Confined Within «Ashes Of A Fallen Kingdom» [2011]
Confined Within
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Titolo:
Ashes Of A Fallen Kingdom
Nazione:
Inghilterra
Formazione:
Tom Ashton - Vocals
Jay Kay - Lead Guitars
Matt Munro - Guitars, Vocals
Joe Mayer - Bass
Aaron Manning - Drums
Genere:
Durata:
42' 13"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Confined Within sono una band britannica nata nel 2007 con, come cita il loro Myspace, una missione molto chiara: “Make really good metalcore music”. Detto fatto: i nostri mettono in campo tutti i sacri crismi, e quindi anche i cliché, del genere e sfornano questo “Ashes Of A Fallen Kingdom” che attinge a piene mani da quello che è il metalcore di scuola americana, esploso nella seconda metà degli anni novanta con nomi oramai arcinoti come Killswitch Engage, Trivium e Avenged Sevenfold, giusto per citarne tre.
Come detto, i Confined Within mettono in campo tutto l’armamentario metalcore, con i pregi e i difetti che questo comporta: una buona tecnica, screaming vocals acide che si alternano a ritornelli melodici, chitarre ad accordature ribassate, produzione compressa, batteria triggerata e riff che pescano a piene mani dalla tradizione death svedese, alternando accelerazioni e stop-and-go a parti dilatate e melodiche.
Leggendo le tre righe di descrizione avrete naturalmente capito da soli quali sono i rischi insiti in questo modo di comporre, suonare e proporre musica. Il metalcore è forse il genere metal che negli ultimi dieci anni ha avuto maggiore sviluppo commerciale e quindi anche di filiazioni e rimaneggiamenti vari: insomma è il classico caso in cui del maiale non si è buttato via nulla e di conseguenza di ogni sua parte si è fatto e detto tutto e il suo contrario. I Confined Within se ne fregano bellamente di tutto ciò, il che tutto sommato può essere anche apprezzabile se uno suona quello che gli piace veramene e basta, ma tutto questo assume uno strano flavour quando “quello” è il genere più in voga degli ultimi anni. L’assenza di originalità e di quel guizzo che sorprende è quindi il “solo” difetto di questo disco, che scorre senza intoppi per l’intera propria durata, ben suonato, ben prodotto, ben arrangiato e ben confezionato, appunto senza intoppi ma anche senza scossoni, rivelandosi un platter dedicato a chi vuole completare la propria collezione dello scibile metalcore, mentre gli altri dovranno aspettare che nel prossimo lavoro i nostri Confined Within si stacchino un poco da questi stilemi e inizino a percorrere una strada più personale e proficua.
Track by Track
- Intro 65
- We The Kings 75
- Forgotten 65
- Demons 65
- Lullaby 65
- Abbandoned 70
- When The World Stops Turning 65
- Miles away 65
- Beginnings 65
- An Underlying Past 70
- Chasing Ghosts 70
- Memories Of You 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 55
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Maglor pubblicata il --. Articolo letto 816 volte.
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