
Cez – Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
46' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.09.2013

 

Etichetta:
Revalve Records
[MetalWave] Invia una email a Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Revalve Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo la demo ‘A New Beginning’ rilasciata nel 2009, gli svizzeri Kupid’s Kurse hanno da poco pubblicato il loro debut ‘Decahedron’ pensato su lunghe distanze ed estremamente rappresentativo circa la musica che il sestetto si è messo in testa di proporre.
Tre quarti d’ora abbondanti di Death Metal largamente melodico e incentivato da quella scuola posta al Nord dell’Europa e qualche occhiata agli stilemi d’oltreoceano per quanto riguarda i momenti groovy e per i tocchi di modernità che non guastano mai.
C’è da dire che la maturità con cui tutte e dieci le tracce sono state costruite è davvero incoraggiante ed il disco, sebbene qualche momento leggermente sottotono per via di qualche filler meno interessante (ad esempio ‘Eyes’ che avrei inserito semmai come bonus track), offre molti momenti di godimento anche per via dei frequenti giochi ritmici che i Nostri adorano fare (‘The Possession’), agli usi senza esagerare del Thrash Metal (‘The Modern Prometheus’) e ai riff di chitarra estremamente funzionali ed eseguiti nel migliore dei modi.
Da menzionare con convinzione l’imponente uso delle tastiere relegato alla funzione più sinfonica che altro ma dal risultato maestoso e persino gothic a tratti come testimoniano i brani ‘Foreboding Visions’ ma anche l’incipit di ‘Engulfed By Darkness’ e la lunga e ben scritta ‘Lunar Mutation che chiude il lotto in modo davvero atmosferico e riassume per bene un intero album nel quale un buon mix di maturità, buon songwriting, energia ed entusiasmo convincono a pieno.
Per ora non vado avanti ma attendo dell’altro futuro materiale per confermare o meno la mia idea sui Kupid’s Kurse.

Track by Track
  1. Corrupted 70
  2. Foreboding Visions 75
  3. The Blight 70
  4. A Dreamless Machine 75
  5. Engulfed By Darkness 75
  6. Misanthropic Entrapment 65
  7. The Possession 70
  8. Eyes 60
  9. The Modern Prometheus 75
  10. Lunar Mutation 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 23.02.2014. Articolo letto 1619 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.