Grizzly Knows no Remorse «Bearotica» [2011]
Grizzly Knows no Remorse
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Titolo:
Bearotica
Nazione:
Russia
Formazione:
Andrew Kontuzov-Vantula - Vocals
Victor Kucher - Guitars
Eugene Taranovski - Guitars
Stan Sherifundov - Bass
Andy Novoselov - Drums
Genere:
Durata:
32' 0"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Debutto cazzuterrimo per i Grizzly Knows no Remorse, band russa e dal nome improponibile e che a causa della sfortunata posizione geografica rischia di essere relegata ai soli auditori d’oltrecortina, e di privarci così del piacere di ascoltare quanto di meglio sia stato partorito in ambito rock negli ultimi tempi. I cinque ragazzi di Mosca dicono di suonare Insane Southern Rock (!), ma quello che hanno fatto in sostanza è stato partire da band quali Every Time I Die e He Is Legend, prenderle a zappate e tirarne fuori germogli southern grezzissimi e sporchi d’hardcore, per poi ipervitaminizzarli con iniezioni di rock ‘n roll sguaiato e potente. Il risultato lascia senza parole. La loro musica è diretta, colpisce, anzi, travolge fin dal primo ascolto, con una carica e un abbandono totale che sembra strano appartenere a persone nate tanto lontano dall’America. Ma forse è questo che rende i GKNR così speciali, un’attitudine semplice, quasi naiv, come solo una persona al di fuori delle logiche e dell’intellettualismo della scena occidentale/americana può avere, una scena fatta spesso di gruppi che cercano prima di essere originali, poi di essere ascoltabili. Al gruppo interessa solo suonare Rock ‘n Roll, e cazzo se ci riescono.
Incipit grandiosi (l’epico assolo di The Last Sound you Will Hear, o la carica selvaggia di We’re Baddass Motherfucker) danno il via a pezzi mutevoli, che si dipanano tra continui cambi di tempo e di umore, sempre interessanti e sempre divertenti, sostenuti da un ensemble di musicisti validissimi, e da un cantante istrione e dotato di una voce particolarissima, sporca e penetrante, che pur non abbandonando praticamente mai i territori delle clean vocals, risulta più aggressiva di quella di molti urlatori da strapazzo. Unico difetto, una durata abbastanza limitata, controbilanciata però da una assoluta mancanza di momenti morti e filler.
Una perla persa in mezzo ad un underground che più under non si può, e che ignorare sarebbe un grave errore. Consigliati caldamente.
Track by Track
- Sicle Bent and Hammer Hard 75
- Heartbraker Bonecrusher 90
- The last Sound You will Hear 85
- Rest the Living, Rise the Dead 80
- Scarecrow Ragdoll 80
- Watch me Play Rock 'n Roll 85
- Heroes ain't live Forever 75
- Sleeping with one eye opened 80
- We're Baddass Motherfucker 90
- It's not Always Tails 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
82Recensione di Zoro pubblicata il --. Articolo letto 871 volte.
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