Intervista: Mors Spei

Foto 1 Dopo il buon secondo album "Homo homini lupus", abbiamo deciso di contattare Wolf, il boss di questa band nonché dei Gort, per approfondire il discorso musicale già da noi recensito e apprezzato. Buona lettura.

 

Ciao Wolf, innanzitutto un po' d'introduzione sul progetto Mors Spei: Come mai hai sentito la necessità di creare questo progetto, non molto dissimile dalla tua band principale, i Gort? E quali sono le differenze stilistiche?

Ciao Snarl. Prima di tutto, grazie dell'interesse verso Mors Spei. Allora, il progetto Mors Spei nasce, musicalmente, nel 2013 ma le canzoni della prima demo tape risalgono ad un periodo anteriore alla nascita dei Gort, nel 2002. L'idea mi venne per due motivi: in primis perché, nel 2013, eravamo sostanzialmente fermi coi Gort, essendosi Lord Lemory trasferito in Svezia e non essendo ancora entrato in formazione I. In secundis, perché ritenevo ancora valide quelle canzoni ma non adatte ai Gort. Inizialmente avevo concepito Mors Spero come one release project:avrei dovuto pubblicare quella demo (su cassetta) e chiudere il progetto. Ma a causa (o grazie) dello stop temporaneo dei Gort mi vennero fuori altre canzoni (quelle che poi andarono sullo split "Under The Veil Of Death" e sul debut "Necrocosmos Genesis"). La differenza tra Gort e Mors Spei consiste nel tipo di approccio al black. Coi Gort abbiamo avuto una lenta progressione verso la melodia; con Mors Spei (e credo sia evidente nel nuovo "Homo Homini Lvpvs") il tipo di black proposto è più minimale e selvaggio, con una preferenza, quindi, per il black degli anni '90 (quello con cui sono cresciuto).

A livello invece di testi, noto che utilizzi molto il latino, dal nome del progetto fino ai titoli di certe canzoni. Come mai? E soprattutto, molte bands italiane spesso fanno dischi coi titoli in latino. Secondo te come mai?

Piccola premessa poi passo alla risposta: è vero che molte bands scrivono titoli in latino ma non tutte lo scrivono correttamente. Se un tempo, quando internet non esisteva, era una cosa più o meno accettabile, oggigiorno no. Venendo alla domanda, ho usato spesso il latino perché l'ho sempre trovata una lingua affascinante, per via del fatto che viene considerata una lingua morta mentre, in realtà, è una lingua che tutti noi usiamo, magari senza neanche sapere di farlo. Il fatto di essere laureato in lettere e essere un insegnante, ha fatto sì che questa lingua mi accompagnasse nel mio percorso di studi e di crescita individuale. Quindi è stato naturale, per me, iniziare lentamente ad utilizzare il latino nei miei pezzi. E ti dirò di più: il prossimo disco (ma non escludo anche i successivi) sarà interamente cantato in latino.

Perché "Homo homini lupus"? Cosa intendi dire col titolo di quest'album?

"Homo Homini Lvpvs" è una frase utilizzata da e significa "L"uomo è lupo per l'uomo" ed indica esattamente la natura selvaggia e bestiale dell'uomo, l'unico essere vivente a sottomettere, umiliare ed eliminare i propri simili non per necessità ma per pura volontà di dominio, per avidità, per gelosia eccetera. Un animale non ha queste necessità. Un animale selvaggio uccide per necessità, vivendo quindi in armonia con la natura. L'uomo è l'esatto contrario. Per questo, nel finale, della canzone canto "Homo Homini Lvpvs, malum est in hominis natura, malum est homo ipse" (l'uomo è lupo per l'uomo, il male è nella natura dell'uomo, il male è l'uomo stesso).

Evil comes from Mugnano di Napoli. Alcuni si chiederanno come si può trovare ispirazione per fare black metal da quelle parti, e per più di una band, come nel caso tuo.

