Bilocate «Summoning The Bygones» [2012]
Bilocate
![[MetalWave] Invia una email a Bilocate](icone/email_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Bilocate](icone/home_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Bilocate](icone/fb_ico3.png)
![[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Bilocate](icone/ms_ico3.png)
Titolo:
Summoning The Bygones
Nazione:
Giordania
Formazione:
Ramzi Essayed :: Vocals
Baha Farah :: Guitars
Rami Haikal :: Guitars
Hani Al-abadi :: Bass
Waseem Essayed :: Keyboards
Ahmad Klub :: Drums
Genere:
Durata:
1h 12' 49"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I giordani Bilocate giungono al traguardo del terzo album in studio con questo spettacolare “Summoning The Bygones” nel quale molte sorprese avranno luogo se gli permetterete un ascolto e se avrete un considerevole lasso di tempo a disposizione per dedicarvi ad esso.
Certo la lunghezza del platter gioca un ruolo un po’ scomodo per la totale comprensione delle otto lunghe tracce estremamente articolare, ispirate e ragionate. E’ un classico esempio di disco che non si concede facilmente ma che invece stuzzica l’ascoltatore, lo incuriosisce e lo spinge a ripetere l’ascolto più e più volte giocando sull’autoconsapevolezza di essere un prodotto carico e dai contenuti non indifferenti, valorizzati per altro da ottime mani al mixer; forse il nome di Jens Bogren non vi dirà nulla se scritto in questo modo così spoglio ma se ci aggiungessi che questo signore ha lavorato con Opeth, Katatonia, Bloodbath, Paradise Lost, Symphony X e Amon Amarth probabilmente la vostra indifferenza si trasformerebbe in simpatia e poi in stima assoluta.
Consci di questa base i Bilocate non potevano generare un disco dal valore mediocre ecco perché dopo essermi fatto travolgere dall’orientaleggiante e semi-estrema “The Tragedy Within” ho capito che i nostri non scherzano affatto quanto a qualità e ho proseguito l’ascolto con un sorriso.
Ai Bilocate piace alternare il Progressive Rock a stilemi generali del Metal estremo (Death e Black in primis) e quindi è logico che, con una buona dose di estro, tutti i brani si mantengono diversi, possono vantare ognuno una propria vita indipendente ma allo stesso tempo legata al contesto generale, ovvero un genere musicale non proprio facilmente catalogabile e quindi anche solo per questo accattivante e interessante.
Buona la strumentale “Passage” e un plauso imperativo va a “Dead Emotion”, cover dei Paradise Lost, in questa sede espressa nel migliore dei modi in pieno stile Bilocate ovvero pomposo e carico di emozioni.
In “2nd War In Heaven” troviamo una band palesemente ispirata dagli Opeth prima che passassero al Prog Rock 70’s e nella lunga e variegata suite “A Desire To Leave” possiamo anche chiudere gli occhi e lasciarci cullare da arie malinconiche, surreali e da scelte di suoni (come del resto in tutto il disco) che promuovo a pieni voti.
Un piccolo grande gioiello. Consigliatissimo.
Track by Track
- The Tragedy Within 85
- Beyond Inner Sleep 75
- A Deadly Path 90
- Passage 85
- Dead Emotion 85
- Hypia 85
- 2nd War In Heaven 80
- A Desire To Leave 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 95
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
84Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1572 volte.
Articoli Correlati
Recensioni
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.