Intervista: Apocryphal

Apocryphal Live Era doveroso per noi di Metalwave scambiare due chiacchiere con i Veneti Apocryphal, una band che sin dal primo album si è fatto segnalare per uno stile musicale abbastanza personale e che suona maturo, anche se personalmente (come detto in fase di recensione) qualche limite di miglioramento c'è. Per questo motivo abbiamo sottoposto questo quartetto alle nostre domande, a cui loro hanno risposto in un modo cortese e disponibile, ma anche un po' laconico, come a denotare la poca propensione a sedersi sugli allori e a lavorare a testa bassa per migliorare il migliorabile. Ecco a voi, cari lettori di Metalwave, gli Apocryphal.

 

Dunque Apocryphal, è passato un po' di tempo da che ci conoscemmo nel 2015. Da allora avete pubblicato materiale e fatto un bel po' di concerti in Italia. Cos'è successo in questi anni?

In questi anni ci siamo concentrati principalmente sull’attività live e sulla preparazione del full. Così ora possiamo partire in quinta per la promozione dell’album.

Veniamo al vostro primo album di debutto, "When there is no light". Raccontateci la nascita di questo album.

Quest’album rispecchia esattamente ciò che siamo ora. Un gruppo di persone che mette passione in ciò che fa, senza tanti fronzoli e senza esagerazioni, è un lavoro compatto che esprime il nostro modo di essere. In questo album c’è molta varietà, pezzi veloci, melodia. Siamo molto contenti di questo lavoro!

In fase di recensione ho scritto che il vostro sound è multisfaccettato, e coniuga alla grande parti tipicamente norvegesi alla Darkthrone con parti più svedesi e oculate dal punto di vista chitarristico. Commentate questa mia opinione.

Quello che dici rispecchia forse la struttura del nostro gruppo, che si rivela in fase di composizione. Siamo quattro musicisti diversi tra di loro in fatto di gusti musicali ed idee, ma che riescono a trovare dei punti in comune su cui lavorare. Dunque ci hai parzialmente azzeccato. Nei Darkthrone non ci riconosciamo molto, invece per quanto riguarda il lato “svedese” del nostro sound forse questa presenza è da rifarsi ai gusti del nostro chitarrista Fabio.

Le tematiche usate dagli Apocryphal sembrano ogni tanto rifarsi al Satanismo, e ogni tanto sembrano incentrarsi su altre tematiche. Qual è il messaggio degli Apocryphal in generale e in particolare in questo album?

Non parlerei di satanismo, anche se il Diavolo è citato nelle nostre canzoni in quanto è una figura biblica. I nostri testi, semplicemente, raccontano delle storie, raccontano i lati oscuri della Bibbia. Sostanzialmente narriamo la Bibbia dal punto di vista dei vinti, degli sconfitti.
Quest’album in particolare tratta tematiche generali sulla religione cristiana, ma il titolo non è “oscurità”, bensì “quando non c’è luce”. Ed il buio è proprio questo, assenza di luce. E… “quando non c'è luce si alza l'omicida…” dice il ritornello di Midnight Sky.

In fase di recensione ho detto che il vostro album spacca musicalmente, ma a livello dei suoni viene danneggiato un bel po', con sonorità troppo secche e troppa batteria e voce. E' questo il suono che cercavate per "When there is no light"?

Si. Per questo tipo di canzoni pensiamo che questo sia il sound più adatto. Cercavamo qualcosa di aggressivo, caldo, graffiante. Chiaramente critiche e suggerimenti sono ben accetti. Siamo contenti del nostro lavoro ma sappiamo che si può sempre migliorare!

L'album è intitolato "When there is no light", ma in copertina c'è un'alternanza di buio siderale e di fuoco. Che significato ha la veste grafica da voi utilizzata per questo full length?

Hai sintetizzato perfettamente gli elementi che lo caratterizzano. Infatti il booklet è fiammeggiante.
Non ci sono montagne, non ci sono boschi, non c’è neve, non c’è “oscurità”. In copertina c’è un sole oscurato, la cui luce quindi non può più coprire le stelle del cielo, e ci sono delle fiamme che da un terreno arido e ascendono verso l’alto. Il significato di questa veste grafica rispecchia il nostro modo di vedere il black metal: qualcosa che brucia, qualcosa di caldo, esplosivo.

Voi siete tra le poche bands black metal che invece di usare pseudonimi, preferiscono i loro nomi veri. C'è qualche motivo per questo?

Nessun motivo particolare, semplicemente è una cosa che non sentiamo “nostra”. Non ci hanno mai ispirato i nomi da battaglia.

Nonostante attivi da relativamente poco tempo, avete già una congrua quantità di concerti alle spalle. Qual è stata la vostra migliore soddisfazione esperita dal vivo?

Ad aprile 2017 siamo stati il gruppo di apertura al concerto degli Inquisition al Colony di Brescia. Salire sul palco quella sera è stato per noi una soddisfazione ed un onore.

Supponiamo che ci stiamo rivolgendo a dei Rookie del Black Metal tutto entusiasmo e poche idee su come far funzionare il loro gruppo: Consigliate 3 cose che, secondo voi, una band Black Metal deve assolutamente avere, e ditecene altre 3 che una band Black Metal non deve assolutamente avere.

Devono avere: iniziativa, passione, dedizione.
Non devono avere: arroganza, fretta, paura.

Ultime parole famose...

Il Black Metal è passione.

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Intervista di Snarl Articolo letto 2787 volte.

 


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