Ci si potrebbe chiedere lo stesso per bands provenienti dalla Sicilia, dalla Grecia o dal Sudamerica (ho detto i primi tre posti che mi sono venuti in mente). Credo che l'ispirazione venga a prescindere dal proprio luogo di residenza. Viene perché si ha qualcosa dentro da esprimere. Io vivo la musica come una catarsi. Come dico spesso, se non avessi la musica sarei dentro per omicidio o sarei da tempo sotto terra. Certo, il luogo di provenienza può influire se, nei propri testi, si parla di determinati paesaggi ma non è il mio caso. Se mi mettessi a parlare di foreste innevate sarei ridicolo, vivendo in un luogo in cui, tendenzialmente, c'è il sole. Ma se si devono esprimere sensazioni legate al proprio essere, al proprio malessere..beh, in quel caso credo vada bene qualsiasi luogo, essendo queste sensazioni universali.

Mors Spei è una one man band. Che senso ha nel 2023 essere una one man band? Farai mai dei concerti con questo gruppo?

Nel 2023 ci sono moltissime One man band. Ha senso nel momento in cui si vuole che i propri pezzi non vengano modificati dall'incontro con altri musicisti ed è esattamente quello che voglio per Mors Spei (o per Vita Odiosa, il mio altro progetto). I brani devono suonare esattamente come li ho pensati! Quando si suona in una band, a meno non si sia dei tiranni tipo Schuldiner (che, però, cambiava continuamente formazione ai Death) bisogna scendere a compromessi con gli altri membri del gruppo e, inevitabilmente, il brano non sarà più come si era pensato in origine. È questo il motivo per cui Mors Spei è e sarà sempre una one man band. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, nel 2016 ho fatto un live con Mors Spei, in occasione del primo Cult Of Parthenope. In questi giorni ho trovato gli elementi per riportare su un palco questo progetto, per cui, se tutto va bene, quest'inverno Mors Spei potrebbe tornare a calcare i palchi italiani.

Ormai circa 10 anni fa la napoli black metal prometteva bene, con un tridente di bands chiamato Gort, Ars Odiendi e Deflagrator. Oggi i Gort sono ridotti a studio, gli Ars Odiendi sono sciolti, stando a metal archives, e i Deflagrator sono fermi dal 2014. Come sta il black metal in Campania?

Dipende cosa intendi per black metal campano. Se intendi un insieme di gruppi che collaborano tra di loro, allora sta messo malisso ma non è una novità. Se invece intendi come presenza di gruppi, allora sta messo un poco meglio. Anche se la maggior parte delle bands ruota o ha ruotato intorno ai Gort. Oltre i miei progetti (Gort, Mors Spei e Vita Odiosa) ci sono attualmente in attività Dispnea e Obscurum Malum. Esistono ancora ma non fanno più black i Malvento. Poi basta..il black, in Campania, a livello di gruppi non è mai stato molto diffuso. A livello di pubblico un po' di più..

Parliamo un po' della situazione post-covid della musica indipendente. Come stiamo messi?

Il COVID non ha influito sulla situazione live a Napoli e dintorni: due locali c'erano prima e due ce ne sono adesso. Uno a Napoli e uno a Caserta (dove stanno venendo anche gruppi di una certa caratura). Per cui, la situazione live resta abbastanza tragica. A livello di gruppi, in qualsiasi genere metal, la maggior parte delle bands è composta da musicisti abbastanza grandi, mentre i giovani sono sempre meno interessati a suonare.. una tristezza assurda.

I tuoi gruppi escono semper per la Lupus Niger, praticamente vi autoproducete da sempre. Come mai questa scelta? Avete mai avuto la voglia di entrare presso un'altra label?

Sui miei progetti individuali ho sempre voluto il totale controllo, per cui è stata una scelta naturale uscire per la Lupus Niger. Coi Gort, invece, l'ultimo disco è uscito su Vacula Records, che però ha un modo stranissimo di lavorare. Il precedente "Pestiferous Worms Miasma." è uscito per la mia etichetta perché diverse label risposero allo stesso modo "bello ma al momento cerchiamo altro/abbiamo altre pubblicazioni in programma". Per cui, ad un certo punto, ci rompemmo di queste risposte e uscimmo con la mia etichetta.

Progetti futuri e ultime parole famose…

Attualmente sono al lavoro su un progetto funeral doom (che penso di fare uscire in tarda estate). Sono già pronte molte canzoni per le prossime releases a nome Mors Spei (mancano i testi). Ho in programma una collaborazione per un progetto depressive stile Austere/Woods Of Desolation. Diciamo che musicalmente sono impegnato su più fronti. Grazie per l'intervista e per il supporto.
HUMANITAS DELENDA EST!

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