Intervista: Earthcry + Warnot

Nessuna Descrizione Questa intervista nasce dalla voglia di confrontare due musicisti, due esperienze artistiche, due realtà europee: il chitarrista svedese Bjorn Eliasson e il suo progetto solista Warnot ("His Blood is Yours") ed il batterista genovese Enrico Sidoti con la sua creatura Earthcry ("Where the Road Leads"). Buona lettura!!

 

Benvenuti su MetalWave, iniziamo con una presentazione del progetto ai nostri lettori...

Bjorn: Grazie! Le canzoni dei Warnot sono meglio descritte come un Dark Athmospheric, Symphonic, Progressive, Melodic Metal/Rock. Non ci sono regole severe quando si tratta di comporre canzoni. Mi piace utilizzare diversi tipi di voci e su "His Blood is Yours" ci sono sette cantanti principali, soprano femminili, da normali tenori rock a Voci Dark maschili e del growling. E, ovviamente, un sacco di chitarre melodiche...

Enrico: Earthcry nasce come quella che oggi viene definita un' "Opera" di stampo principalmente prog/power, ma con innesti anche di altri generi. Da cornice alla musica, una serie di artisti italiani e non (tra cui Roberto Tiranti, Oliver Hartmann, Marco Sandron, Damian Wilson, Zack Stevens e altri), interpretano i "personaggi" di un concept fantascientifico che va ad indagare sui grandi misteri dell'umanità.

Come è nata l'idea di un lavoro solista?

Bjorn: Beh, il progetto è iniziato quando ancora ero un membro dei Cloudscape nel 2009. Sentivo di avere troppe idee per brani che erano troppo dark e troppo stravaganti, strani, per adattarsi allo stile dei Cloudscape.

Enrico: Principalmente è nata dal voler fare qualcosa senza i limiti e le difficoltà di mettere troppe teste insieme! In più devo aggiungere anche che è stata un po' una sfida con me stesso, per vedere se ne ero davvero capace, essendo fondamentalmente la mia prima esperienza di songwriting serio!

Spiegaci il nome del progetto e i temi affrontati nell'opera:

Bjorn: come molti di voi sanno, è molto difficile trovare un nome compatto, solido, che non sia già stato usato. Il nome Warnot è una dichiarazione, WAR e NOT e ovviamente significa “nessuna guerra”

Enrico: Dunque il nome "Earthcry" nasce dall'unione di due parole "Earth" e "Birthcry", creando un neologismo atto a rappresentare per l'appunto i temi affrontati nel concept, che ovviamente non termina con Where the Road Leads!
Tutto diverrà più chiaro in futuro!! Per quanto riguarda questo capitolo, si tratta della condizione umana, dei grandi interrogativi della vita che spesso ci poniamo e di come la nostra presenza qui sulla Terra stia tragicamente portando il nostro pianeta ad una fine prematura, ma perchè?

Cosa ti ispira nello scrivere musica e quali sono state le tappe della creazione di quest'album? Raccontaci qualche aneddoto..

Bjorn: Tutti i tipi di stato d’animo e sentimenti, nuovi suoni, nuovi strumenti, camere scure, candele…e un espresso, mi ispirano tutti allo stesso modo. Comporre e registrare “His Blood is Yours” è stato un viaggio lungo ma soprattutto divertente, durante il quale ho ascoltato l’album troppe volte, fino a farmi dubitare che le canzoni fossero abbastanza buone, così mi sono preso una breve pausa e l’ho riascoltato a mente fresca. Sono davvero felice di averlo fatto, altrimenti penso che ancora non ci sarebbe stato un album! (…ride…)

Enrico: Fondamentalmente mi ispiro al concept narrativo, a cui cerco di "rubare", dalle immagini e dalle sensazioni che mi suscita, le note che meglio possono rappresentarle. Un aneddoto simpatico è successo durante la stesura di "Hospitality": fondamentalmente inizio a buttare giù i pezzi in midi per avere un primo quadro generale. Beh, mentre facevo "copia&incolla" su un riff piuttosto quadrato che doveva ripetersi, ho sbagliato la selezione dell'area da tagliare e, ripetendolo è venuto fuori un riff nuovo e molto più bello, divenuto poi quello definitivo...la fortuna del principiante!!!

E quali le maggiori difficoltà?

Bjorn: ho dovuto imparare di più su mixing e mastering e ho dovuto trovare/acquistare equipaggiamenti, hardware e software. E per fare tutto ciò ho speso un sacco di soldi! Costa un casino... grrrr!

