Godslave «Into The Black» [2011]
Godslave
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Titolo:
Into The Black
Nazione:
Germania
Formazione:
Thommy - vocals
Bernie - guitar
Meyer - guitar
Blitz - bass
Tobi - drums
Genere:
Durata:
48' 2"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Checché se ne dica, il thrash teutonico è stato rilevante al massimo nella scena metal internazionale anche (e soprattutto) grazie a band del calibro di Kreator, Destruction e Sodom, ossia il triumvirato indiscusso di quella scuola tedesca di thrash metal che tanto ha fatto e tanto ha donato al mondo dell'heavy metal estremo.
Chiaramente esistono anche altre band tedesche, tra cui almeno una ventina di molto capaci per altro, che propongono la stessa musica cercando di rielaborarla come meglio possono, nei limiti del ragionevole. Tra queste ultime appare il caso dei Godslave, band originaria della Germania, che suona thrash tipicamente tedesco, utilizzando canoni tipicamente tedeschi per gente che adora il genere, ma anche per coloro che intendono avvicinarsi a tale materiale. Certo è da dire che tecnicamente i nostri ci sanno fare e se questo ha contribuito all'interesse di una casa discografica, al contrario, non ha aiutato i Godslave in un altro discorso: la ricerca individuale della musica proposta.
Troppi rimandi alla triade di cui sopra abbassano qualitativamente un album (il primo per loro) che dovrebbe rappresentare non dico un modello per altri gruppi, ma almeno un debutto con i fiocchi. Ciò non l'ho riscontrato e, riascoltando anche due o tre volte il disco, si evincono problemi di fondo. E' del materiale divertente e piacevole da ascoltare senza dubbio, ma pecca di mancanza di freschezza e alle lunghe non convince più di tanto. Chiaramente lo spazio dedicato alla melodia è scarsissimo e la voce affilata del singer ricorda più che altro le sonorità death vecchia scuola rispetto al thrash.
Ascoltando “Into The Black” per una sola volta non viene ben compreso ma successivamente, con ulteriori riprese, è possibile la suddivisione dello stesso in due parti: la prima, di mediocre songwriting e con meno da dire e la seconda, ricca di pathos (forse troppo in taluni punti), ma quasi fine a sè stessa. Qualche citazione qua e là ma nulla di particolarmente rilevante. Piacevole ma inutile. Se dovessi accostarmi per la prima volta a delle sonorità thrash metal della Germania di certo mi butterei sull'ascolto dei vecchi classici.
Track by Track
- Thrashed 50
- Anvilised 50
- Insomniaddict 50
- Unleash The Slaves 55
- Slippery When Dead 50
- Blood Of The Innocent 55
- Why I Hate 50
- A Shot In The Dark 40
- Scholar Eclipse 65
- Uncut, Unseen, Unrated 70
- Zombie Panic Holocaust 60
- Into The Black 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 50
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
55Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 750 volte.
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