Recensione

Che forti i Twisted Tower Dire! Il loro nome è un mezzo scioglilingua, da oltre vent'anni sono rimasti confinati nel metal più defender che mai quali volontari a difesa della sua lucente cromatura, sempre a metà strada tra il metal classico europeo e il power americano, con delle produzioni mai troppo lambiccate e tanta passione che si sente, ma soprattutto senza riuscire a superare lo status di culto; metal volontariato: ce n'è proprio bisogno di questi tempi. E mai come in questo album eruttano violenti dalle casse del vostro stereo; il nuovo “Make it Dark”, che esce per l'italiana Cruz Del Sur, ci offre i migliori suoni che abbiano mai avuto: chitarre infuocate e batteria come piace a Kay Hansen, grossa come una casa! Per coloro i quali il metal classico rappresenta qualcosa, non possono fare a meno di sentirsi questa piccola perla che, ovviamente, non si concede a nessuna apertura: puro metallo fatto di chitarre sparate in perenne distorsione, vocals ruvide ed enfatiche, sezione ritmica sempre imperiosa, e velocità sempre controllata.
Le nuove tracce che vi riempiranno il cuore e le orecchie di gioia metallica sono, oltre la feroce apertura di “Mystera”, cavalcata british nella più classica tradizione, l'esplosione di melodia e feedback dell'intera seconda metà del disco: l'anfetaminica “White Shadow”, la rockeggiante “The Only Way”, “Torture, Torture” anni '80 fino all'osso e gli otto epici minuti della traccia di chiusura di “Beyond the Gate”. Non aspettatevi altro che mezz'ora abbondante di riff scintillanti e assoli lucenti, mazzate della sezione ritmica e un cantato penetrante. Per veri difensori della fede.

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