H.A.L. «Cursed» [2011]
H.A.L.
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Titolo:
Cursed
Nazione:
Germania
Formazione:
Werner Berchtold - vocals
Tankred Bergmeister - guitar
Philip Mock - guitar
Andreas Danler - bass
Martin Fröwis - drums
Genere:
Durata:
35' 46"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Sembrerebbe che il metal-core in Germania abbia proprio attecchito. Dopo Heaven Shall Burn e Caliban la pletora di gruppi che si rifanno a questo filone, soprattutto in terra sassone, è decisamente folta e, sembrerebbe estremamente attiva. Tralasciando il processo alle intenzioni sull'attualità o meno di tale genere, che da più di dieci anni ha fatto la sua comparsa, ed il suo tempo, nei mercati più o meno underground, ci sono ancora affezionati del genere che si prodigano per cercare di apportare qualcosa di nuovo ad una scena che, ormai, sta esalando i suoi ultimi respiri. I tedeschi H.A.L., acronimo che riporta alla mente un ben noto film di Kubrick, propongono un metal-core massiccio e senza fronzoli che ha come sonorità di riferimento né più né meno i gruppi citati in precedenza. Riff rocciosi, voci che alternano sceam e growl, interludi melodici e incisi al fulmicotone, niente che sia fuori posto o fuori standard che possa caratterizzare questi ragazzi come una voce di un poco fuori dal coro ed attirare l'attenzione di un pubblico alla ricerca di una proposta, quantomeno personale, di un genere dove tanto, o tutto, è stato detto. Anche le tematiche proposte nei testi delle canzoni spaziano dalla matrice epica a quella sentimental-esistenziale, passando per argomentazioni di vago impegno sociale, anche qui denotando una notevole mancanza di personalità o singolarità nella scelta del messaggio che vogliono portare al pubblico. Il lato tecnico e prettamente musicale è comunque ineccepibile, è difficile che un gruppo tedesco comunque sia carente da questi punti di vista, la produzione ed il sound sono quello che ci si aspetta , tutto è al suo posto, senza una sbavatura o imprecisione. Gli H.A.L. sono la dimostrazione del detto 'squadra vincente non si cambia', infatti per quello che sono le loro sonorità sicuramente avranno un discreto seguito che ancora apprezza gli uptempo e riff spaccaossa non troppo impegnativi, per quello che mi riguarda invece, la mia paura è che nell'underground si stia sempre più rimarcando una spaccatura tra un tradizionalismo ortodosso ed un 'futurismo' che porta ad aborti che perdono di vista quello che dovrebbe essere una vera innovazione, ma questa è solo la mia opinione.
Track by Track
- Intro 60
- Art Of Destruction 60
- Embracing The Axe 65
- Action Satisfaction 60
- The Weapon We Choose 55
- The Curse 60
- Instrumetal 60
- Fairy Tales 55
- Necrotic Filth 60
- H.A.L`s Kitchen 50
- Life Is Lethal 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 45
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
59Recensione di BlackWingAngel pubblicata il --. Articolo letto 758 volte.
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