Progress Of Inhumanity «Escalating Decay» [2011]
Progress Of Inhumanity
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Titolo:
Escalating Decay
Nazione:
Grecia
Formazione:
Patroklos :: vocals
Kostas :: guitars
Nick Prapas :: drums
Genere:
Durata:
27' 35"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I greci Progress Of Inhumanity sono un progetto parallelo di Nick Prapas, batterista che milita anche nella band Brutal Death Metal dei Vulnus e, in questa sede il nostro amico e soci hanno contribuito a porre un altro mattone nel muro del Grindcore.
Di originale non è che abbiano un granché, soprattutto per come sono arrangiati i 21 brani per la durata totale di 27 minuti (quindi immaginerete da soli la durata media di ciascun pezzo!) ma non vi crucciate troppo, sebbene i nostri non si siano inventati pressoché nulla hanno di certo, però, fatto le cose in grande ed hanno pubblicato un disco dalla produzione eccellente per della stilistica, per così dire, tecnica e minimale.
I POI sono avvezzi, un po’ come gli Anal Cunt ed altri, alla “scarnificazione” della line-up, riducendo il tutto al minimo indispensabile, forse per risultare ancora più espliciti e senza mezze misure. Di certo ci sono riusciti. Niente basso a tenerci compagnia ma chitarre taglienti e dai riff molto Punk, ritmi eccellenti, precisissimi e assassini del buon Prapas e naturalmente urli e strepitii disumani e agghiaccianti.
Storia vista e sentita decine di volte, mi sta bene, ma vi invito ugualmente a dare un ascolto a “Escalating Decay” che annovero tra i dischi più veloci ed espliciti di fine 2011.
Non saranno certo i poderosi e numerosissimi blast-beat a incantare l’ascoltatore ma il tutto viene svolto secondo un rigoroso ordine mentale che rende i numerosi brani estremamente lavorati, seppur composti da due soli strumenti più le voci. Le composizioni dei nostri prendono in prestito pattern già seguiti ma un minimo di personalità e voglia di sperimentare coesistono naturalmente e gettano basi per il futuro. L’ultima e più lunga traccia, “Intent To Distribute” possiede un rilevante contrasto con la furia incontrata fino a quel punto del disco, infatti termina, quasi inspiegabilmente, con un ambiguo ma ben progettato tappeto elettronico.
I pezzi appaiono tutti logicamente da tempi estremamente veloci e per nulla impreziositi da inutili e gingillanti fraseggi; ogni elemento svolge la sua funzione primaria e la band, ogni tanto si evolve in rallentamenti dal sapore fangoso per poi tornare alla devastazione di prima.
Da buona scuola Grind, anche gli aficionados non potranno che apprezzare, gli ingenti richiami alla scena e la voglia di metter su qualcosa che ha un suo valore. Non starò certo qui a scrivere le decine di gruppi cui i POI fanno riferimento perché sarebbe inutile ma vi basti pensare che come lavoro vale.
Track by Track
- Uncertain Future 75
- Modern Opportunist 70
- Predetermined Path 70
- Institutions Of Deceit 70
- Scene Critics 70
- Well Turned Citizen 75
- Legal Punishment 70
- Emo Disposer 75
- Seat Is Taken 75
- Victims Of Injustice 70
- Class Swine 70
- Faceless 65
- Simplicity 60
- Suits And Ties 70
- Under Concrete Walls 65
- Preaching Deception 60
- Tit For Tat 75
- Greedy Ruthless Nation 70
- Inside Change 75
- Zero Achievement 75
- Intent To Distribute 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
70Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 780 volte.
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