No Man Eyes «Harness the Sun» (2023)

No Man Eyes «Harness The Sun» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
19.06.2025

 

Visualizzazioni:
48

 

Band:
No Man Eyes
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Titolo:
Harness the Sun

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Carmotti – Voce (William)
Andrew Spane – Chitarre
Alessandro Asborno – Basso
Tony Anzaldi – Batteria

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
44' 41"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.11.2023

 

Etichetta:
Buil2kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Uno scienziato e l’androide da lui costruito intraprendono un viaggio verso il Sole per catturarne l’energia da portare sulla Terra. Qui incontrano un’entità extraterrestre, con la quale entreranno in dialogo confrontandosi sui rispettivi dilemmi esistenziali. E’ questo il fil-rouge di “Harness the Sun”, il concept album dei No Man Eyes pubblicato alla fine del 2023 per la Buil2kill Records. Il disco, prodotto dal chitarrista Andrew Spane nel suo Dead Tree Studio, costituisce il terzo lavoro della band ligure, nonché la prosecuzione del loro secondo album “Cosmogony”, pubblicato nel 2016. Dopo diversi cambi di formazione sfociati nella sostituzione del batterista Michele Pintus con Tony Anzaldi, i No Man Eyes hanno infatti realizzato questo disco di 10 tracce. E’ un’articolata narrazione fantascientifica contrassegnata da un sound modern metal in cui spiccano inserti e strutture melodic metal, death e prog (e anche un po’ di power). Diversi gli ospiti che intervengono in alcuni brani: tra questi vi sono i tastieristi Dave Garbarino (Mindlight, Marmotte D’Acciaio) che ha suonato nel brano “I am Alive” e Gabriele “Gabriels” Crisafulli, intervenuto in “Craving Tomorrow’” e “Viracocha”. Poi ci sono, oltre al singer ufficiale Fabio Carmotti (William) che interpreta lo scienziato protagonista, gli altri cantanti ospiti: Claudio Canovi (Aurea), che incarna l’androide nel brano “Isaac” e Silvia Criscenzo (Guzuta, Marmotte D’Acciaio), che interviene in “Viracocha”. Gli altri musicisti ufficiali dei No Man Eyes sono, invece, il chitarrista Andrew Spane ed il bassista Alessandro Asborno, oltre al nuovo drummer Tony Anzaldi.
La voce di Fabio Carmotti ricorda, spesso, quella di Dave Mustaine, quindi è oggettivamente una bella voce, anche se gli acuti e i falsetti risultano un po’ troppo forzati in alcuni punti dei brani “Harness the sun” (canzone ispirata e struggente), “Viracocha” e “Will you rise”. E a volte le parti vocali sembrano sovrastare le parti strumentali che risultano un blocco unico, a sé stante: occorrerebbe più omogeneità tra voce e strumenti. Anche i cori e i duetti andrebbero curati maggiormente. Il ritmo, poi, spesso risulta un po’ troppo forsennato e martellante rispetto a tutto il resto, quindi, senza nulla togliere alla validità dell’esecuzione, manca fluidità e armonia (anche disarmonica) in relazione al contesto. Quasi tutto il disco appare nel complesso - nonostante la validità dei musicisti e dell’idea compositiva - eccessivo e confuso, con canzoni ibride che non sono né pezzi veloci né ballate, risultando animate da continui stacchi e cambi di ritmo. Le parti di chitarra, invece, ricordano spesso i virtuosismi melodic metal di Malmsteen. Belli, ad esempio, gli assoli in “Viracocha”, in “I am live” e nell’articolatissima “Son of a man”. Suggestiva, infine, la ballata “When life goes away”.

Track by Track
  1. The altar of science 50
  2. Craving tomorrow 50
  3. Isaac 60
  4. Harness the sun 70
  5. I am alive 50
  6. Viracocha 50
  7. Will you rise 40
  8. My gratest fear 30
  9. Son of man 30
  10. When life goes away 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
50

 

Recensione di Susie Ramone » pubblicata il 19.06.2025. Articolo letto 48 volte.

 

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