Ancient Veil «Puer Aeternus» (2023)

Ancient Veil «Puer Aeternus» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
26.05.2025

Band:
Ancient Veil

Titolo:
Puer Aeternus

Nazione:
Italia

Formazione:
Alessandro Serri :: voce, chitarra
Edmondo Romano :: sax soprano, flauto, voce
Luca Scherani :: piano, keyboards
Massimo Palermo :: basso
Marco Fuliano :: batteria

Genere:
Prog Folk

Durata:
51' 52"

Formato:
CD

Data di Uscita:
03.11.2023

Etichetta:
Eden Production

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
---

Recensione

Il nuovo disco “Puer Eternus” degli Ancient Veil costituisce il tipico caso di band praticamente borderline coi generi che abitualmente trattiamo qui a Metalwave, visto che qui si parla di musica prog d’epoca, ma dove anche il rock è ben poco presente, visto che qui la chitarra c’è ma è quasi sempre acustica e comunque poco distorta, e all’inizio dell’album sono le tastiere e il flauto a condurre le danze su delle voci presenti, ma non in tutti i brani, e per quanto riguarda le influenze, si lambiscono spesso e volentieri folk acustico e molto jazz, tra le altre cose.
E però nonostante la complessità su dei brani che pure sono corti, “Puer Eternus” riesce a condurci per questi quasi 52 minuti di musica ammaliandoci, con dei brani tutti attaccati e dove le atmosfere sono a volte sognanti, come nella già descritta opener, passando per brani più mossi come “Il distacco”, altri più gioiosi come il quinto brano, passando per quelli di metà disco caratterizzati da dei crescendo notevoli, per arrivare ad un tre quarti del disco vagamente malinconico e concludere con delle sonorità più spensierate e leggere verso la fine del disco, quasi come un lento risveglio da un sogno, che rappresenta bene il concept dell’album, ovvero la descrizione di un eterno fanciullo che piuttosto che stabilire rapporti, preferisce affidarsi al suo rapporto con la natura invece che crescere in un contesto più urbano.
Questo è quanto: “Puer eternus” degli Ancient Veil è un disco riservato a chi ama il prog d’annata, che poco ha a che fare col rock e che invece è molto più intimista, un po’ come la sua copertina. Disco molto settoriale, ma se questo è il tipo di sonorità che cercate, fatevi tranquillamente avanti per l’acquisto.