Monkey Intrusion «Pussycats and Monkeymen» (2024)
Recensione
Anche se formatasi nell’anno 2013 ed oggi debutante con questo “Pussycat And Monkeyman”, la band triestina del Monkey Intrusion, propone un rock alternativo miscelato al grunge che sin dal primo ascolto fa capire che al proprio interno la line up è formata da musicisti con esperienza maturata nel corso del tempo in altre band stilisticamente diverse l’una dall’altra al punto da rilasciare un risultato che sin da subito è abbastanza avvolgente. Le ben tredici tracce pressate, inclusive dell’Overture iniziale, offrono un moniker di tutto rispetto sia in fatto di ritmica ma soprattutto per la buona potenza di cui il quartetto si fregia sin in ambito di riff che, naturalmente, dietro le pelli. Non male anche il clean, spesso più duro nella proposta, capace di dare prova di un preciso ed incessante adattamento; molte le melodie che coinvolgono i brani, e che vengono ben percepite dall’ascoltatore anche grazie ad una produzione di tutto rispetto trattando di contesti che riconducono ad un universo fatto di sapori e di emozioni, frutto delle singole esperienze, tra realtà e immaginazione ripercose dalla band: “Ouverture”, è una sorta di sunto che racchiude un po’ tutto ciò che di li a poco si andrà ad ascoltare; “Police of the soul” da cui forse emerge al meglio il credo della band determinata e senza regole; segue poi con “Cicuta Weston” rock melodico molto pacato ma pur sempre di tutti rispetto; è poi la volta di “Bad Love” piuttosto sperimentale dato dalle innumerevoli variazioni che lo caratterizzano. Da ricordare poi “Fire Dancer”, traccia con attitudini anche più tribali chem ai però si concede troppo lasciando il graffiante rock stilistico della band; determinante “Hard Times” forte di un malinconico arpeggio d’apertura ma pur sempre determinante nei contenuti; c’è poi “Lady Death” dal suo progressive ma su base sempre in assetto cazzuto; segue “Life”sai sapori più psichedelici che richiamo non poco il passato “The Bright Side” di matrice più settantiana ma sempre determinante. Da segnalare anche la collaborazione in tre brani, nelle parti clean, della cantante Sara Cova. Un debutto che, pur diversificando stilisticamente alcune tracce da altre, proprio per le tempistiche compositive ed i diversi momenti di ispirazione della band, lascia comunque il segno.
Track by Track
- Overture S.V.
- Police of the Soul 80
- Cicuta Weston 75
- Bad Love 70
- Off Beat 75
- Fire Dancer 75
- Hard Times 75
- Lady Death 75
- Life 75
- The Bright Side 75
- Rio Portrait 75
- Dogs Are Eating My Legs 70
- Revolution 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di Wolverine » pubblicata il 08.06.2025. Articolo letto 96 volte.
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