Enrico: Cercare di non cadere nel banale credo sia la sfida maggiore per chiunque componga musica e magari spesso sei costretto a fare un passo indietro su quello a cui magari hai lavorato per mezza giornata perchè alla fine ti accorgi che non è così interessante come ti sembrava all'inizio!

Quanto tempo dedichi alla musica?

Bjorn: dalle 4 alle 8 ore al giorno, tutto il tempo che posso.

Enrico: Tutto quello che riesco, compatibilmente con tutti gli altri impegni che ho durante la giornata!

Cosa ti piace del fare musica? Come ti fa sentire?

Bjorn: L’essere creativi, originali, il poter esplorare i sentimenti e gli stati d’animo. Mi sento totalmente rilassato durante la composizione, richiede che tutta la mia attenzione vi sia focalizzata, e mi dimentico del tempo e dei problemi (se ne ho) (...ride...)
E quando sento di aver superato il mio obiettivo iniziale divento euforico.

Enrico: Direi che mi piace tutto dalla prima nota che si mette gù fino al centesimo ascolto del prodotto finito! È una sensazione incredibile quando senti finalmente i primi risultati e vedi che il pezzo inizia ad emergere piano piano!!

Come hai contattato e soprattutto gestito la registrazione di così tanti ospiti?

Bjorn: ho il lusso di avere un sacco di amici cantanti e ho solo chiesto loro se fossero interessati al mio progetto. I cantanti sono stati invitati uno ad uno a registrare un pre-recording, hanno potuto portare a casa questa demo e ascoltarla finchè non abbiamo registrato la versione definitiva. È difficile trovare tempo per persone già impegnate, quindi le parti vocali sono state registrate nell’arco di un intero anno.

Enrico: Riguardo il contattare mi sono affidato ai mezzi che avevo a disposizione: mail, facebook, myspace e tutto quello che riuscivo a trovare... Per mia fortuna ho trovato tutte persone disponibilissime che dall'alto della loro professionalità mi hanno aiutato a tirare fuori il meglio dai brani! Per l'organizzazione, a parte per Roberto (Tiranti) che oltre essere un amico è anche mio concittadino, ho fatto tutto tramite web: una volta iniziate le registrazioni, loro mi mandavano il materiale e dopo averlo visionato assieme, ne discutevamo ed eventualmente decidevamo cosa e dove intervenire! Nonostante temessi un po' la distanza, tutto è filato liscio!!

Quale pensi sia il punto di forza dei Warnot/Earthcry e quale il punto debole?

Bjorn: Pazienza-Testardaggine

Enrico: Credo che la forza del progetto possa trovarsi nella semplicità: che per un disco che si definisce prog metal puó sembrare un controsenso! Quello che intendo è forse identificabile con 'naturalezza'! Ho scritto questi brani senza pensare troppo alla tecnica o a canoni da rispettare o voler mettere note piuttosto di altre! Non so scrivere ne leggere musica, quindi ho agito a 'sentimento' in base a quello che una cosa mi ispirava una cosa piuttosto che un'altra! E questa puó essere un'arma a doppio taglio, dato che si rischia di cadere nel banale e nel ripetitivo: speriamo di no!!

Quali obiettivi ti sei posto durante la creazione dell'album?

Bjorn: non sapevo se l’uscita dell’album fosse a portata di mano. Quindi il mio obiettivo principale è stato quello di creare un lavoro di cui fossi fiero. Poi il mio secondo obiettivo è stato quello di trovare una buona etichetta interessata all’album.

Enrico: Ho voluto fortemente fare un prodotto che potesse risultare competitivo come qualità di musica e qualità di produzione! Puntare su uno dei due aspetti ma tralasciare l'altro non avrebbe portato da nessuna parte nel vasto e complesso panorama odierno! Per cui: incrociamo le dita!

Il prossimo disco seguirà le orme del primo?

Bjorn: Sarà lo stesso per quanto concerne la modalità di registrazione dei brani, riguardo lo stile ci saranno dei piccoli cambiamenti ma in generale sarà lo stesso Metal/rock atmosferico. E un po’ più di pianoforte (…ride…). Durante il mixing dell’album userò un approccio più dinamico

Enrico: Penso proprio di si!

Come affronti la questione dell'originalità del sound proposto? Pensi che ormai sia difficile creare uno stile personale o ti sembra di esserci riuscito?

