Calm Hatchery «Sacrilege of Humanity» [2010]
Calm Hatchery
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Titolo:
Sacrilege of Humanity
Nazione:
Polonaia
Formazione:
Szczepan - voce
Panzerhauser - chitarre
Zombie - cjitarre
Hacel - Basso
Radoslaw Szczepañski - batteria
Genere:
Durata:
40' 17"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Vengono dalla Polonia e picchiano come fabbri: il loro nome è Calm Hatchery, e si presentano sulle nostre pagine con questo loro secondo album dal titolo "Sacrilege of Humanity", prodotto da Selfmadegod Records. Il genere proposto dal quintetto polacco è un Death Metal estremamente brutale e tecnico. Last but not least, come nota informativa, la presenza in formazione di Panzerhauser, già nei Dead Infection, è la classica ciliegina sulla torta.
Bando alle ciance e veniamo al disco. "Sacrilege of Humanity" è una vera e propria mazzata, che vive l'unico momento monotono con l'intro "Rattlesnake's Dream". Passata quella, da "Messerschmitt" in avanti è un unico monolite, che allo stesso tempo s'avvicina prendendo però le distanze da quello che è il classico Death proveniente dall'Est Europa cui siamo abituati. Più che i classici Vader, Decapitated o Hate, i Calm Hatchery possono ricordare, al pubblico italiano, gli Hour of Penance più ispirati.
Una produzione potente e cristallina mette ben in risalto quelle che sono le doti tecniche dei musicisti qui coinvolti. In particolar modo è da urlo la prestazione dietro le pelli di Radoslaw Szczepañski (la sezione ritmica in coppia col bassista Hacel è a dir poco granitica); non è comunque da meno il lavoro dei due chitarristi, Zombie ed il già citato Panzerhauser: s'incastnano che è una meraviglia finendo di creare un tappeto sonoro perfetto per le growlin' vocals di Szczepan.
Quaranta minuti per un disco Death possono sembrare forse troppe, essendo ormai abituati ad labum ben più "rapidi". C'è però da dire che "Sacrilege of Humanity" non annoia neanche per un secondo. Beh, intro a parte. Consiglio vivamente di procurarsi questo disco e lasciarsi travolgere da un'ondata nella quale la tecnica è totalmente messa al servizio di una violenza primordiale. Insomma, in due parole: garn disco!
Track by Track
- Rattlesnake's Dream S.V.
- Messerschmitt 70
- Sea of Truth 75
- Wa are the Universe 75
- Mirror Giants 70
- Hymn of the Forgotten 80
- Them 75
- Lost in the Sands 70
- Those who were 75
- Shine for the Chosen one 75
- The Blood of Stalingrad 80
- [empty track] S.V.
- Maerd Sekanselttar S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
75Recensione di Lord Lucyfer pubblicata il --. Articolo letto 815 volte.
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