Giftdwarf «Giftdwarf» [2011]

Giftdwarf «Giftdwarf» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Giftdwarf

Titolo:
Giftdwarf

Nazione:
Germania

Formazione:
Gerd Knebel - vocals
Natalie Eis - bass
Olaf Mill - guitar, trumpet
Uwe Lulis - guitar
Gerd Lücking - drums

Genere:

Durata:
47' 38"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Il singolare progetto teutonico dei Giftdwarf appare come un curioso disco in cui brilla tra la formazione il nominativo di Uwe Lulis (ex Grave Digger e mastermind dei Rebellion), eppure non convince più di tanto. Va analizzato secondo due canoni ben distinti: il lato musicale ed il lato dei testi.
Musicalmente i nostri si muovono in un heavy piuttosto prevedibile, scarno nei contenuti e basato su pochissimi soli (tra cui la tromba dal dubbio gusto in “Ebay”), idee che non funzionano quasi per nulla e praticamente nessun cambio di tempo e melodie che non sono melodie insomma, nulla di necessario in questo già saturo panorama. Le idee puramente cazzone risaltano nei testi volutamente “simpatici” e basati sull'ironia ma soprattutto cantati da un Gerd Knebel che più fastidioso non si può e nulla lascia pensare che l'omonimo album dei Giftdwarf rappresenti del materiale su cui fissare la propria attenzione per più di cinque minuti esatti.
Molte canzoni risultano a tratti melliflue e a tratti malate e visionarie ma ciò è solo la punta dell'iceberg, l'intero disco fa sospirare pesantemente più che incuriosire l'ascoltatore e di certo la mia reazione non è stata diversa, poiché francamente mi sarei aspettato un livello qualitativo di gran lunga superiore. Dubbio gusto un po' su tutti i fronti, ci si infastidisce e basta nonostante tutta la buona volontà che ci posso aver potenzialmente impiegato. Posso dire con certezza di aver buttato via quasi cinquanta minuti della mia vita.
Il mio consiglio spassionato è quello di non perdere tempo con questo disco e di ignorarlo così come lo stesso ha ignorato il buon gusto dell'heavy. Proprio non ci siamo. Un disastro totale.