Intervista Flash: Khaosphere

Khaosphere è il nome di una nuova realtà che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo come la pensano!!!

 

[MW] Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Io Enrico Ronchi, il batterista Guido Penta e il cantante Claudio Rodia facevamo parte nel 2003 di una band Black metal, gli Skavendark. In seguito allo split di questo gruppo, l'anno dopo abbiamo deciso di formare un gruppo di metal estremo,ma con apertura mentale a 360 gradi, lasciandoci influenzare dai più diversi generi musicali.L'arrivo del chitarrista Antonio Mele ci ha dato quel tocco di esperienza che ci mancava e ha reso le nostre composizioni ricche di idee nuove.La formazione si è completata con l'arrivo del bassista Vito De Michele, che grazie alla sua giovane età (18) ha dato alla band entusiasmo e un'incredibile energia.

[MW] Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

L'idea è partire dal death metal con le tastiere e spaziare fino al progressive, il jazz e l'elettronica pur mantenendo l'approccio estremo dei pezzi.

[MW] So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

"Entering the Khaosphere" è' stato registrato ad Agosto ai jolly Roger studios di Casamassima (BA) ed è composto di 6 brani.
L'opener "Khaosphere" è un brano caratterizzato da sfuriate al limite del black metal fino a momenti tipicamenti progressive con l'alternanza di solos di chitarra e tastiera.
"Before I rot" è un pezzo tipicamente death con un ritornello catchy e riff spaccaossa.
"born in chains" è il pezzo più sperimentale con un intro jazz e un divertente alternarsi di tempi dispari, scale armoniche e sfuriate brutal...
"The incoming Armagedda" è il pezzo più lineare del disco, ma anche quello di maggior impatto, soprattutto nelle esibizioni live.
"business cross" è un pezzo tipicamente brutal, senza tastiere, con il chiaro intento di affrontare tematiche impegnate con l'ausilio di un genere musicale senza compromessi.
"Il giardino della disarmonia" è un pezzo che spiazza l'ascoltatore perchè completamente acustico e recitato in Italiano con un ritmo cadenzato evidenziato dall'intervento del contrabbassista Davide Penta.

[MW] La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Si, e per vari motivi. L'esperienza di un chitarrista con 15 anni di arrangiamenti alle spalle ha fatto si che le nostre idee venissero raffinate e rese molto omogenee tra di loro. L'uso di contaminazioni anomale per il death metal, come il jazz o l'elettronica ha reso molti brani diversi dai soliti clichè.
Inoltre l'apertura mentale totale che caratterizza la band fa si che non sia precluso nessun tipo di influenza e non è molto facile trovare in giro un gruppo che possa fare un concerto sia in un localino di jazzisti che ad un festival di gruppi brutal...

[MW] Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Purtroppo i nomi che circolano sono sempre gli stessi (seppur validi) e molte realtà underground italiano vengono lasciate nel dimenticatoio quando in giro si sente di gruppi con contrattoni Nuclear Blast che fanno sempre i soliti tre accordi!!

[MW] La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

La cosa da ricordare e sicuramente l' incontro con il nostro attuale chitarrista che ci ha dato una spinta fortissima sia a livello di songwriting che a livello umano.
Ciò che vorremmo cancellare è il fatto di non aver potuto ancora dimostrare quello che valiamo. Aspettiamo solo che qualcuno ci dia una possibilità per far vedere che anni di studi e di passione possono rendere una band una macchina da guerra!!!

[MW] Come giudicate il veicolo "internet" per la promozione della scena musicale?

Ottimo, infatti gran parte delle persone che ci hanno contattato perchè interessate al nostro lavoro provengono da lì.

[MW] Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Se devo essere onesto sono favorevole alla pirateria...Essendo un musicista so quanti sforzi si debbano fare per fare uscire un cd, ma i veri ricavi di una band sono le esibizioni live e quindi considero giusto che ognuno possa liberamente ascoltare ciò che vuole.
Poi c'è sempre quel cd che ti colpisce particolarmente e che merita di essere acquistato in originale.. recentemente mi è successo con "the painter's palette" degli Ephel Duath e con "Termination Bliss" dei Deathstars ( quando un album è prodotto così bene, merita di essere ascoltato in alta fedeltà)

[MW] Cosa vuole fare il vostro gruppo "da grande"?

Prendere un contratto con una Major (ah ah ah magari!!)

[MW] Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Non fermatevi ai soliti gruppi che propongono sempre i soliti riff abusatissismi, ascoltate l'underground e scovate gruppi innovativi!!!

Intervista di Jerico Articolo letto 498 volte.

 


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