Cynic + Coram Lethe + Omega Flare + Murder Therapy

Data dell'Evento:
09.06.2010

 

Band:
Cynic
Coram Lethe [MetalWave] Invia una email a Coram Lethe [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Coram Lethe [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Coram Lethe [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Coram Lethe
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Luogo dell'Evento:
BLOGOS

 

Città:
Casalecchio Sul Reno (BO)

 

Promoter:
NADIR MUSIC [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di NADIR MUSIC .
VIVO MANAGEMENT [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di VIVO MANAGEMENT

 

Autore:
Hatewerk»

 

Visualizzazioni:
3525

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione Una serata di eroi. Mi riferisco sia alle band che hanno suonato al Blogos di Casalecchio di Reno lo scorso 9 Giugno, sia al pubblico accorso. Amare la musica dal vivo fino al punto di resistere a 40 gradi di temperatura per 99% di umidità in uno stanzone chiuso e senza ventole, magari agitando anche la chioma al ritmo delle meraviglie sonore offerte dai Cynic di Paul Masvidal, è da eroi. Ma andiamo con ordine.

Alle 21 e 30 il Blogos apre i battenti, giusto in tempo per accogliere i primi convenuti e le prime note dei MURDER THERAPY, combo techno-schizoid-death che mi mette di fronte al primo dilemma della serata: una band devastante, chirurgica, con pezzi coinvolgenti che miscelano death e blast a sprazzi di follia alla Dillinger e Gama Bomb, con un frontman gigantesco e dal growl perfetto... in apertura di serata? Questi giovani ragazzi meritano ben altra sorte, e sono sicuro che sentiremo sempre più spesso il loro nome (intanto mi fa piacere vederli confermati ad un importante festival come l'Armageddon in the Park 2010) - per ora ci godiamo il loro lavoro "Symmetry of delirium" riproposto in sede live con assoluta ferocia. Bravi, a fine serata saranno il gruppo che più mi avrà impressionato.. esclusi certi tizi floridiani.

Giusto il tempo di capire che da qui a qualche ora l'80% dei convenuti soffrirà di seri problemi di deidratazione, ed ecco sul palco gli altrettanto bolognesi OMEGA FLARE, un filino fuori luogo con il loro progressive-melodic metal, ma autori di una buona prova inficiata solamente dal già insopportabile caldo, e dal salto della corrente durante il penultimo brano. La band con nonchalance porta a termine il pezzo, con il supporto del pubblico che dimostra di apprezzare sia la brusca virata di stile ed atmosfere (ma d'altronde siamo ad un concerto dei Cynic: è logico pensare che gran parte dei convenuti siano di apertura mentale non comune!), sia la professionalità con cui la band si lascia alle spalle il misfatto e si lancia nell'ultimo brano della loro esibizione.

L'intermezzo prima dell'esibizione dei Coram Lethe è da raccontare: mi lancio insieme ad un mio compagno di viaggio in una sfida a biliardino Umbria Vs Emilia Romagna (DEMOLENDO i poveri tortellini), quando alla mia destra vedo Masvidal appoggiato al muro. Il leggendario chitarrista si dimostra disponibilissimo per foto, autografi e quant'altro, e quando alla mia richiesta "vieni a giocare a biliardino?" declina dicendo "no grazie: STO FACENDO LA FILA PER IL BAGNO" capisco che l'atteggiamento da rockstar non alberga nell'essenza di questi 4 incredibili musicisti.

Gli organizzatori della serata cercano di ovviare al problema afa spalancando il portone d'ingresso tra un'esibizione e l'altra, ma quando i CORAM LETHE iniziano il loro set, poco è cambiato: si gronda, come in una sauna, nè più nè meno. A soffrirne di più saranno sicuramente le band che vedono la gente tentare di assistere all'esibizione, ma poco dopo cedere all'arsura e allontanarsi dalla sala. Uno dei gestori del Blogos mi confida che con i primi utili ricavati dalle attività live del Blogos, provvederanno ad installare un impianto di condizionamento, ma ormai per stasera la frittata è fatta.. Peccato, perchè i Coram Lethe si presentano sul palco compatti ed energici come sempre, con il nuovo cantante Clode ad assolvere egregiamente il compito di non far rimpiangere la pur brava Erica, sebbene ritengo che l'appeal e l'aggressione che la band esprimeva con la precedente frontman sia andato leggermente scemando, ma è questione di gusti. L'occasione è ghiotta anche per gustarsi alcuni nuovi brani che finiranno nel loro prossimo lavoro, quindi applausi ai Coram, ma ormai l'attesa per i Cynic è al livello dell'umidità: 99%.

Ebbi l'occasione di vedere dal vivo per la prima volta la band di Masvidal in occasione dell'Evolution Fest, dove furono autori di una prova convincente (e storica) ma un pò statica, come se fossero ancora in rodaggio... La band che sale sul palco stasera sembra la versione 2.0, senza mezzi termini. Posso dire di aver assistito ad uno dei concerti più intensi e belli nel puro significato del termine, degli ultimi anni - ma d'altronde, quanjdo dopo l'intro parlata, la band si lancia in "Veil of Maya" seguita da TUTTI i brani di "Focus", si inizia a capire di trovarsi coinvolti in una serata speciale. La doppia cassa di "Uroboric Forms" scuote le fondamenta, "Textures" proietta gli ascoltatori in un sogno (parecchio) umido, e quando Masvidal, Reinert e soci si mettono pure ad eseguire A MANO le dissolvenze che chiudono il brano, beh... tonfi sordi di mascelle cadute a terra in ogni dove. La seconda interruzione della linea elettrica della serata non riesce a rovinare l'atmosfera, il caldo nemmeno: si rimane ipnotizzati, anche durante il poco convincente indeito "wheels within wheels" che i Cynic usano come ideale intermezzo tra il passato (Focus) ed il presente (Traced in Air). E sì, prima che lo chiediate: anche Traced in Air, sì. L'hanno fatto TUTTO, ma proprio tutto. Il virtuoso bassista (che compito ingrato, sebbene eseguito alla perfezione, quello di dover rimpiazzare due mostri sacri come Malone e Kringel) quasi non crede alle proprie orecchie sentendo il pubblico cantare a squarciagola ogni singola parola di "King of those who Know" e "Evolutionary Sleeper", tanto da doversi togliere gli in-ear monitor, bocca aperta e sorriso ebete in ammirazione di tanta dedizione da parte del pubblico. Il chitarrista - growler Tymon (e la sua chitarra Pumbaa... ehm, scusate, non ho resistito) è PER FET TO, non sbaglia una nota o un suono, impressionante. E Un Masvidal dalla voce meravigliosa, coinvolgente, salterino sul palco, incitante gli altri membri della sua band, completa il quadro di un'esibizione che ha pochi pari nella memoria recente di chi scrive. E chi se ne frega se la maglietta è da strizzare, la strizzeremo!

 

Immagini della Serata

 

Recensione di Hatewerk Articolo letto 3525 volte.

 

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