One Without «Sweet Relief» [2010]
One Without
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Titolo:
Sweet Relief
Nazione:
Svezia
Formazione:
Catrin Feymark - Vocals
Kenny Boufadene - Guitar / Screams
Joni "Jupiter" Kaartinen - Bass
Joonas Niskanen - Guitar
Håkan "H-Can" Strind - Drums
Genere:
Durata:
1h 4' 0"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Se dovessi definire la caratteristica principale dei One Without, direi che è la furberia. Se non avessero avuto una cantante donna, probabilmente il disco sarebbe stato accatastato accanto alle altre centinaia di uscite metalcore di questi anni, e perlopiù snobbato. Ma una voce femminile nelle parti melodiche dà un carattere particolare al tutto, e conferisce alla musica degli svedesi un sapore quel che basta lontano dallo standard metal moderno da renderlo interessante. Uno sporco trucco quindi, ma che non ci dispiace poi troppo.
Gli One Without suonano come si diceva prima un metal moderno, zeppo di tutti i clichè musicali a cavallo tra core e svezia death, che se non fosse per alcuni inserti in growl (tra l’altro ottimo, vicino più a dei Lamb of God che all’urlatore metalcore medio) rasenterebbe picchi di commercialità che farebbero venire la pelle d’oca a più di un fan di Joey DeMaio. Ma i One without vogliono così la loro musica, non desiderano aggredire l’apparato uditivo dell’ascoltatore, quanto cullarlo con vibrazioni quiete e rilassanti. In effetti forse la seconda caratteristica principale dei nostri amici svedesi, è, nel bene e nel male, la non incisività. I pezzi non vogliono graffiare, non vogliono essere potenti o aggressivi. L’obbiettivo era di scrivere un cd di musica leggera pesante (se mi passate lo sbrodolamento di aggettivi), un dolce sollievo appunto, come ci ricorda il titolo dell’album. E ci riescono alla perfezione.
L’album si ascolta con piacere, e ci sono pure degli episodi molto riusciti, a partire dalla prima canzone (forse la migliore del lotto, e che nella sua posizione fa un po’ sfigurare il resto del cd), valorizzati da un lavoro in studio carico di scandinava perfezione (autoproduzione tra l’altro, e qui un applauso ci sta tutto). Altro difetto, oltre a quanto già detto, è la durata eccessiva del disco, che sfonda l’ora, e ci fa domandare se non fosse stato meglio eliminare gli episodi meno riusciti, e magari dargli un’aggiustatina in visione di un prossimo album.
In sostanza un album buono, che farà piacere a chiunque pensi che i Bullet for my Valentine sono troppo leggeri e i Trivium troppo pesanti.
Track by Track
- Hunger 75
- Forget Your Pride 70
- Persistent 70
- Catatonic 65
- Accusing Eyes 60
- Souls of Thousands 70
- Sweet Relief 70
- Spit it Out 70
- Nothing to You 65
- Burned Once Again 70
- Pretender 60
- A Bright New Inside 70
- Open Wound 70
- Burning with your Hopes and Dreams 70
- Leaving Traces 60
- Stained with Your Words 65
- This is War 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di Zoro pubblicata il --. Articolo letto 720 volte.
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