«Guns N' Roses - Gli Ultimi Giganti del Rock» di Mick Wall
Guns N' Roses - Gli Ultimi Giganti del Rock
Autore:
Mick Wall
Prefazione:
I Guns N’ Roses sono sempre stati una band al di fuori del proprio tempo, gli ultimi veri giganti del rock. La compagine di teppisti capitanata da Axl Rose sembrava uscita di prepotenza dalla scena rock delle origini, quella dei tardi anni Sessanta, annaffiata da fiumi di alcol e circondata da ogni tipo di droga. Gente pericolosa, ciò che ogni gruppo dopo i Rolling Stones ha provato a essere senza riuscirci. “Vita come suicidio”, era questo il motto della band ai tempi in cui vivevano tutti insieme a Los Angeles. Ed è proprio lì che Mick Wall li ha frequentati ed è diventato parte della loro ristrettissima cerchia, prima che uno screzio lo portasse a essere insultato da Axl nel celebre brano “Get In The Ring”. Ma con questo libro Mick Wall vuole celebrare l’epopea dei Guns N’ Roses come band e di Axl come frontman, raccontandone le vicende e dando loro il posto che meritano nella storia della musica: ovvero quello di una band straordinaria, senza rimorsi, che non guardava in faccia a nessuno e a cui non fregava davvero niente di ciò che pensavano gli altri. Le ultime rockstar davvero degne di questo nome.
Pagine:
448
Lingua:
italiano
Casa Editrice:
Tsunami Edizioni
Codice ISBN:
Recensore:
Wolverine»
Visualizzazioni:
23685
Recensione
Il libro di Mick Wall racconta la storia della band di Axl Rose, partendo dall’incontro del cantante con l’amico e (poi) chitarrista Izzy Stradlin nella natia Lafayette, Indiana, fino allo “scioglimento” dei Guns e la recente reunion.
La narrazione ha molti pregi e qualche difetto che rende, purtroppo, noiosa in alcune parti la lettura.
Interessante, oltre al racconto della vita di provincia del giovane William Bailey, poi diventato il leader (e secondo Wall anche il dittatore) della band, è soprattutto la ricostruzione della Los Angeles degli anni ’80, fatta di una miriade di rock band che prima o poi si trovano ad incrociare i propri destini, Motley Crue su tutti.
Se da una parte la città è il luogo dove trovarsi a tutti costi per avere l’occasione della vita, dall’altra è quella che offre tutte le possibilità di portare lo stile “sex, drugs and rock’n’roll” all’ennesima potenza.
Il libro, inoltre, è ricco di aneddoti sulla vita dietro le quinte della band, sui tour al fianco di artisti come Metallica e Rolling Stones, sulle liti tra i membri della band e i tentativi di riappacificazione, sulle groupies e sulle vere storie d’amore, sulla progressiva discesa verso vizi vari di alcuni dei Guns, che hanno portato prima al loro allontanamento più o meno volontario, e poi alla stasi che ha portato verso la rinascita del gruppo.
Ciò che non convince nell’opera, però, è l’eccessiva attenzione che Wall pone su aspetti che poco hanno a che vedere con ciò che interessa ai fans, come le questioni contrattuali e i rapporti con i vari manager succedutisi nel tempo a causa, secondo l’autore, del carattere dispotico di Axl Rose.
Questo viene dipinto a volte come un soggetto fragile, traumatizzato dalle violenze subite da bambino, dall’altro come un accentratore maniaco del controllo, che porta, per sfinimento, gli altri musicisti ad allontanarsi dal gruppo.
Superfluo, a mio avviso, è anche la parte dedicata a Scott Weiland, non perché non se ne riconosca il valore di artista, ma perché la storia indulge troppo sulla parte “tossica” della vita del cantante, che solo per poco tempo ha condiviso alcuni momenti della propria carriera con alcuni dei componenti dei Guns’n’Roses.
Infine, va riconosciuto un grande merito a Mick Wall: quello di aver messo finalmente in rilievo quello che è stato ed è l’elemento riequilibratore della band, Duff McKagan, che da alcolizzato in lotta per la vita decide di risollevarsi e trascinare con se quelli che reputa amici e compagni di vita.
Solo questo varrebbe la lettura del libro.
Recensione di Wolverine inserita il 29.11.2017 - Articolo letto 23685 volte.