Bjorn: voglio credere che l’abum dei Warnot abbia sia canzoni che sound originali, ma questa è di sicuro una scelta che spetta agli ascoltatori. Se chiedessi a qualcuno come gli sembra riceverei cento risposte diverse.

Enrico: Come dicevo prima mi baso molto sulla spontaneità: credo che sia naturale e impossibile non venir influenzato da quello che si è ascoltato in adolescenza o che ascolta con più frequenza. L'abilità sta secondo me nel saper dosare le 'citazioni', senza esagerare e far sembrare i brani delle mere scopiazzature!
(Pensi che ormai sia difficile creare uno stile personale o ti sembra di esserci riuscito?)
È parecchio difficile devo ammetterlo, soprattutto oggi che il volume di musica prodotta è aumentato a dismisura, lasciando anche un po' disorientati! Io nel mio piccolo spero di aver trasmesso qualcosa di gradevole e non banale!

Quali sono le tue influenze musicali? Con che musica sei cresciuto?

Bjorn:Tutta la musica ben scritta che non è sul mainstream (Bowie è un buon esempio). Sabbath, Van Halen, Judas, Maiden, U2, Simple Minds e mio padre che suonava la fisarmonica jazz (una Guidetti italiana credo)

Enrico: Fin dalla tenera età sono stato traviato da mio fratello ( di dieci anni più grande), il quale, mentre io ancora facevo fatica a parlare, già ascoltava Helloween, Stratovarius, Angra e compagnia bella! Un ottimo modo per crescere! La vera chiave di volta peró è stata quando ho visto per la prima volta il DVD Live Scenes from New York dei Dream Theater! Da li è iniziato il mio cammino nel mondo della musica! Ho riscoperto in seguito gli Ayreon (di cui avevo gia sentito The Final Experiment) ed è stato subito amore! Apprezzo molto anche tutto quello che è colonna sonora o musica d''atmosfera' per intenderci!

5 album di cui non potresti fare a meno...

Bjorn: Van Halen-Van Halen
Queen-Greatest Hits I II III
Sting-Fields of Gold
Dream Theater-Images and Words
Symphony X-The Divine Wings of Tragedy

Enrico: Dream Theater - Metropolis pt 2: Scenes from A Memory
Ayreon - Into the Electric Castle
Avantasia - The Metal Opera
Helloween - Keeper of the Seven Keys pt.2
Mike Oldfield - The Song of Distant Earth

Cosa ne pensi della scena metal europea attuale? E del tuo paese?

Bjorn: In Svezia non abbiamo una scena metal molto vasta, ma credo che stia crescendo e spuntano un sacco di festival. Credo sia molto buona in Germania, Paesi Bassi e Regno Unito.

Enrico: Credo che purtroppo si tenda sempre un po' a rimanere ancorati ai vecchi gruppi 'storici', senza dare il giusto spazio a lavori di qualità ma emergenti: forse la crisi fa si che le grandi etichette non azzardino una promozione rischiosa di lavori nuovi, peró così facendo soffocano tutto quello che è al di sotto di un certo livello di popolarità, rendendo il mercato un po' statico. Per quanto riguarda l'Italia invece, c'è un po' la tendenza generale a snobbare i prodotti che vengono fuori dal nostro Paese, anche da parte degli stessi italiani. Solo perchè nella storia della musica metal non ci sono mai stati moltissimi nomi altisonanti, non vuol dire che non valga la pena supportare chi cerca di tenere alto la scena nostrana!!

Ringraziandovi di cuore per il tempo che ci avete dedicato e rinnovandovi i miei complimenti per il vostro album d'esordio, che ho avuto la fortuna di recensire per MetalWave, vi lascio spazio per aggiungere qualcosa per i nostri lettori..

Bjorn: Grazie! Per favore supportate i vostri musicisti locali andando ai loro concerti, se vi piace una band o un artista fate la cosa giusta e comprate la loro musica, su itunes, amazon o direttamente da loro.. Auguro a tutti un fantastico 2013. I migliori saluti, Bjorn Eliasson-WARNOT

Enrico: Per finire, ringrazio MetalWave per lo spazio concessomi e tutti i suoi lettori!! Un saluto a chi segue e apprezza il progetto
Earthcry, invitando chi ancora non lo conosce ad visitare la pagina Facebook all'indirizzo
http://www.facebook.com/earthcryproject!!
Horns Up guys!!

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Intervista di Elbereth Articolo letto 1134 volte.

 


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